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Sette minuti dopo la mezzanotte (2017)

 

Recensione

Sette minuti dopo la mezzanotte – Recensione: una commovente e visionaria fiaba dalle tinte dark

Sette minuti dopo la mezzanotte Conor e il Mostro

Conor e il Mostro

Troppo grande per essere un bambino. Troppo giovane per essere un uomo. In questo modo viene presentato il piccolo, triste e tenace Conor O’Malley, protagonista di “Sette Minuti dopo la Mezzanotte”. Il regista spagnolo di “The Impossible”, Juan Antonio Bayona, porta al cinema una storia con un mix poetico di fantasia e orrore.

La vita di Conor (Lewis MacDougall) non è facile. A scuola è vittima di bullismo, odia sua nonna (Sigourney Weaver), suo padre vive oltreoceano ed è sul punto di affrontare una tragedia insopportabile: l’imminente morte di sua madre interpretata da Felicity Jones.

Ogni sera, dopo la mezzanotte, una maestosa creatura con le sembianze di un albero si presenta alla finestra della stanza di Conor, proponendo di raccontargli tre storie, in un sottile percorso di ricerca della verità e della speranza. Le fiabe da lui narrate sono nere, macabre e tristi. Hanno un potere che va al di là della banale apparenza.

Patrick Ness, autore del romanzo e sceneggiatore del film, esprime con fin troppa chiarezza lidea della storia come espiazione del dolore. “Molte cose vere sembrano un inganno”, afferma ad un certo punto il Mostro il cui scopo è quello di far capire al piccolo Conor che nulla è come sembra e i confini tra le cose sono più sottili di quanto appaiano.

Attraverso le sue tetre osservazioni, l’albero induce il ragazzino a reagire e a ricercare la propria verità.

Sette Minuti dopo La Mezzanotte: un film visivamente suggestivo

“Sette Minuti Dopo la Mezzanotte” è una delicata favola nera in cui non vengono risparmiati i dettagli più macabri e tristi. Dal punto di vista visivo il film è impeccabile: effetti speciali e una grafica seducente arricchiscono la storia con un tocco d’eleganza che strizza l’occhio a Tim Burton. Non ci sorprende scoprire che il regista ha anche lavorato alla poetica serie TV “Penny Dreadful”, un altro incontro tra orrore e malinconia.
La pecca del film, però, sembra essere il suo linguaggio particolarmente didascalico, sebbene sia presentato chiaramente dalle immagini suggestive, viene fin troppo spesso esplicitato verbalmente dai personaggi, perdendo un po’ di quel fascino visionario che caratterizza i film del regista spagnolo.

“La vita è sempre negli occhi”, racconta il personaggio di Felicity Jones nel film, un’idea ben condivisa da Juan Antonio Bayona, che avvicina  ripetutamente  la macchina da presa al volto dei suoi personaggi. Primi piani, primissimi piani, dettagli di mani, di sguardi, sono una scelta stilistica molto fedele alla storia, come in un gioco d’intimità in cui solo alla magia è concesso di avere inquadrature più estese.

La storia di Conor comincia con un sogno e termina con una rivelazione. La fantasia di un ragazzino può dare al mondo il senso che ai nostri occhi non sembra mai avere.

Paola Pirotti

Trama

  • Titolo originale: Un monstruo viene a verme
  • Regia: Juan Antonio Bayona
  • Cast: Felicity Jones, Liam Neeson, Toby Kebbell, Sigourney Weaver, Lewis MacDougall, Geraldine Chaplin, Jennifer Lim, Frida Palsson, Ben Moor, Lily-Rose Aslandogdu, Lee Bolton, James Melville, Joe Curtis, Max Gabbay
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 108 minuti
  • Produzione: USA, Spagna 2016
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: 18 maggio 2017

Sette minuti dopo la mezzanotte posterSette minuti dopo la mezzanotte è un film del regista spagnolo Juan Antonio Bayona, autore di “The Orphanage” e “The Impossible”. La pellicola è l’adattamento dell’omonimo libro per bambini scritto da Patrick Ness, qui in veste di sceneggiatore.

Il giovane Conor O’Malley vive un’infanzia molto difficile a causa degli atti di bullismo subiti a scuola, la madre malata di cancro e un rapporto conflittuale con la nonna e il padre. L’unica cosa che porta sollievo al giovane è il disegno, nel quale può dare sfogo all’incredibile fantasia propria di un bambino.

Una notte, esattamente 7 minuti dopo la mezzanotte, viene a fargli visita un mostro molto particolare, privo di artigli e denti aguzzi: un albero dalla forma umanoide, senza cattive intenzioni. Quest’ultimo stringe un patto particolare con il giovane che prevede il racconto di tre storie vere, in cambio Conor ne dovrà raccontare una che spieghi la sua verità.

Tre affascinanti racconti di formazione che permetteranno al giovane di comprendere la complessità dell’animo umano, di affrontare la malattia terminale di sua madre e a convivere con la propria solitudine.

Sette minuti dopo la mezzanotte: un cast hollywoodiano

Il regista spagnolo ha scelto per il film un promettente cast hollywoodiano, tra cui Felicity Jones, nota maggiormente per i suoi ruoli in “La teoria del tutto”, “Rogue One: A Star Wars Story” e “Inferno”, stella nascente pronta a brillare. L’altra attrice di “Sette minuti dopo la mezzanotte” è Sigourney Weaver, acclamata per tantissime interpretazioni, come “Alien”, “Ghostbuster” e “Avatar”. Poche presentazioni, dato che il nome parla già da sé per Liam Neeson, il Padre Feereira del “Silence” di Martin Scorsese, qui ‘nei rami’ dell’albero mostro.

Trailer

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