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Spencer Tracy

Biografia

Spencer Tracy è annoverato tra i migliori attori del suo tempo, interprete versatile, apparve in ben settantaquattro pellicole.

Spencer Tracy, l’alter ego “buono” di Katharine Hepburn

(Milwaukee, 5 aprile 1900 – Los Angeles, 10 giugno 1967)

Spencer Tracy La vicenda artistica e umana di Spencer Tracy non può essere separata da quella di Katharine Hepburn, anche se la carriera della protagonista di “Susanna” durò quasi mezzo secolo di più rispetto a quella del collega-compagno. Raramente, a parte forse le grandi coppie di comici, due caratteri sullo schermo sono risultati così intimamente interdipendenti nel modo di porgersi le battute, di dettare il ritmo delle loro grandi commedie, di non rubarsi i tempi, di dividere la scena, riuscendo similmente ad esprimere un contrasto irriducibile e, pochi attimi dopo, un’altrettanto assoluta complementarità.

Tanto scattosa e nevrotica la Hepburn, tanto volutamente sotto tono Spencer Tracy. Immagine per antonomasia dell’uomo tranquillo, votato a subire e ad adattarsi al femminismo androgino della compagna, proprio in quanto “faccia buona” di Hollywood e borghese illuminato, quest’attore sembra adatto ad affrontare non solo i fantasmi dell’inconscio individuale (il Jekyll di Fleming), ma anche quelli dell’inconscio collettivo (“Furia” di Lang, “Indovina chi viene a cena”), e della natura (“Il vecchio e il mare”). La sua spontaneità si staglia come scelta voluta e stoica di equilibrio del singolo nei confronti del mondo e acquista valore stilistico e morale.

Dalla prima guerra mondiale ai teatri di Broadway

Nato il 5 aprile del 1900 a Milwaukee, nel Wisconsin, secondogenito di John Edward Tracy, venditore di camion, e di Caroline Brown, Spencer Tracy passa l’adolescenza trasferendosi da una parte all’altra e cambiando più volte scuola, fino a quando il padre, in difficoltà economiche, non decide di tornare a Milwaukee. Nella primavera del 1917, con l’entrata degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale, lascia la Marquette Academy, l’istituto gesuita dove studia, per arruolarsi in Marina, insieme all’amico e futuro attore Pat O’Brien, passando tutto il periodo della guerra nella base navale di Norfolk, in Virginia. Finiti gli studi alla Milwaukee’s West Division High School,nel 1921, si iscrive al Ripon College, dove appare nella rappresentazione “The Truth”.

Deciso a diventare attore fa parte della compagnia di teatro del college, e, in seguito ad un’audizione, riesce a farsi ammettere all’American Academy of Dramatic Arts di New York. Tra il 1922 e il 1930, divide la sua attività tra Broadway, dove gli vengono affidate piccole parti e i teatri dell’Ohio, del Michigan e del Canada. Nel 1923 sposa la futura attrice Louise Treadwell, da cui ha due figli, John e Louise. Nel 1930 arriva il primo grande successo a Broadway con “The Last Mile”. Nello stesso anno, notato da John Ford, viene scritturato dalla Fox per il film “Up the River”, per il quale ottiene il primo ruolo veramente importante al cinema (l’attore, sempre nel 1930 aveva già interpretato alcune piccole parti in tre pellicole).

Il bum iniziale grazie all’aspetto da bravo ragazzo

Nella prima metà degli anni trenta, dopo essersi trasferito con la famiglia ad Hollywood, interpreta più di venti film, soprattutto commedie, tra cui: “Young America” (1932) di Frank Borzage, “Me and My Gal” (1932) di Raoul Walsh, “Le quattro perle” (1935) di Sam Wood e soprattutto uno dei ruoli chiave della sua carriera, “Furia” (1936) di Fritz Lang. Per la prima volta si mette alla prova con un personaggio “buono”, dalla faccia pulita che, sotto la spinta degli egoismi e delle ipocrisie di un’intera comunità, deve sondare la propria ambiguità e la sua stessa potenziale follia.

