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Soldato semplice – Recensione

Una storia drammatica in chiave comica per il debutto alla regia di Paolo Cevoli

Regia: Paolo Cevoli – Cast: Paolo Cevoli, Antonio Orefice, Luca Lionello, Massimo De Lorenzo, Matteo Cremon – Genere: Commedia, colore, 99 minuti – Produzione: Italia, 2015 – Distribuzione: Koch Media – Data di uscita: 2 aprile 2015.

soldato-sempliceDurante la Prima Guerra Mondiale, Gino Montanari, maestro di scuola elementare romagnolo, a causa dei suoi comportamenti libertini ed antinterventisti è costretto dal suo preside ad arruolarsi con la minaccia di essere radiato da tutte le scuole del Regno. Sul fronte, come eliografista, verrà assistito da una giovane analfabeta di Capri, Aniello, che gli cambierà profondamente la vita.

Il comico italiano Paolo Cevioli, noto per il ruolo dell’assessore Cangini Palmiro a Zelig, debutta alla regia con il suo primo lungometraggio, occupandosi anche della sceneggiatura e della produzione. L’intento del regista era di raccontare un argomento serio facendo ridere e per questo motivo ha deciso di ambientare il film durante la Prima guerra mondiale.

La storia inizia e finisce a Capri, città natale del giovane Aniello, ma si svolge in Alta Valtellina per risaltare il carattere epico della guerra in montagna, dove i nemici non erano solo gli austriaci ma anche il freddo e la fame. Il paesaggio montano che fa sfondo al film è magnifico, dai ghiacciaio in alta quota alla acque termali.

Paolo Cevoli interpreta il maestro elementare Gino Montanari, tipica figura romagnola, definito il ‘patacca’. È un fanfarone, ironico ma anche pieno di entusiasmo, trovatosi suo malgrado in questa situazione drammatica, è costretto a dare il meglio di sè.

Nei personaggi in generale è marcata una forte connotazione regionale, dallo scugnizzo napoletano al ‘mona’ veneto. Questo è un tratto del film molto interessante e umano, che mostra oltre l’umorismo, apparentemente cinico, anche la solidarietà che nasce ed emerge nei momenti di difficoltà tra le persone.

Le pellicola vuole raccontare l’Italia dei nostri nonni e il loro eroismo, focalizzandosi particolarmente sugli alpini, le truppe da montagna dell’Esercito Italiano. Il regista è stato inoltre ispirato dalle vicende del nonno, che era a Caporetto a fare l’eliografista.

Divertente e caricaturale, il film indubbiamente è un grande omaggio alla storia italiana, vuole infatti essere una leggera celebrazione della Grande Guerra. Ricco di aneddoti, gag e situazioni inverosimili, la storia ha uno sviluppo lineare ma nonostante gli evidenti intenti del regista non colpisce particolarmente, scadendo molto nel banale.

Federica Fausto

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