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The Startup – Accendi il tuo futuro: presentato dal regista e dal cast

Nell’insolita cornice del Teatro Eliseo Alessandro D’Alatri, che ritorna alla regia cinematografica dopo “Sul mare”, del 2009, presenta “The Startup – Accendi il tuo futuro”. Il film racconta una storia vera, quella di Matteo Achilli, un giovane romano che, stanco dell’ennesima ingiustizia, decide di dare una svolta alla sua vita tentando di creare un social network che metta in contatto aziende e coloro che cercano lavoro, stilando graduatorie puramente meritocratiche.

The Startup – Accendi il tuo futuro: un Luca Barbareschi visibilmente emozionato introduce la pellicola

The Startup - Accendi il tuo futuro scena film

Il giovane Matteo Achilli in una scena di “The Startup – Accendi il tuo futuro”

Il film, prodotto dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi e da Rai Cinema, è inserito in un progetto complesso che vede il Teatro Eliseo coinvolto in attività che lascino le tavole teatrali per spaziare nei set cinematografici e televisivi; a coordinare il tutto Luca Barbareschi. Il direttore artistico del Teatro Eliseo, impegnato in questa fase della sua carriera a promuovere iniziative che facciano della diffusione della cultura il loro fulcro, accompagna regista e realizzatori nella presentazione della pellicola, spiegando la genesi del progetto, nato dalla sua passione “per chiunque non si arrende”.

Ha spiegato che il suo è un team composto da sessanta persone e che l’idea del film è stata ispirata da un articolo letto sul giovane Achilli da un suo collaboratore, Saverio D’Ercole, mentre l’idea di D’Alatri alla macchina da presa è stata di Claudio Gaeta. L’artista riflette sui tempi duri che il cinema italiano sta attraversando, sulla rivoluzione digitale, su come questo film racchiuda tante cose e rappresenti “i giovani che abbandonano i sogni”. Il regista, inoltre, ci tiene a ricordare che l’Italia nei “campi indipendenti dalla burocrazia eccelle nel mondo” e che “gli unici che non sognano l’Italia siamo noi italiani”.

The Startup – Accendi il tuo futuro: Alessandro D’Alatri parla del suo coinvolgimento nel film

Il regista ha preso subito la parola per raccontare la sua esperienza : “Questo film è nato in un modo diverso dai miei film passati, per la prima volta mi sono trovato in un percorso industriale: un produttore che ha scelto un soggetto e mi ha cercato per la regia”. Il soggetto lo ha subito incuriosito perché questa storia era un po’ la sua storia, “quella di un ragazzo della periferia romana, proveniente da una famiglia semplice, figlio unico”, il film è per lui “la storia di una speranza”.

Francesco Arlanch, che ha scritto la sceneggiatura con lo stesso regista, ha parlato del suo entusiasmo nel raccontare questa storia e di come conoscere Matteo abbia fatto scoccare in lui “una scintilla”: “passandogli accanto un po’ di giorni” ha compreso che quello che si doveva raccontare era “la vera startup, quella di un giovane, del suo inizio”.

“La cosa affascinante della sua storia è che in quell’anno che gli ha cambiato la vita ha attraversato anche zone d’ombra, e va dato atto che ha accettato di mettersi a nudo e mostrare anche i lati negativi, Matteo ha avuto il coraggio di essere sincero”.

The Startup – Accendi il tuo futuro”: Matteo incuriosisce i giornalisti

Il ragazzo si dice felice del fatto che il film rispecchia la sua vita: “Mi è piaciuto che abbiano voluto raccontare la storia vera di un ragazzo normale, che non è un genio, che viene da una famiglia normale. Proprio perché è una storia ordinaria in molti si possono riconoscere e possono essere incoraggiati a non arrendersi, ad andarsi a prendere ciò che vogliono”. “Ci sono imprenditori grandissimi che hanno iniziato dal basso”, ha continuato Achilli, “come Steve Jobs e Bill Gates; entrambi hanno tenuto un discorso davanti a dei laureandi, il primo ha incentrato tutto il discorso sull’individuo, mentre Gates ha detto il contrario, cioè che è si importante crescere, ma se dopo puoi aiutare gli altri. Inizialmente volevo prendere e basta, poi ho capito che ciò che conta veramente è aiutare gli altri”, concludendo, infine, con un ringraziamento a Luca Barbareschi che, ad esempio, lo ha aiutato perché spera che questo film possa aiutare i ragazzi a non perdersi d’animo.

Il giovane creatore di ‘Egomnia’, questo il nome della sua tecnologica creazione, non si tira indietro di fronte a un commento riguardante chi in rete getta fango sul suo lavoro: “Col film la mia storia sta ottenendo un’elevata visibilità, questo ha suscitato un po’ di invidia da chi ha altre startup; io creo valore in Italia in maniera sana ed onesta e non perdo mai il rispetto e la volontà di trasmettere valori positivi, chi ascolta me deve sentire un messaggio di speranza, il resto non ha importanza”.

Maria Grazia Bosu

 

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