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Studio illegale – Recensione

Il regista Umberto Carteni, già autore di ‘Diverso da chi?’ presenta ‘Studio Illegale’, una commedia tratta dal romanzo omonimo di Federico Baccomo, con Fabio Volo ed Ennio Fantastichini, nei panni di avvocati senza scrupoli di un noto studio legale milanese

Regia: Michele Alhaique – Cast: Fabio Volo, Ennio Fantastichini, Zoé Félix, Adriano Braidotti – Genere: Commedia, colore, 120 minuti – Produzione: Italia, 2012 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 7 febbraio 2013.

studio-illegaleAndrea (Fabio Volo) è un avvocato rampante di uno studio milanese molto rinomato, in cui il socio di riferimento è Giuseppe (Ennio Fantastichini). Tutta la sua routine cambia quando gli viene affidato un lavoro molto importante, che lo porta a ‘incontrarsi’ con una controparte francese, rappresentata dall’altrettanto rampante Emilie (Zoe Félix). Da lì in poi, non sarà facile per Andrea conciliare il lavoro con questa nuova figura, tra colpi bassi e colpi al cuore.

Fidarsi o non fidarsi? È questo il dilemma che emerge da questo film in cui degli avvocati cinici non lasciano spazio a nient’altro che non sia il lavoro. Le figure sono tutte ben assortite e il buon Volo si cimenta in un ruolo molto simile a quello visto in “Uno su due”, avvocato in una Milano diversa dal solito, immersa nelle sue palazzine e nei suoi palazzoni.

Il suo è un personaggio molto reale, anche se la sua espressione resta sempre uguale; farebbe meglio a tornare in radio, per cui sembra nato, piuttosto che continuare a fare l’attore.

La figura della francese Emilie (Zoe Félix) è invece di una luce che abbaglia e fa risplendere il film. Tiziano (Nicola Nocella), è un’altra sorpresa: il suo personaggio, follemente ‘innamorato’ di Andrea, quasi succube di lui più che del socio Giuseppe (Ennio Fantastichini), dopo una tripla evoluzione “buono – cattivo – buono”, mostra come da ingenui si possa diventare cinici, fagocitati dal sistema, per poi ritornarre buoni, grazie alla ‘presenza’ della svampita e stralunata Valentina (Marina Rocco).

L’adattamento cinematografico del fortunato libro omonimo di Federico Baccomo è ben riuscito anche grazie alla presenza del bravo Francesco Bruni, sceneggiatore onnipresente in tutte le recenti commedie italiane di successo.

Citazione a parte merita lo splendido Ennio Fantastichini (il socio dello studio, Giuseppe), mattatore in certe scene, cinico come non mai.

Colonna sonora ottima, con pezzi di James Brown da accapponare la pelle.

Salvatore Cusimano

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