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Veronica Lake

Biografia

Veronica Lake, una vera diva hollywoodiana morta giovanissima dopo una carriera corta ma intensa. La sua vita è stata vissuta all’insegna di un grande fascino contornato da un terribile carattere sul set, causa di una forte instabilità psichica dovura a una schizofrenia mai curata e diagnosticata a soli dodici anni. Ha collezionato quattro mariti, ha avuto quattro figli di cui uno morto appena nato e ha chiuso la sua carriera in solitudine e in miseria comparendo in un orribile trash movie coprodotto da lei.

Veronica Lake, una donna fragile stritolata da Hollywood

(New York, 14 Novembre 1922 – Vermont, 7 Luglio 1973)

veronica-lakeVeronica Lake, al secolo Costance Frances Marie Ockelman, nasce il 14 novembre del 1922 a New York. Il padre muore quando ha dieci anni e la madre si risposa con un uomo di cui la futura star prende il cognome Keane. È in questi anni che Costance manifesta i primi sintomi della schizofrenia che la affliggerà per sempre. Nel 1934, la piccola vive nella ridente località di Saranac Lake nello stato di New York, che le resterà sempre nel cuore, dove tornerà prima di morire.

Dopo la scuola in California, la futura attrice studia alla Bliss Hayden School of Acting a Hollywood, scelta proprio per cercare di curare la sua fragilità psichica con la recitazione. La sua bellezza e il suo talento vengono fuori immediatamente e le valgono delle particine in vari film della RKO. Il suo primo lavoro, dove non è neanche accreditata è “Sorority House” di John Farrow del 1939. Ed è proprio il regista di questo primo film a notarla e presentarla al produttore della Paramount Arthur Hornblow: seguiranno nello stesso anno “The Wrong Room” di Lou Brock, “All Women Have Secrets” di Kurt Neumann and “Dancing Co-Ed” di S. Sylvan Simon, anche se in questi primi lavori appare con il nome di Constance Keane.

Con “I cavalieri del cielo” della Paramount nasce la star dal taglio di capelli inconfondibile

La prima apparizione come Veronica Lake è datata 1941 quando gira il suo primo film con la Paramount. Il regista Mitchell Leise la dirige ne “I cavalieri del cielo” ed è la nascita della star che conosciamo con il suo inconfondibile taglio di capelli, nato si dice per nascondere una leggera forma di strabismo. Nel frattempo nel 1940, lei si è già sposata con il suo primo marito: lo scenografo John Detlie. Dalla loro unione nasceranno due figli, di cui uno morirà a solo una settimana di vita. Gli anni che vanno dal 1941 al 1948 sono quelli del successo professionale che finirà definitivamente quando la Paramount la scaricherà senza nessuna pietà.

Il primo film di successo è “I dimenticati” (1941) di Preston Sturges, una via di mezzo tra la commedia romantica e il film impegnato con una sdolcinata happy ending. La consacrazione definitiva arriva negli anni a venire e spesso la Lake fa coppia fissa sul set con l’attore Alan Ladd, l’unico talmente basso da poter apparire in modo adeguato vicino a lei. La bella attrice, infatti, è alta solo un metro e cinquanta, anche se gli abiti di scena fatti apposta per lei dalla costumista Edith Head lo celano abilmente.

Veronia Lake, un’attrice ‘fuorilegge’

Veronica Lake nel 1942 diventa la dark lady affascinante con l’occhio nascosto dai lunghi capelli biondi di “Il fuorilegge” di Frank Tuttle e de “La chiave di vetro” di Stuart Heisler. Nello stesso anno brilla per la sua interpretazione nella commedia di René Clair “ Ho sposato una strega”. È una star al punto che tutte le donne americane copiano il suo taglio di capelli chiamato ‘peekaboo bang’, d’ispirazione in futuro per il personaggio di Jessica Rabbit, il cartoon più sexy della storia del cinema.

Mark Sandrick la dirige nel 1943 in“Sorelle in armi” con Claudette Colbert, un film di propaganda sul coraggio delle donne in guerra che va benissimo al botteghino. Ma il destino trama contro la diva, che perde il suo secondo figlio appena nato e divorzia subito dopo dal primo marito. Il suo film del 1944 “Un’ora prima dell’alba “ di Frank Tuttle è un flop e Veronica deve persino cambiare look per evitare che le operaie che lo portano possano avere incidenti sul lavoro.

La salute di Veronica nel frattempo peggiora sempre di più anche a causa del frequente uso di alcol. Sul set viene chiamata dai suoi colleghi “The bitch” per le sue intemperanze. L’ultimo film importante con la Paramount è “La dalia azzurra” di George Marshall nel 1946. La Lake fa coppia per l’ultima volta con Alan Ladd in un noir scritto da Raymond Chandler. Il set è un inferno e Ladd giura che non lavorerà più con lei, perché la vita è troppo breve per avere accanto in scena una persona così terribile. In realtà la povera Veronica è solo sempre più malata e sempre più alcolizzata.

