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Switched at Birth 5×10 series finale – spoiler

La scorsa notte è andato in onda l’episodio conclusivo di “Switched at Birth”, vediamo com’è andata:

Switched at Birth: “Long Live Love”

Switched at Birth "Long Live Love"Un’altra serie è giunta al capolinea. “Switched at Birth”, noto family drama, si è concluso la scorsa notte con l’episodio 5×10 “Long Live Love”.

Quando, nella lontana estate del 2011, Freeform (all’epoca ancora ABC Family) trasmise per la prima volta uno show chiamato “Switched at Birth”, nessuno sapeva bene cosa aspettarsi.

Lo show era iniziato con una premessa surreale: due ragazze adolescenti, Bay Kennish e Daphne Velasquez, che scoprivano di essere state scambiate alla nascita e cercavano di conoscere i genitori biologici.

Le basi per un soap opera c’erano tutte, ma non è stata questa la strada percorsa dai creatori di “Switched at Birth”: al contrario, gli sceneggiatori hanno realizzato una serie per famiglie che ha esplorato le difficoltà nel formare nuove relazioni durante l’adolescenza e la sfida nel cercare di capire quale sia il proprio posto nel mondo.

Altro punto fondamentale dello show è stato il riuscire ad introdurre il concetto del bilinguismo: la maggior parte dei personaggi protagonisti, infatti, è sorda, quindi “Switched at Birth” è stato trasmesso sia in inglese americano che nella lingua dei segni americana.

Nonostante ci siano stati momenti in cui ha percorso dei sentieri tortuosi, “Switched at Birth” è rimasto sempre fedele a se stesso, una scelta portata avanti anche e soprattutto nel finale della serie: già nei primi minuti, infatti, siamo tutti consapevoli che si tratta del gran finale di serie, poiché gran parte della tensione drammatica è andata perduta, ma è comunque soddisfacente.

La puntata è certamente mirata alla chiusura dei cerchi narrativi e si è distinta per i numerosi rimandi all’episodio pilota, un mix che funziona e dona sicuramente una conclusione adeguata.

Switched at Birth: nella fine, il principio

Ma vediamo quello che è successo negli ultimi 40 minuti di messa  in onda:

Bay (Vanessa Marano) decide che, invece di trasferirsi in Giappone con Travis (Ryan Lane), proverà a portare avanti una relazione a distanza  ed Emmett (Sean Berdy), il suo ex, partirà al suo posto. Una decisione che, seppur paradossale, ha senso, in quanto il progetto di Travis per il Giappone consiste in percorso spirituale che prevede  molta meditazione e visite ai templi, mentre Bay sta iniziando a farsi strada nel mondo dei tatuaggi.

Daphne (Katie Leclerc), nel frattempo, si presenta ad un colloquio per il programma di specializzazione in chirurgia ortopedica, ma le viene costantemente ripetuto che una persona sorda non può essere un medico. Unica nota positiva? La ragazza si ricongiunge a Mingo (Adam Hagenbuch).

Kathryn (Lea Thompson), alle prese con un viaggio nei ricordi, trova un secondo test del DNA a cui John (D.W. Moffett) si era sottoposto da solo un mese prima che lo facessero tutti. Per un mese intero, quindi, John era a conoscenza di non essere il padre di Bay, ma era rimasto con la famiglia nonostante tutto.

Regina (Constance Marie) lascia Luca (Michael Galante) e chiede ad Eric (Terrell Tilford) di costituirsi in modo che un giorno possano stare finalmente insieme; lei, nel frattempo, si occuperà di Will, il figlio di Eric, e lo crescerà come fosse il suo.

Toby (Lucas Grabeel), infine, potrebbe aver finalmente trovato la sua vocazione, vale a dire lavorare con le persone disabili.

La serie si è conclusa con l’intera famiglia che, sdraiata sull’erba del cortile di casa, fissa una cometa insieme e ricorda quanto siano fortunati.

L’ultima immagine è quella delle due sorelle, Bay e Daphne, sdraiate insieme a tutti gli altri con le teste una accanto all’altra; un chiaro riferimento al poster iconico che ha pubblicizzato “Switched at Birth” durante i primi anni.

A tal proposito, la produttrice esecutiva Lizzy Weiss ha affermato di sperare che il finale della serie lasci agli spettatori la stessa sensazione “che avete avuto quando avete spento la tv dopo il primo episodio, cioè quella di voler entrare a far parte di una famiglia davvero speciale”.

Sonia Buongiorno

12/04/2017

 

 

 

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