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Una festa esagerata: la conferenza stampa con Vincenzo Salemme

Vincenzo Salemme ha incontrato la stampa per presentare “Una Festa Esagerata”, la sua ultima opera cinematografica come regista e principale interprete. Sceneggiato insieme a Enrico Vanzina partendo da un testo teatrale di Salemme stesso. Con lui in conferenza gli attori, Iaia Forte, Nando Paone, Francesco Paolantoni, Giovanni Cacioppo, Andrea Di Maria, Mirea Flavia Stellato e James Senese.

Una festa esagerata: il cast risponde alle domande dei giornalisti

Una festa esagerata

Il relatore ha esordito chiedendo a Vincenzo Salemme come abbia potuto trasformare un testo con un’anima così teatrale in un opera cinematografica, avendo lui stesso notato delle modifiche nella scrittura e nel cast. Salemme ha iniziando dicendo che è stato saggio chiedere la collaborazione di Enrico Vanzina, il quale, più addentro agli script cinematografici, ha saputo togliere la teatralità dell’opera per cedere a un “passo” più cinematografico.

Modificare il cast è stato oltremodo funzionale per dare freschezza all’opera che altrimenti sarebbe sembrata a qualcuno una mera registrazione video a teatro. Alcuni attori sono gli stessi coi quali Salemme lavora da sempre, e a questo proposito ha voluto precisare che è sempre accaduto che commedie cinematografiche siano state modulate da precedenti lavori teatrali e che in questa tradizione si sono sempre create delle accolite di colleghi coi quali si crea affiatamento, si instaura una fiducia reciproca e una stima delle capacità recitative o registiche.

Il successo di un lavoro teatrale o cinematografico ha puntualizzato, dipende molto dall’abilità degli attori a dare credibilità alla storia, che pure ha una sua importanza. Nella tradizione partenopea e non solo, la commedia deve divertire, avere contenuti brillanti e allo stesso tempo proporre temi sociali, a volte anche un po’ amari.

Il protagonista di “Una Festa Esagerata” è un “eroe spaesato”, circondato da volgarità, corruzione e ignoranza, che qui vengono usati ancora una volta per creare situazioni ilari e spassose. Il regista si è dilungato molto ad elogiare i suoi attori, coi quali ha studiato il testo, non troppo quel tanto che basta, afferma se no “ se enfraceca “.

Una volta  sul set si improvvisa un po, creando così nuovi aspetti dei personaggi: come la dipendenza dai selfie e dai social (per il personaggio di Bebè Cardellino). Alle battute già note e di sicuro effetto, testate a teatro, se ne sono aggiunte altre, spontaneamente, in corso d’opera. Gli attori hanno ricambiato la stima dimostrata loro da Salemme.

Francesco Paolantoni, amico di vecchia data, interpreta un ruolo che nel testo teatrale era solo nominato, quello dell’assessore Cardellino. Nel film il ruolo esiste e contempla una scena a torso nudo con una abbronzatura esagerata. Regista e attore non potevano in conferenza farsi mancare un siparietto comico nel quale il primo ha criticato il secondo per la sua pochezza fisica e questi ha risposto volendo riproporre orgogliosamente la scena live per la stampa.

Mirea Flavia Stellato, conosce Salemme da quando aveva quindici anni. Lei tentava la strada del giornalismo, intervistandolo, lui la elogiava e finì per portarla alla recitazione. L’attrice ricorda quando il regista le disse:” vuliss na fija comm a te” e come la plasmò, quasi come uno scultore di personaggi. E’ arrivata a definirlo un “ottima scuola di recitazione”, subito seguita dalla battuta di Salemme che dice:” sono anche l’unica scuola che hai fatto…”.

Nando Paone conosce Salemme dai tempi del liceo. Il loro è un antico sodalizio. Ha affermato che Vincenzo gli affida sempre dei ruoli surreali, in questo caso si tratta di quello di un sessantenne che recita male la parte di un novantenne. Iaia Forte, James Senese e Giovanni Cacioppo hanno ribadito la professionalità e la complicità sul set, la “Festa Esagerata” hanno affermato è stata il lavoro quotidiano durante tutta la produzione.

Una festa esagerata: la Napoli di Vincenzo Salemme

Sono seguite domande della stampa su come il regista viva il successo, su come veda Napoli nel presente, su quali siano gli aspetti sociali che più lo portano alla riflessione e gli facciano venire voglia di inserirli nei suoi lavori.

Ha esordito dicendo che il successo gli piace moltissimo, non gli basta mai, gli scalda il cuore, il successo porta fortuna, vorrebbe anche il successo televisivo oltre a quello teatrale e cinematografico. Ha ricordato quando con il film “SMS – Sotto Mentite Spoglie” fece 6 milioni di spettatori, senza l’ausilio di molta promozione, più che altro col passaparola: fu una grande emozione.

Ad una giornalista che gli ha chiesto come vive il successo della presente pellicola ha risposto: “ueh! Il film non e’ ancora uscito, io sono Napoletano, faccio gli scongiuri!!”

Per quanto riguarda Napoli, si è dichiarato uno spettatore privilegiato, benestante, amato e di successo. Bisognerebbe chiederlo alla povera gente, che vive ogni giorno un’emergenza. Comunque a lui sembra tranquilla, vivace, pulita, ricca di turisti. A Napoli vivono due anime, afferma Salemme che predilige quella colta, profonda , dedita alla solidarietà, alla tolleranza, e ama meno quella legata alla superficialità ed alla disonestà.

I mali delle nostre società, ha puntualizzato, sono presenti in tutte le città. Oggi assistiamo a un accelerato sviluppo tecnologico, ma l’individuo tende ad isolarsi. La gioia non ha più connotati collettivi, in passato la gente festeggiava in strada, basti pensare ai mondiali dell’82. Questo isolarsi dal sociale porta a derive preoccupanti, i rapporti tra uomini e donne sono alterati, c’e’ sempre più violenza come reazione a questa mancanza di armonia nel mondo. Io prefiguro una realtà in cui non si faranno più figli, le macchine domineranno la terra e saranno loro infine a creare di nuovo la vita umana.

 

Marco Marchetti

20/03/2018

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