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The Dressmaker – Il diavolo è tornato

Recensione

“The Dressmaker – Il diavolo è tornato” – Recensione: una vera Commedia Drammatica

The dressmaker

Il genere della Commedia Drammatica è poco diffuso, ma spesso offre dei film originali e incisivi, come ad esempio “I Tenenbaum” del geniale regista Wes Anderson. “The Dressmaker – Il diavolo è tornato” fa parte di questa categoria, un mix perfettamente riuscito di lacrime e risate, con una Kate Winslet al top della sua forma.

La pellicola riesce a sorprendere piacevolmente lo spettatore, con svolte inaspettate e dialoghi brillanti che portano una vera boccata d’aria nello spesso troppo stagnante e prevedibile panorama cinematografico.
La scenografia in stile western e gli sgargianti costumi creati da Tilly (Kate Winslet) formano un contrasto squisito, sia a livello visivo che intellettuale, mostrando il distacco tra persone aride di sentimenti e gusto estetico e la protagonista, continuamente combattuta tra diverse emozioni e talmente sensibile da rendere ogni vestito un’opera d’arte.

The Dressmaker – Il diavolo è tornato: personaggi di incredibile spessore, tra cattiveria e ignoranza

Il film condanna lo stile di vita nei paesi isolati dove pettegolezzi, discriminazioni e falsità regnano sovrani e i buoni sentimenti sono troppo spesso dimenticati. È a Dungatar – paesino inventato, ma ispirato ad altri realmente esistenti – che Kate Winslet torna dopo essere stata mandata via da bambina a causa di un presunto crimine; tutti gli abitanti del luogo le sono ostili, chi per un motivo e chi per un altro, ma lei è determinata a scoprire la verità sulle accuse che le sono state rivolte.

I personaggi sono tutti estremamente dettagliati e realistici, a volte sopra le righe, ma sempre in modo credibile e mai al punto da diventare fastidiosi; l’equilibrio tra comicità e dramma è il punto forte del film, sottolineato dalle differenze tra apparenza e sostanza degli abitanti del paese.

Una menzione speciale va a Hugo Weaving, semplicemente eccezionale nell’interpretare l’eccentrico e gentile amico di Tilly.

“The Dressmaker – Il diavolo è tornato” è un piccolo gioiello che fa piangere, ridere e riflettere, rimanendo impresso a fuoco nella memoria dello spettatore; senza dubbio uno dei migliori film del 2016.

Valeria Brunori

Trama

  • Titolo originale: The Dressmaker
  • Regia: Jocelyn Moorhouse
  • Cast: Kate Winslet, Judy Davis, Liam Hemsworth, Hugo Weaving, Sarah Snook, Caroline Goodall, Kerry Fox, Rebecca Gibney, James Mackay, Olivia Sprague
  • Genere: Commedia drammatica, colore
  • Durata: 118 minuti
  • Produzione: Australia, 2015
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Data di uscita: 28 Aprile 2016

The dressmaker“The Dressmaker – Il diavolo è tornato”, la cui regia è affidata a Jocelyn Moorhouse, è il caso cinematografico del 2016 in Australia: con un record d’incassi senza precedenti e un ampio consenso della critica, che gli è valso ben 12 nominations agli Australian Academy of Cinema and Television Arts Award, questa pellicola al femminile ha come interprete principale la premio Oscar Kate Winslet, affiancata da Judy Davis, Liam Hemsworth e Hugo Weaving.

Tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice australiana Rosalie Ham, “The Dressmaker – Il diavolo è tornato” si ambienta nell’Australia degli anni ’50, ed è una storia di riscatto morale ad ampio respiro.
Kate Winslet è Tilly, una giovane e avvenente stilista trasferita in Europa in tenera età a causa di un’accusa di omicidio; portata via da ragazzina spaventata, ora in “The Dressmaker – Il diavolo è tornato” Tilly torna nella sua cittadina natale, nello stato di Victoria, con una grande forza d’animo, pronta a scoprire la verità e a riscattare il suo nome.
Grazie alle sue grandi abilità e al suo buon gusto, Tilly aiuta le sue compaesane a uscire dall’anonimato e a prendere confidenza nelle proprie capacità, rimanendo al contempo vicina alla madre malata – interpretata da Judy Davis – e avvicinandosi all’amore grazie all’incontro con Teddy (Liam Hemswhorth, l’affascinante Gale della saga “Hunger Games”); la sua strada però è costellata ancora una volta dagli ostacoli della cattiveria e del pregiudizio.

Trailer

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