Adorato dagli Oscar, ma anche dalla Hepburn

Nel 1938 arriva l’Oscar con “Capitani coraggiosi” (1937) di Victor Fleming, performance che bissa, ottenendo una seconda statuetta nel 1939, con “La città dei ragazzi” (1938) di Norman Taurog, dove duetta meravigliosamente con Mickey Rooney, diventando il primo attore a vincere l’Oscar per due anni consecutivi. A questo periodo d’oro della carriera risale anche l’incontro con Katharine Hepburn, durante la lavorazione de “La donna del giorno” (1942) di George Stevens. I due cominciano un lungo sodalizio artistico e umano, anche se Tracy, cattolico osservante, rifiuterà sempre di divorziare dalla prima moglie per sposare la Hepburn; scelta dovuta anche al fatto di non voler abbandonare il figlio affetto di handicap.

spencer tracy katharine hepburnLa coppia, splendidamente affiatata sul set, interpreta nove film, tra i quali: “Prigioniera di un segreto” (1942) di George Cukor; “Mare d’erba” (1947) di Elia Kazan; “Lo stato dell’unione” (1948) di Frank Capra; “La costola di Adamo” (1949), ancora di Cukor e il terminale “Indovina chi viene a cena” (1967) di Kramer. Con la Hepburn, Spencer Tracy si cimenta soprattutto sul versante della commedia, luogo privilegiato per esprimere il conflitto sociale tra la naturale mascolinità dell’attore americano e l’orgogliosa rivendicazione di una propria identità della compagna-sfidante. La Hepburn all’interno della coppia diventa dunque l’elemento disturbante. Nei film in cui compare invece senza il suo alter ego, Tracy cerca spesso e volentieri di sfaccettare con connotati talvolta inquietanti il personaggio da lui interpretato. Tale impegno si nota sin dall’irrisolto dramma psicanalitico-fantasy “Dr.Jeckyll e Mr.Hyde” (1941) di Fleming, tratto dal romanzo di Stevenson.

Gli ultimi lavori

In seguito l’attore continua a sviluppare ruoli di spessore in commedie come: “Edoardo mio figlio” (1949) di Cukor; “Il padre della sposa” (1950), di Vincente Minnelli con il quale lavora anche successivamente e due magnifici e tesissimi drammi di John Sturges “Omertà” (1951) e “Giorno maledetto” (1955), in cui sembra ulteriormente approfondire un discorso sul rapporto tra singolo e comunità ostile. Successivamente Tracy comincia a diradare le sue apparizioni, sebbene non manchino in questa fase ruoli estremi come il pescatore Santiago de “Il vecchio e il mare” (1958) ancora di Sturges, tratto dal romanzo di Hemingway. Sempre dello stesso anno “L’ultimo hurrah” (1958) di John Ford, amarissima riflessione sulla politica americana, cui segue la raffinata autoironica interpretazione di “Questo pazzo pazzo pazzo mondo” (1963) e il ruolo di congedo di “Indovina che viene a cena” (1967).

Il 10 giugno del 1967, due settimane dopo la fine delle riprese del suo ultimo film, Spencer Tracy muore a causa di un infarto. La sua interpretazione finale è un lascito morale di un intero periodo di storia degli Stati Uniti, con i suoi pregiudizi, ma anche con un’indiscutibile nobiltà.

Francesco Rosetti

Filmografia

Spencer Tracy Filmografia – Cinema

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Spencer Tracy in “Il dottor Jekyll e Mr. Hyde”.

