Eco Del Cinema

Silvio Orlando

Biografia

Versatilità, personalità sobria e sapientemente ponderata tra un ruolo e l’altro, Silvio Orlando è, senza dubbio alcuno, uno dei maggiori esponenti di quel cinema italiano fortemente legato alla riflessione ed alla critica della società, facendosi portavoce di una serie di ideali legati a questi temi, attraverso i personaggi che interpreta.

Silvio Orlando, dai ‘banchi di scuola’ al cinema

(Napoli, 30 giugno 1957)

Silvio Orlando bio

Silvio Orlando è salito agli onori delle cronache nazionali a metà degli anni ’80, in un periodo in cui si cominciava a parlare di un nuovo cinema italiano, di una rinascita, addirittura. Portato al successo dalle ottime prove d’attore messe in mostra per Gabriele Salvatores, Daniele Luchetti e Nanni Moretti, Silvio Orlando è andato oltre, ritagliandosi uno spazio interpretativo ben definito e sempre di grande qualità nel panorama cinematografico nostrano. Si è infatti imposto da subito come simbolo di una certa italianità ingenua e combattiva e, spesso, destinata ad ingoiare bocconi amarissimi senza mai apparire rassegnata, in qualche caso ricordando l’Alberto Sordi delle tragicommedie migliori come “Tutti a casa” (1960) o “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata” (1971).

Inizia a recitare in teatro per poi approdare alle reti televisive commerciali, dove prende parte ad alcune trasmissioni comiche di successo (“Zanzibar”, “Emilio”, “Vicini di casa”), dove ha l’occasione di lavorare con personaggi quali Teo Teocoli, Athina Cenci e Gene Gnocchi.

Al 1987 risale il debutto sul grande schermo con il poco noto “Kamikazen – Ultima notte a Milano” di Gabriele Salvatores. Da questo momento partecipa spesso e volentieri a progetti di registi che pensano al cinema come a un mezzo di riflessione o critica sulla società. Così Orlando guadagna via via più autorevolezza e viene chiamato spesso per ruoli difficili e importanti.

Il cinema impegnato e la versatilità recitativa

Per Nanni Moretti – forse il suo regista per eccellenza – recita nel surreale “Palombella rossa” (1989) e più tardi in tre campioni d’incassi: il film a episodi “Aprile” (1998), dove è un esilarante pasticciere trotzkista e danzante; lo struggente “La stanza del figlio” (2001) e “Il caimano” (2006), decisamente più impegnato politicamente.

Con Salvatores sarà protagonista di “Sud” (1993) e avrà una parte nel fantascientifico “Nirvana” (1997). Insieme a Luchetti esordisce col botto, affiancando Nanni Moretti ne “Il portaborse” (1991), ritratto amaro dell’Italia di tangentopoli. Ma Luchetti lo rivuole anche per “Arriva la bufera” del 1993 e per il tragicomico “La scuola” (1995), in cui è una sorta di meraviglioso professor Kitting alla napoletana.

È un attore versatile Silvio Orlando, ma non fategli fare il cattivo e ricordate che la dimensione totalmente drammatica (per il momento) non gli si attaglia quasi mai perfettamente addosso; viceversa si mostra sempre straordinario nel saperci far sorridere con amara leggerezza dei drammi più intensi, nel saper comunicare il generale attraverso l’incoerente esperienza umana del singolo individuo.

Straordinarie performance recitative, svariate nominations e numerosi premi

Lo vediamo allora gettato efficacemente nell’angoscia italiana degli anni di piombo con “La mia generazione” (1996) di Wilma Labate, e più incisivo nel film sulle disfatte umane e militari della guerra coloniale fascista, messe in scena da Enzo Monteleone in “El Alamein – La linea del fuoco” del 2002.

Straordinariamente vicino allo spettatore e toccante – anche per il ruolo centrale che gli viene affidato – è poi nel dolorosissimo “Il posto dell’anima” (2003), accanto a Paola Cortellesi, dove Riccardo Milani mette al centro l’ingiustizia delle morti sul lavoro.

