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Thermae Romae – Recensione

Da un fumetto giapponese di successo, un film sull’Antica Roma tra comicità surreale, viaggi nel tempo ed acque terapeutiche.

Regia: Hideki Takeuchi – Cast: Hiroshi Abe, Masachika Ichimura, Kazuki Kitamura, Aya Ueto, Kai Shishido – Genere: Drammatico, colore, 108 minuti – Produzione: Giappone 2012 – Distribuzione: Tucker Film – Data di uscita: 26 giugno 2014.

thermaeNell’antica Roma, all’architetto Lucius Modestus, sembra andargli tutto storto. I suoi progetti per le nuove terme vengono bocciati. Servono delle idee innovative per celebrare la grandezza dell’imperatore Adriano e l’ingegno di Lucius proprio non riesce a partorirle fin quando, risucchiato da un gorgo spazio-temporale, si trova nella vasca di un centro benessere del Giappone contemporaneo. Tornato nel suo tempo, l’architetto cercherà di riprodurre ciò che ha visto. Così, grazie ai futuristici bagni nipponici, ha inizio la rivoluzione termale della Roma imperiale.

Tratto da un celebre manga, “Thermae Romae”, è un film che, almeno all’inizio, cerca di farci immergere nelle spassose acque della commedia surreale giapponese. La trovata del continuo passaggio tra passato e presente, è alla base di quasi tutte le battute più azzeccate e delle situazioni più divertenti.

Nella prima parte la pellicola si fa forte dell’andirivieni temporale trovando dei momenti di ilarità dovuti alle stridenti differenze tra l’antico e il moderno: il protagonista alle prese con un bagno moderno offre un bel ventaglio di spunti umoristici. Purtroppo la pellicola non ne riesce a far tesoro e li traduce solamente in un paio di colpi ben assestati.

Nel prosieguo del racconto lo schema del salto tra Giappone contemporaneo e Antica Roma, ripetuto ‘ad libitum’, inizia a mostrare segni sempre più evidenti di affaticamento, al quale non riescono a porre rimedio nemmeno le acque curative delle antiche terme. Anzi il clima del film cambia completamente e all’orizzonte appaiono nubi cariche di toni seriosi.

Attraverso manovre scenografiche sconclusionate, tipiche però di alcuni fumetti giapponesi, “Thermae Romae” svela lentamente un risvolto drammatico. Le spassose avventure di Lucius cedono il passo ad una surreale epopea di un architetto che attraverso le terme salva dal declino l’impero e l’imperatore.

Gli appassionati del manga, pare ce ne siano parecchi anche in Italia, troveranno intrigante riscoprire i propri beniamini nella versione “carne ed ossa”, mentre il pubblico inesperto coglierà l’aspetto rilassante del film e sarà sopraffatto da un forte desiderio di un bagno, termale ovviamente.

Riccardo Muzi

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