Eco Del Cinema

Tre tocchi – Recensione

Un viaggio nel duro mondo degli attori, fatto di speranze e sogni ma anche di rifiuti e delusioni

Regia: Marco Risi – Cast: Massimiliano Benvenuto, Leandro Amato, Emiliano Ragno, Vincenzo De Michele, Gilles Rocca, Matteo Branciamore, Francesca Inaudi, Jonis Bascir, Luca Argentero, Marco Giallini, Claudio Santamaria, Paolo Sorrentino – Genere: Drammatico, colore, 100 minuti – Produzione: Italia, 2014 – Distribuzione: Ambi Pictures – Data di uscita: 13 Novembre 2014.

tre-tocchiLe vite di sei amici si intrecciano nel film di Marco Risi. Legati dalla passione per il calcio e l’amore per il loro lavoro, la recitazione, sei uomini si scontrano con la vita, passando da un’audizione all’altra e tentando di sfondare nel mondo dello spettacolo. Ognuno con i suoi problemi, alcuni sono costretti ad altri lavori, mentre altri si accontentano di qualche soap opera o pubblicità. Una preghiera li unisce, quella da recitare per un provino con un regista importante, che tutti e sei sognano di passare.

La vita dell’attore non è facile e spensierata come si crede: ecco qual è il messaggio che Marco Risi trasmette a gran voce con il suo film. La vita dell’attore è fatta di insicurezze, di continui rifiuti e delusioni, non di soldi e felicità. Ognuno dei personaggi deve combattere ogni giorno con la frustrazione, scontrarsi contro muri invalicabili, decidere se andare avanti o rassegnarsi.

Alla base del film di Risi troviamo le storie dei veri componenti dell’ItalianAttori, la squadra di calcio formata da personaggi del cinema italiano che disputa partite al fine di raccogliere fondi per opere di beneficienza. Il regista, componente della squadra, ha preso le storie più interessanti tra quelle dei vari membri della squadra per dar vita alla sua opera, una testimonianza obbiettiva e per questo a tratti anche cruda, della reale condizione dell’attore.

Massimiliano, Gilles, Antionio, Vincenzo, Emiliano e Leandro oltre a sfidare ogni giorno la sorte per poter ottenere il lavoro dei sogni, sono costretti a combattere anche contro i loro problemi personali, tentando di tenere in piedi i pezzi di una vita, spesso in equilibrio precario. Per alcuni di loro quell’equilibrio infatti, ogni tanto si perde, come per Vincenzo, che decide di sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione attraverso il sesso e la violenza fisica, oppure Gilles, il bello ma in fondo insicuro, che si rifugia nella cocaina per darsi forza.

Altri invece riescono ad andare avanti, a rialzarsi dopo ogni batosta, chi tornando di tanto in tanto alle proprie radici, nella propria città di origine, chi affrontando un passato scottante che continua a pesare sulle spalle, oppure un presente opprimente che necessita di una svolta. Per alcuni, nel corso del film, assistiamo ad una maturazione, ad una crescita che permette loro di affrontare al meglio le situazioni più difficili, mentre altri soccombono alle difficoltà, perdendo ogni speranza e magari rifugiandosi in un mondo di sogni, come Emiliano.

Prendendo spunto da una dimensione reale, quella delle partite e degli allenamenti della squadra dell’ItalianAttori, il film di Risi si presenta come una riproduzione fedele della vita di questi attori, una sorta di fotografia dei vari istanti della loro esistenza, fatta di momenti di gioia ma soprattutto di delusione e paura nel non riuscire ad essere quello che vogliono. In contrapposizione a questa espressione di realismo, troviamo i sogni di Emiliano, rappresentati in una fotografia ovattata, come richiede la tradizione, dove il giovane dà libero sfogo alle sue fantasie, a volte un po’ particolari.

Con “Tre tocchi”, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, Marco Risi ci guida in un viaggio nel vero mondo degli attori, quello che sta dietro i red carpet e le grandi performance, quel mondo popolato da tutti quegli appassionati di cinema che, molto probabilmente per sfortuna, non sono riusciti ad emergere ed attendono ancora la loro occasione.

Margherita Mustari

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