Silvio Orlando è comunque amato sia dal pubblico che dai registi, tanto è vero che ha lavorato moltissimo in questi 20 anni – oltre che con quelli già citati – con tutti i più talentuosi: Carlo Mazzacurati (“Un’altra vita”, 1992; “Vesna va veloce”, 1996); Antonello Grimaldi (“Il cielo è sempre più blu”, 1996; “Caos calmo”, 2008); Paolo Virzì (“Ferie d’agosto”, 1996); Giuseppe Piccioni (“Fuori dal mondo”, 1999; “Luce dei miei occhi”, 2000); Mimmo Calopresti (“Preferisco il rumore del mare”, 2000); Davide Ferrario (“Figli di Annibale”, 1998).

Insomma, se escludiamo il doppiaggio del poco riuscito “Opopomoz” (2003), film d’animazione italo-franco-spagnolo diretto da Enzo D’Alò, Orlando ha anche un merito che è proprio dei migliori: quello di aver sbagliato pochi, pochissimi film, e talvolta di averne centrati di importanti, ricevendo per questo numerosissimi premi. Non sono infatti tanti gli attori italiani a poter vantare di aver vinto, solo per citare i principali, due Nastri d’Argento, un David di Donatello, un Grinzane e un Ciak d’Oro, oltre ad essersi guadagnato svariate nominations (tra cui una al Globo d’Oro e due per il David di Donatello).

Pellicole leggere e cinema impegnato

Nel 2008 è diretto da Pupi Avati nel drammatico “Il papà di Giovanna“, grazie al quale ottiene la Coppa Volpi al Festival di Venezia, e partecipa a “Il grande sogno” dove è diretto da Michele Placido.

Nel 2009 è nel cast del più leggero “Ex” di Fausto Brizzi, commedia incentrata sugli amori finiti sulla falsariga di “Love Actually”, e nel 2010 lo troviamo a recitare in due diverse pellicole, “Genitori e figli – Agitare bene prima dell’uso” di Giovanni Veronesi che racconta il confronto – scontro tra il mondo degli adulti e quello dei giovani di oggi, e “La Passione” di Carlo Mazzacurati.

Nel 2011 ottiene un ruolo in “Missione di pace” di Francesco Lagi e in “Il delitto di Via Poma”, il film di Roberto Faenza ispirato al celebre caso di cronaca. Nel 2012 lo troviamo nel film tv di Giambattista Avellino “Un Natale con i Fiocchi”, mentre nel 2013 recita nel film di Valeria Bruni Tedeschi “Un chateau en Italie”, presentato al Festival di Cannes.

Nel 2016 recita accanto a Jude Law e Diane Keaton nell’acclamata serie TV di Paolo Sorrentino: “The Young Pope” che lo vede nella parte del Cardinal Voiello, ruolo che riprenderà nel 2020 con “The New Pope”.

Sempre nel 2016 affianca Fabio Volo in “Un paese quasi perfetto” di Massimo Gaudioso, trasposizione del film francese “Un village presque parfait” (2014) del regista Stéphane Meunier, mentre nel 2020 lavora con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio e Laura Morante in “Lacci” diretto da Daniele Luchetti.

Divide la scena con Toni Servillo in “Ariaferma” di Leonardo di Costanzo per poi essere protagonista del drammatico “Il bambino nascosto” di Roberto Andò.

Nel 2022 è nel cast corale di “Siccità” di Paolo Virzì, presentato al Festival di Venezia, e insignito del Premio Francesco Pasinetti assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci).

