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Slumber – Il demone del sonno (2018)

Recensioni

Slumber – Il demone del sonno: i demoni dell’inconscio e la loro materializzazione

Slumber - Il demone del sonno recensione

Avete mai avuto a che fare con un demone del sonno? Quasi sicuramente sì… Chi nella vita non ha passato almeno una notte in cui avvertiva un peso sul petto inspiegabile o un’oppressione fisicamente percepibile. Se razionalmente possiamo dare la colpa di questa sensazione ad angosce e preoccupazioni quotidiane, che si depositano nella nostra anima, riemergendo al calar della notte, d’altro canto la nostra parte irrazionale lascia spazio all’improbabile origine sovrannaturale di un tale malessere, che rafforza l’idea dell’esistenza di un’entità identificabile in un’iconografia definita, che attinge da quella simbologia a cui tanto spazio ha dato anche la psicanalisi junghiana.

Veglia, sonno, sogno, incubo, da che tempo è tempo, sono stati oggetto di studio per l’essere umano che cerca di afferrare l’inconscio e capire i meccanismi che si attivano quando non si è coscienti.

È così che prende vita il demone del sonno, un essere malvagio che succhia linfa vitale da creature indifese nel momento in cui la loro fragilità è più alta.
A partire da questo tema si può realizzare un horror psicologico davvero terrificante proprio perché va a toccare quei campi della mente umana tanto misteriosi quanto affascinanti e spaventosi.

Slumber – Il demone del sonno: un fenomeno reale per un horror banale

“Slumber – Il demone del sonno”, esordio alla regia di Jonathan Hopkins, affermato regista di cortometraggi e spot pubblicitari, prende spunto dal fenomeno reale della paralisi del sonno, ovvero un disturbo che determina un impedimento a muoversi nel soggetto che ne è colpito, per un tempo massimo di due minuti. Durante la paralisi, il soggetto si trova ancora nell’attività della fase Rem: nonostante sia sveglio, sogna a occhi aperti e non può muoversi. Proprio in virtù di questo stato, l’individuo colpito prova angoscia, ansia e, nei casi più gravi, subisce stati di allucinazione.

Attingendo a una cultura popolare che ha identificato questo disturbo con la presenza di un demone ben specifico, il cui nome varia a distanza di luogo e tempo, pur conservando le caratteristiche peculiari, “Slumber – Il demone del sonno” poteva essere un ottimo prodotto, capace di andare a risvegliare le paure ataviche dello spettatore, proprio perché ispirato da una reale condizione in cui l’essere umano può trovarsi.

Il film, interpretato da Maggie Q, star indiscussa della trilogia “Divergent”, propone un dramma affettivo, mettendo in gioco la vita di una famiglia e nello specifico di un bambino, la cui salvezza diviene necessaria anche per superare shock anteriori alla situazione proposta: è il caso della stessa protagonista, che prende a cuore le sorti dei suoi pazienti, intrappolata in un passato di sensi di colpa per la morte del fratellino.

Slumber il demone del sonno: quando i bambini non bastano

Naturalmente la presenza dei bambini è funzionale all’effetto che si vuole innescare in questo tipo di pellicole: sortiscono l’empatia nello spettatore, che si identifica con i genitori e con coloro che vogliono annullare il maleficio, oltre a divenire, in alcune occasioni, loro stessi presenze inquietanti.

La storia del cinema è ricca di esempi di pellicole, divenute anche cult, che hanno utilizzato bambini come protagonisti di un dramma orrorifico; quello più illustre è “L’esorcista”, perfetta rappresentazione di tragedia esistenziale di una madre che scopre che il malessere della propria creatura è di natura demoniaca.
In “Slumber – ll demone del sonno”, inoltre, il tema del sonno con annesso demone non potrebbe che rafforzare un così forte elemento rappresentativo, andando a nutrire gli stati d’animo più angoscianti di chi guarda.

Come a volte accade, quelli che dovrebbero essere i punti di forza diventano debolezza e decretano il fallimento di un lavoro appartenente a uno dei generi cinematografici di più difficile riuscita. Nonostante tali topoi, il film si rivela in tutta la sua banalità, non lascia il segno e fallisce proprio perché quegli elementi tipici del genere lo privano dell’autenticità e dell’originalità, utile a creare la giusta dose di spavento.

“Slumber _ Il demone del sonno” presenta tutti quei passaggi ed espedienti narrativi visti e rivisti, incluso un finale con colpo di scena che lascia aperta la possibilità di un sequel.

La regia si trasforma così in un esercizio di stile pulito, in cui i vari compiti sono portati a termine ad arte, generando una pellicola che riesce in alcuni punti a far saltare sulla poltrona lo spettatore ingenuo, ma che diventa troppo scontata per quello che abitualmente fruisce questo tipo di lavori.
Troppe coincidenze, troppi personaggi interconnessi senza una ragione vanno a scolorire i pregi della messa in scena, per niente supportata da una colonna sonora piatta e da una recitazione che non coinvolge.
Per concludere “Slumber – Il demone del sonno” è l’ennesima pellicola vista e rivista che perde oltretutto quel poco di forza iniziale nella materializzazione dell’orrore e che nulla aggiunge alla storia del cinema.

Giulia Sessich

Trama

  • Titolo originale: Slumber
  • Regia: Jonathan Hopkins
  • Cast: Maggie Q, Will Kemp, Sylvester McCoy, William Hope, Honor Kneafsey, Sam Troughton, Kristen Bush, Susan Fordham, Mark Preston, Charlie Bond
  • Genere: Horror, colore
  • Durata: 84 minuti
  • Produzione: USA, Gran Bretagna, 2017
  • Distribuzione: Koch Media
  • Data di uscita: 1 febbraio 2018

Slumber - Il demone del sonno locandina itaIn “Slumber – Il demone del sonno” Maggie Q veste i panni di Alice, un medico specializzato in disturbi del sonno: la carriera della donna è piuttosto soddisfacente ed è conosciuta come una donna molto razionale. Tuttavia, nessuno sa che Alice non riesce a trovare la pace con se stessa dopo aver assistito alla morte improvvisa di suo fratello, avvenuta nel pieno della notte in circostanze molto particolari.

I fantasmi del passato della protagonista sembrano tornare a farle visita quando si deve occupare dei problemi di una famiglia che soffre di strani disturbi del sonno.In particolare, il bambino è affetto da una patologia davvero insolita: la cosiddetta paralisi del sonno che gli fa vivere la sofferenza dei propri incubi anche da sveglio, rendendolo paralizzato. Alice arriva a capire che dietro questi strani disturbi si cela, in realtà, una presenza sovrannaturale che la donna non può spiegare con la propria razionalità.

Per affrontare questo caso la donna dovrà abbandonare la sua natura che la spinge ad analizzare ogni problema in maniera scientifica, lasciando spazio all’irrazionale.

Slumber – Il demone del sonno: i fantasmi del passato

Jonathan Hopkins guida la regia di “Slumber – Il demone del sonno”, un horror concentrato su incubi e traumi irrisolti. Personaggio principale della pellicola è Maggie Q. L’attrice, interprete anche in “Mission: Impossible III” (2006), ha ottenuto il successo con la trilogia di “Divergent”, di cui è protagonista assoluta.

 

 

Trailer

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