  • The Strong Arm, regia di Edmund Joseph (1930)
  • Taxi Talks, regia di Roy Mack (1930)
  • The Hard Guy, regia di Arthur Hurley (1930)
  • Risalendo il fiume, regia di John Ford (1930)
  • Quick Millions, regia di Rowland Brown (1931)
  • Six Cylinder Love, regia di Thornton Freeland (1931)
  • Goldie, regia di Benjamin Stoloff (1931)
  • She Wanted a Millionaire, regia di John G. Blystone (1932)
  • Il coraggio della paura, regia di A. Edward Sutherland (1932)
  • Disorderly Conduct, regia di John W. Considine Jr. (1932)
  • Young America, regia di Frank Borzage (1932)
  • Society Girl, regia di Sidney Lanfield (1932)
  • The Painted Woman, regia di John G. Blystone (1932)
  • Io e la mia ragazza, regia di Raoul Walsh (1932)
  • 20.000 anni a Sing Sing, regia di Michael Curtiz (1932)
  • Face in the Sky, regia di Harry Lachman (1933)
  • Shanghai Madness, regia di John G. Blystone (1933)
  • Potenza e gloria, regia di William K. Howard (1933)
  • Vicino alle stelle, regia di Frank Borzage (1933)
  • The Mad Game, regia di Irving Cummings (1933)
  • The Show-Off, regia di Charles Reisner (1934)
  • Distruzione, regia di William A. Wellman (1934)
  • Alla conquista di Hollywood, regia di David Butler (1934)
  • Now I’ll Tell, regia di Edwin J. Burke (1934)
  • Maria Galante, regia di Henry King (1934)
  • It’s a Small World, regia di Irving Cummings (1935)
  • La nave di Satana, regia di Harry Lachman (1935)
  • La quattro perle, regia di Sam Wood (1935)
  • Ultime notizie, regia di Tim Whelan (1935)
  • Riffraff, regia di J. Walter Ruben (1936)
  • Furia, regia di Fritz Lang (1936)
  • San Francisco, regia di Victor Fleming (1936)
  • La donna del giorno, regia di Jack Conway (1936)
  • They Gave Him a Gun, regia di W.S. Van Dyke (1937)
  • Capitani coraggiosi, regia di Victor Fleming (1937)
  • La grande città, regia di Frank Borzage (1937)
  • La donna che voglio, regia di Frank Borzage (1937)
  • Arditi dell’aria, regia di Victor Fleming (1938)
  • Hollywood Goes to Town, regia di Hermann Hoffman (1938)
  • La città dei ragazzi, regia di Norman Taurog (1938)
  • For Auld Lang Syne documentario di Burk Symon (1939)
  • Hollywood Hobbies, regia di George Sidney (1939)
  • L’esploratore scomparso, regia di Henry King e Otto Brower (1939)
  • Questa donna è mia, regia di W.S. Van Dyke (1940)
  • Tom Edison giovane, regia di Norman Taurog (1940) (cameo)
  • Northward, Ho!, regia di Harry Loud (1940)
  • Passaggio a Nord-Ovest, regia di King Vidor (1940)
  • Il romanzo di una vita, regia di Clarence Brown (1940)
  • La febbre del petrolio, regia di Jack Conway (1940)
  • Gli uomini della città dei ragazzi, regia di Norman Taurog (1941)
  • Il dottor Jekyll e Mr. Hyde, regia di Victor Fleming (1941)
  • La donna del giorno, regia di George Stevens (1942)
  • Ring of Steel, regia di Garson Kanin (1942) (narratore)
  • Gente allegra, regia di Victor Fleming (1942)
  • Prigioniera di un segreto, regia di George Cukor (1942)
  • His New World (documentario) (1943)
  • Joe il pilota, regia di Victor Fleming (1943)
  • La settima croce, regia di Fred Zinnemann (1944)
  • Missione segreta, regia di Mervyn LeRoy (1944)
  • Senza amore, regia di Harold S. Bucquet (1945)
  • Mare d’erba, regia di Elia Kazan (1947)
  • Il giudice Timberlane, regia di George Sidney (1947)
  • Lo stato dell’Unione, regia di Frank Capra (1948)
  • Edoardo mio figlio, regia di George Cukor (1949)
  • La costola di Adamo, regia di George Cukor (1949)
  • Malesia, regia di Richard Thorpe (1949)
  • Il padre della sposa, regia di Vincente Minnelli (1950)
  • For Defense for Freedom for Humanity (1951)
  • Papà diventa nonno, regia di Vincente Minnelli (1951)
  • Omertà, regia di John Sturges (1951)
  • Lui e lei, regia di George Cukor (1952)
  • Gli avventurieri di Plymouth, regia di Clarence Brown (1952)
  • L’attrice, regia di George Cukor (1953)
  • La lancia che uccide, regia di Edward Dmytryk (1954)
  • Giorno maledetto, regia di John Sturges (1955)
  • La montagna, regia di Edward Dmytryk (1956)
  • La segretaria quasi privata, regia di Walter Lang (1957)
  • Il vecchio e il mare, regia di John Sturges (1958)
  • L’ultimo urrà, regia di John Ford (1958)
  • …e l’uomo creò Satana, regia di Stanley Kramer (1960)
  • Il diavolo alle 4, regia di Mervyn LeRoy (1961)
  • Vincitori e vinti, regia di Stanley Kramer (1961)
  • La conquista del West, regia di John Ford e Henry Hathaway (1962)
  • Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo, regia di Stanley Kramer (1963)
  • Indovina chi viene a cena?, regia di Stanley Kramer (1967)

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