Veronica Lake: gli anni del declino e il legame con uno degli uomini tra i più violenti e instabili di Hollywood

Nel 1944 si risposa con il regista Andrè de Toth, un uomo violento che darà il colpo di grazia al fragile equilibrio della star. Dalla loro unione nasceranno due figli e il divorzio arriverà nel 1952. La Lake sarà diretta dal marito in “La donna di fuoco” (1947) e in “Furia dei tropici” (1949).

Licenziata nel 1948 dalla Paramount, Veronica Lake è definitivamente sul viale del tramonto con un matrimonio in caduta libera e l’alcolismo diventato palese. La crudele macchina da soldi di Hollywood la butta via come un giocattolo rotto. Appare in qualche brutto film come “Stronghold” nel 1951 in cui lei stessa si definisce una cagna. Dal 1952 farà solo televisione di basso rango. Dal 1955 al 1959 è sposata per la terza volta con il compositore Joseph A. McCarthy e per sopravvivere si riduce a fare la cameriera e la barista a New York, dopo aver fatto bancarotta. La trova per caso un giornalista e questo le dà la possibilità di riprendere la sua carriera. Nel 1966 gira il suo penultimo film “Footsteps in the Snow” di Martin Green. Scrive anche un’autobiografia impietosa in cui si racconta senza filtri tra malattia, alcol e matrimoni sbagliati. Alcolizzata, in preda alla paranoia e abbandonata da tutti, viene sfruttata fino all’ultimo senza alcun rispetto. Gente senza scrupoli la convince a coprodurre “Flesh Feast”, orribile horror in cui recita l’improbabile ruolo di una scienziata che vuole riportare in vita Hitler in laboratorio.

Una Veronica Lake irriconoscibile nel 1970 va a vivere in Inghilterra dove si sposa per la quarta volta con un pescatore. Torna negli Usa nel 1973 che è solo il fantasma di se stessa. Va a vivere per un piccolissimo periodo a Saranak Lake nello stato di New York, luogo in cui è stata felice nell’infanzia. Morirà di epatite sola in un ospedale del Vermont il 7 luglio a solo cinquant’anni distrutta nel corpo e nell’anima. Le sue ceneri trafugate saranno ritrovate per caso in un negozio di antiquariato di New York nel 2004. E così si chiude la triste storia di una delle più belle attrici di Hollywood, che non trovò pace neanche dopo la morte.

Ivana Faranda

Filmografia

Veronica Lake – Filmografia

Veronica Lake

  • Sorority House, regia di John Farrow (1939) (non accreditata)
  • The Wrong Room, regia di Lou Brock (1939) (con il nome Connie Keane)
  • Dancing Co-Ed, regia di S. Sylvan Simon (1939) (non accreditata)
  • All Women Have Secrets, regia di Kurt Neumann (1939) (con il nome Constance Keane)
  • Young As You Feel, regia di Malcolm St. Clair (1940) (con il nome Constance Keane)
  • Forty Little Mothers, regia di Busby Berkeley (1940) (non accreditata)
  • I cavalieri del cielo, regia di Mitchell Leisen (1941)
  • La porta d’oro, regia di Mitchell Leisen (1941) (non accreditata)
  • I dimenticati, regia di Preston Sturges (1941)
  • Il fuorilegge, regia di Frank Tuttle (1942)
  • La chiave di vetro, regia di Stuart Heisler (1942)
  • Ho sposato una strega, regia di René Clair (1942)
  • Signorine, non guardate i marinai, regia di George Marshall e A. Edward Sutherland (1942)
  • Sorelle in armi, regia di Mark Sandrich (1943)
  • Un’ora prima dell’alba, regia di Frank Tuttle (1944)
  • Bring on the Girls, regia di Sidney Lanfield (1945)
  • Donne indiavolate, regia di Hal Walker(1945)
  • Mi piace quella bionda di George Marshall (1945)
  • Duffy’s Tavern, regia di Hal Walker (1945) (nel ruolo di sé stessa)
  • Miss Susie’s Slagle’s, regia di John Berry (1946)
  • La dalia azzurra, regia di George Marshall (1946)
  • La donna di fuoco, regia di André De Toth (1947)
  • Rivista di stelle, regia di George Marshall (1947)
  • Saigon, regia di Leslie Fenton (1948)
  • Filibustieri in gonnella, regia di William D. Russell (1948)
  • Isn’t It Romantic?, regia di Norman Z. McLeod (1948)
  • Furia dei tropici, regia di André De Toth (1949)
  • Furia rossa, regia di Steve Sekely (1951)
  • Footsteps in the Snow, regia di Martin Green (1966)
  • Flesh Feast, regia di Brad F. Grinter (1970)

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