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Si può fare – Recensione

Anche i matti hanno il diritto di essere normali: questo sembra essere il messaggio del commuovente film di Giulio Manfredonia, “Si può fare”

Regia: Giulio Manfredonia – Cast: Claudio Bisio, Anita Caprioli, Bebo Storti, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Andrea Bosca, Rosa Pianeta, Giovanni Calcagno, Michele De Virgilio, Daniela Piperno, Carlo Giuseppe Gabardini, Franco Pistoni, Andrea Gattinoni, Natascia Macchniz, Pietro Ragusa, Franco Ravera, Maria Rosaria Russo – Genere: Commedia, colore, 111 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 31 ottobre 2008.

si-puo-fareNella ormai storica “Milano da bere”, l’inquieto sindacalista Nello viene silurato dai suoi capi e mandato presso una cooperativa di ex malati di mente usciti dal manicomio a seguito della legge Basaglia, che, storditi dagli psicofarmaci, passano le loro giornate ad incollare francobolli. Il nuovo arrivato riuscirà a motivarli e a dar loro una vita normale. Per lavoro, impareranno a montare parquet e un imprevisto rivelerà in due di loro, schizofrenici, un notevole talento artistico.

Quasi una favola “Si può fare” di Giulio Manfredonia presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2008. Claudio Bisio è il sognatore che, pur non capendo nulla di psichiatria, riesce ad entrare quasi subito in contatto con una simpatica banda di matti, tra cui spiccano il violento Luca e il timido Gigio, entrambi pieni di creatività. Del resto, ognuno avrà la sua specializzazione: dall’autistico Roby, ribattezzato “ Il presidente”, al “commenda” Fabio. In aiuto a Nello arriverà il dottor Furlan, che contrariamente al suo collega Del Vecchio crede alle potenzialità della legge Basaglia. Ridotti i farmaci, i nostri simpatici matti avvieranno una vera e propria impresa e si riprenderanno la propria vita. Certo non tutto andrà per il verso giusto ma come dice lo stesso Nello si sbaglia quando solo quando si fa qualcosa!

La normalità può essere un’avventura straordinaria e in fondo il confine tra sanità e pazzia è molto labile. Questo in sintesi il messaggio lanciato dal personaggio di Bisio, la cui forza nel suo rapporto con i malati è quella di rivolgersi loro come “persone”. E proprio come tali hanno bisogno di lavorare, di sentirsi responsabilizzati e di avere una vita affettiva e sessuale. Notevole l’escamotage usato per portarli a donne, che saranno pagate con i finanziamenti dell’Ue, con rilascio di regolari fatture. Gli attori che interpretano i degenti sono tutti giovani e bravissimi, soprattutto Giovanni Calcagno e Andrea Bosca.

Anita Caprioli è Sara, la compagna di Nello, legata a lui da una relazione forte ma difficile. Nel cast risulta un po’ troppo sopra le righe Bebo Storti, già insieme a Bisio in diversi film di Gabriele Salvatores. “Si può fare” segna il ritorno al cinema dopo 14 anni del produttore Angelo Rizzoli e prende in qualche modo ispirazione dallo splendido “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Bello, ironico e a tratti commovente.

Ivana Faranda

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