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Verso l’Eden – Recensione

Riccardo Scamarcio veste i panni di un immigrato clandestino deciso a coronare il proprio sogno: raggiungere Parigi

(Eden à l’West) Regia: Costa-Gavras – Cast: Riccardo Scamarcio, Anny Duperey, Juliane Kohler, Ulrich Tukur, Eric Caravaca – Genere: Drammatico, colore, 111 minuti – Produzione: Francia, Inghilterra, Italia, 2009 – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 6 marzo 2009.

verso-edenRiccardo Scamarcio è il protagonista del film di Costa-Gavras “Verso l’Eden”. Un giovane clandestino proveniente da un paese del mediterraneo non ben precisato approda, dopo un viaggio tremendo su una carretta, in un villaggio vacanze per nudisti. Grazie alle buone gambe e alla notevole prestanza fisica riesce a coronare il suo sogno di andare a Parigi.

Il difficile tema dell’immigrazione è trattato dal regista greco, arrivato in Francia nel 1951, in chiave assolutamente non realistica. Dopo le prime scene in mare, dal drammatico si devia velocemente verso il grottesco, che tocca il suo culmine nella scena della caccia all’immigrato. Vi partecipano tutti gli ospiti dell’hotel, che in fondo credono che sia solo un gioco. Assolutamente poco ortodossi i mezzi utilizzati da Elias/Scamarcio per sopravvivere. Ruba i vestiti che trova in giro e confuso per un uno dello staff, diventa il toy boy di una turista tedesca. E grazie ai soldi regalatigli da quest’ultima che riesce a scappare dalla prigione dorata. La sua ingenuità sarà paradossalmente la sua arma vincente. In tutto il film l’attore pugliese è quasi muto, se si esclude qualche battuta in un francese a dir poco maccheronico.

Parlano per lui i suoi occhi che guardano all’occidente come ad un paese dei balocchi di collodiana memoria, popolato da cinici manager d’albergo gay e splendide donne seminude. Si può rimanere un attimo sorpresi all’inizio dal taglio piuttosto particolare scelto da Costa-Gravas. Eppure, alla fine non è tutto così leggero come sembra…

La polizia minacciosa è dappertutto, ed è terribile lo sfruttamento subito dai clandestini ad opera delle aziende. Nessuno alla fine si salva, siamo tutti responsabili di quello che succede intorno a noi. Alla fine, una giacca di buon taglio regalata disinteressatamente al bel clandestino da una fresca vedova è la prova che viviamo in un mondo dove tutto è solo apparenza.

La Torre Eiffel apparirà agli occhi stupiti di Elias, che a questo punto forse inizia il vero e proprio viaggio. Costa-Gavras ha detto di aver scelto Scamarcio per la sua bellezza fragile. L’attore pugliese è un perfetto Ulisse alla ricerca di un posto tutto suo da cui non dover scappare. In sintesi, “Verso L’Eden” è una specie di favola su chi siamo e possiamo essere. Durante la quale si ride seppur a denti stretti…

Ivana Faranda

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