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Un tirchio quasi perfetto

Recensione

Un tirchio quasi perfetto – Recensione: un film divertente con un Dany Boon in splendida forma

Un tirchio quasi perfetto recensione
La vita di François, un violinista che alterna i concerti alle lezioni ai ragazzi, viene sconvolta dalla scoperta di una paternità fino ad allora neppure immaginata, e dall’arrivo nell’orchestra di una nuova musicista, della quale s’innamora. Come coltivare relazioni umane senza far scoprire la sua avarizia e sopratutto senza spendere il becco d’un quattrino?

Non si può che ridere nel vedere il protagonista della pellicola di Fred Cavayé arrabattarsi per risparmiare fino all’ultimo centesimo. La sua vita sarebbe un incubo per chiunque di noi, anche per quelli col ‘braccino corto’, perché François Gautier per risparmiare fa del male a se stesso, privandosi persino di quelle cose che fanno parte oramai della quotidianità di tutti, come l’illuminazione domestica, tanto per citarne una.

Un tirchio quasi perfetto: ridere sui difetti altrui al cinema ha sempre funzionato

Il film trae le sue origini dalla sceneggiatura originale di Olivier Dazat, poi rielaborata dallo stesso regista, che ha potuto contare sulla collaborazione di Laurent Turner e Nicolas Cuche. La forza di “Un tirchio quasi perfetto” sta proprio in uno script effervescente che trova compimento nell’eccellente interpretazione di Dany Boon, sempre a suo agio nei panni di personaggi singolari, cui sa donare, nonostante le manie che li contraddistinguono, sincera credibilità.

Il ritmo del racconto è intenso, impossibile annoiarsi tra una risata e l’altra: il povero François, nonostante il suo comportamento indecoroso, non può che risultare simpatico, nel suo tentativo d’arrabattarsi in ogni modo per non spendere. Cavayé, con all’attivo tre thriller di successo, muove la telecamera con maestria anche in una ‘situation comedy’. Grande cura anche per la costruzione dei personaggi secondari, dove spicca quello di Valérie, interpretato dalla deliziosa Laurence Arné, che regala alla violoncellista di cui s’innamora François quella svagatezza che la rende irresistibile.

Il film, che riserva dei momenti esilaranti, si perde un po’ nello sdolcinato finale, ma non per questo perde la sua verve: il mix di temi toccati dalla pellicola (avarizia, amore, paternità, famiglia, solidarietà) giungono tutti a compimento.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Titolo originale: Radin!
  • Regia: Fred Cavayé
  • Cast: Dany Boon, Laurence Arné, Noémie Schmidt, Patrick Ridremont, Christophe Canard, Christophe Favre, Karina Marimon
  • Genere: Commedia, Colore
  • Durata: 89 minuti
  • Produzione: Francia, 2016
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Data di uscita: 16 Marzo 2017

Locandina Un tirchio quasi perfetto“Un tirchio quasi perfetto” narra la storia del violinista di successo François Gauter, il quale si ritrova ad avere il bruttissimo vizio di essere avaro e molto tirchio.

Un tirchio quasi perfetto: quando la parsimonia diventa avarizia

Il risparmio è quasi un piacere fisico, mentre il dover spendere soldi lo terrorizza. Ergo la sua esistenza è scandita da un unico leitmotiv: mai mettere le mani nel proprio portafoglio.

Nella sua regolare vita tutto a un tratto fanno la loro comparsa due elementi di disturbo: l’amore per una donna e una giovane sedicenne di nome Laura che afferma di essere sua figlia.

L’arrivo della ragazza corrisponderà per François alla complicazione e al cambianmento della sua totale esistenza. François si vede costretto a mentire per nascondere il suo terribile difetto. Iniziano così i problemi poiché a volte la menzogna si fa pagare a prezzo caro, molto caro.

Trailer

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