Corrado Fontana

Filmografia

Silvio Orlando Filmografia – Cinema

Silvio Orlando Cardinal Voiello

Silvio Orlando è il Cardinale Angelo Voiello nella miniserie TV “The Young Pope” (2016) di Paolo Sorrentino

  • Kamikazen – Ultima notte a Milano, regia di Gabriele Salvatores (1987)
  • Palombella rossa, regia di Nanni Moretti (1989)
  • La settimana della Sfinge, regia di Daniele Luchetti (1990)
  • Matilda, regia di Antonietta De Lillo e Giorgio Magliulo (1990)
  • Il portaborse, regia di Daniele Luchetti (1991)
  • Il richiamo della notte, regia di Carlo Mazzacurati (1992)
  • Un’altra vita, regia di Carlo Mazzacurati (1992)
  • Arriva la bufera, regia di Daniele Luchetti (1993)
  • Sud, regia di Gabriele Salvatores (1993)
  • Il cielo è sempre più blu, regia di Antonello Grimaldi (1995)
  • La scuola, regia di Daniele Luchetti (1995)
  • Ferie d’agosto, regia di Paolo Virzì (1996)
  • Intolerance, episodio “Arrivano i sandali”, regia di Daniele Cini (1996)
  • I magi randagi, regia di Sergio Citti (1996)
  • Vesna va veloce, regia di Carlo Mazzacurati (1996)
  • La mia generazione, regia di Wilma Labate (1996)
  • Nirvana, regia di Gabriele Salvatores (1997)
  • Auguri professore, regia di Riccardo Milani (1997)
  • Aprile, regia di Nanni Moretti (1998)
  • Polvere di Napoli, regia di Antonio Capuano (1998)
  • Figli di Annibale, regia di Davide Ferrario (1998)
  • Fuori dal mondo, regia di Giuseppe Piccioni (1999)
  • Preferisco il rumore del mare, regia di Mimmo Calopresti (2000)
  • Il grido d’angoscia dell’uccello predatore (20 tagli d’Aprile), regia di Nanni Moretti (Cortometraggio) (2001)
  • La stanza del figlio, regia di Nanni Moretti (2001)
  • Luce dei miei occhi, regia di Giuseppe Piccioni (2001)
  • Il bacio dell’orso, regia di Sergej Bodrov (2002)
  • El Alamein – La linea del fuoco, regia di Enzo Monteleone (2002)
  • Il consiglio d’Egitto, regia di Emidio Greco (2003)
  • Il posto dell’anima, regia di Riccardo Milani (2003)
  • Opopomoz, solo voce, regia di Enzo D’Alò (2003)
  • Dopo mezzanotte, narratore, regia di Davide Ferrario (2004)
  • Il caimano, regia di Nanni Moretti (2006)
  • Caos calmo, regia di Antonello Grimaldi (2008)
  • Il papà di Giovanna, regia di Pupi Avati (2008)
  • La fabbrica dei tedeschi, regia di Mimmo Calopresti (2008)
  • Ex, regia di Fausto Brizzi (2009)
  • Il grande sogno, regia di Michele Placido (2009)
  • Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso, regia di Giovanni Veronesi (2010)
  • La passione, regia di Carlo Mazzacurati (2010)
  • Missione di pace, regia di Francesco Lagi (2011)
  • Il delitto di Via Poma, regia di Roberto Faenza (2011)
  • Un Natale con i Fiocchi, regia di Giambattista Avellino (Film TV) (2012)
  • La variabile umana, regia di Bruno Oliviero (2013)
  • Un castello in Italia, regia di Valeria Bruni Tedeschi (2013)
  • La sedia della felicità, regia di Carlo Mazzacurati (2014)
  • Un paese quasi perfetto, regia di Massimo Gaudioso (2016)
  • Lacci, regia di Daniele Luchetti (2020)
  • Ariaferma, regia di Leonardo Di Costanzo (2021)
  • Il bambino nascosto, regia di Roberto Andò (2021)
  • Siccità, regia di Paolo Virzì (2022)

Silvio Orlando Filmografia – Televisione

  • Il delitto di via Poma, regia di Roberto Faenza (Film TV) 2011)
  • Un Natale con i Fiocchi, regia di Giambattista Avellino (Film TV) (2012)
  • The Young Pope, regia di Paolo Sorrentino (Miniserie TV) (2016)
  • The New Pope, regia di Paolo Sorrentino (Miniserie TV, 2020)

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