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The Hunter – Recensione

“The Hunter”, da non confondere né con il classico di De Niro, né con l’opera di Bakur Bakuradze, è uno dei film presentati alla Berlinale di quest’ anno ed è il riflesso della visione socio-politica del proprio paese di uno dei registi più noti di Theran

(Shekarchi) Regia: Rafi Pitts – Cast: Rafi Pitts, Mitra Hajjar, Naser Madahi, Malek Jahan Khazai, Ali Nicksaulat – Genere: Drammatico, colore, 90 minuti – Produzione: Iran, 2009 – Data di uscita: 3 giugno 2011.

thehunterRafi Pitts dirige, infatti, sé stesso nel ritratto di un uomo costretto a vivere una vita condizionata dal compromesso, in conseguenza di un lungo periodo passato in carcere. Tutto ciò per cui egli lavora e si preoccupa è l’affetto della figlia e della moglie, che però può vedere raramente. È nei momenti di solitudine più aspri che egli si allontana dalla Theran sovrapopolata e caotica, in cui i dissidenti insorgono, per andare a cacciare nella foresta vicina o semplicemente per vagabondare con in spalla il proprio fucile. Quando però tutto ciò a cui tiene gli viene improvvisamente strappato, è pur senza il minimo cambiamento di espressione, che Alì diventa protagonista di una brutale vendetta.

La scena diviene dunque dominata da tre personaggi, il cui ruolo di preda e cacciatore si confonde spesso e il cui destino davvero non si riesce a prevedere. Raccomandato in particolare ai più attenti alla situazione politica iraniana, che riconosceranno l’indiretto sottotesto politico già dai titoli di testa in cui pasdaran khomeiniani calpestano la bandiera Usa, il film di Rafi Pitts non risulterà in effetti accessibile a molti. Il minimalismo della regia e il neorealismo della recitazione si riveleranno allo spettatore molto affascinanti, ma non proprio significativi di un contesto mediamente sconosciuto.

Ci si chiede infine se il pubblico, così abituato ad una certo disteso sviluppo degli eventi all’interno del consueto itinerario filmico, perdonerà mai al regista la nettezza del finale. Forse previo ascolto delle interviste girate in occasione della conferenza stampa tedesca, in cui egli spiega la difficoltà di parlare di libertà e di diritti nel suo paese, è possibile di si.

Cecilia Sabelli

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