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Sconnessi (2018)

Recensione

Sconnessi – Recensione: tratti convenzionali, cast collaudato e trama sociologica per un piccolo capolavoro tutto nostrano

Sconnessi Recensione

Dopo molte esperienze attoriali e poche alla regia, Christian Marazziti con “Sconnessi” realizza un film che stupisce per la raffinatezza della sua realizzazione.

Si tratta di un plot familiare, tanto noto nelle commedie italiane, che qui funziona, sia per la profondità dei temi trattati, sia per la sceneggiatura ben scritta, sia per le trovate ilari e le battute umoristiche ben delineate e mai banali.

Ettore (Fabrizio Bentivoglio), padre di una famiglia allargata, porta tutti i suoi in uno chalet di montagna decisamente isolato; ha due figli, Claudio ( Eugenio Franceschini) fidanzato con Tea ( Giulia Elettra Gorietti) e Giulio ( Lorenzo Zurzolo); una seconda compagna incinta di nome Margherita ( Carolina Crescentini), che porta con sé il fratello Achille ( Ricky Memphis), e l’altro fratello bipolare di nome Palmiro ( Stefano Fresi), che si aggiungerà alla comitiva di sua spontaneità. Nello chalet troveranno Olga ( Antomia Liskova), tata ucraina e la figlia Stella ( Benedetta Porcaroli).

Tranne il capofamiglia, tutti i personaggi hanno una dipendenza da internet, per il loro contatto con i social, per le connessioni con le chat-line, per ludopatia o per fini commerciali, sono tutti connessi, ma – e questo è il messaggio del film – disconnessi dalla vita reale, fatta di rapporti umani e del vivere appieno il contesto in cui ci si trova. Dopo poco tempo il wi-fi della casa si guasta e la connessione assente degli smartphone e tablet relega tutti in un isolazionismo analogico. Lo sviluppo della storia ha i tempi e le modalità della commedia classica, da ellenica memoria, ma inseriti in un contesto attuale e con attuali temi assume connotati godibilissimi in un riuscito connubio tra ilarità e profondità.

Tutti gli attori, con i loro differenti ruoli, rendono al meglio i loro personaggi

Elogiare Fabrizio Bentivoglio ci sembra superfluo, magnifico nel suo personaggio, ingenuo, quasi gigione capofamiglia, pacato nella sua parte di scrittore, guru dell’analogico, ma con un’idiosincrasia manifesta alla dipendenza alla rete. A Stefano Fresi, che veste a pennello i panni del bipolare (ben definito con elementi reali della sindrome) e a Ricky Memphis, di una disinvoltura e spontaneità sorprendenti, sono relegati i ruoli comici, magistralmente interpretati con battute non scontate e originalità che alleggeriscono la commedia. La sorpresa di “Sconnessi”, però, è Eugenio Franceschini: col suo ruolo un po’ più drammatico ci dona delle performance attoriali che vorremmo vedere più spesso nel cinema italiano.

Tra gli altri elementi di pregio della pellicola dobbiamo citare la colonna sonora e i commenti musicali, la sceneggiatura ben costruita e mai banale, le riprese e le inquadrature sempre consone ai contesti delle scene – da quelle aeree che seguono gli spostamenti dalla città alla montagna, a quelle inerenti allo chalet, spesso simmetriche, altre volte con prospettive funzionali – la fluidità della storia, supportata da un montaggio perfetto, costumi pertinenti e ambientazioni piacevolissime. Location e arredi sembrano quasi funzionali al plot, lo chalet ha un arredamento molto curato, con uno stile tra il contemporaneo e il vintage, con elementi che riportano agli anni Cinquanta. Forse è solo casuale ma ogni grosso mutamento tecnologico, come quello analogico, ha sempre rappresentato un ponte tra passato e futuro, la casa sembra simboleggiare come tutti noi dobbiamo accettare il cambiamento senza scordarci che alcuni moti dell’animo, soprattutto quelli che ci relazionano agli altri, non hanno modalità alternative per essere vissuti.

In molteplici interviste Christian Marazziti ha espresso la sua passione per il cinema, quasi una dipendenza che lo spinge a vedere molteplici film a settimana, le sue esperienze sul set come attore e successivamente come sceneggiatore sembra lo abbiano portato a maturare una buona conoscenza delle capacità registiche. Con “Sconnessi” si esce dalla sala felici, non solo per la godibilità della pellicola, ma soprattutto per la consapevolezza che il cinema italiano è vivo e pronto a sfornare nuove maestranze che lo possano rappresentare egregiamente.

Marco Marchetti

Trama

  • Regia: Christian Marazziti
  • Cast: Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Carolina Crescentini, Antonia Liskova, Ricky Memphis, Lorenzo Zurzolo, Michela Andreozzi
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Data di uscita: 22 febbraio 2018

Sconnessi poster italiano

“Sconnessi”: sembrerebbe incredibile, ma se siete vittime del ‘panico da mancanza di connessione’ e il vostro cervello va in pappa quando malauguratamente il segnale del wifi risulta assente, sappiate che potreste far parte di quel 66% della popolazione mondiale afflitta da ‘nomofobia’, ovvero quella patologia che ti rende particolarmente ansioso ed irritabile quando sei impossibilitato ad usare internet ed un cellulare. Usando come spunto questa attualissima analisi sociale, Christian Marazziti ha creato la sinossi per una divertentissima commedia tutta italiana.

 Sconnessi: l’esperimento social-e di Ettore

Il protagonista della vicenda che compone il plot di “Sconnessi” è Ettore, pregevole scrittore, nemico numero uno di internet e della tecnologia più avanzata, in grado di allontanare le persone, piuttosto che avvicinarle.

In occasione del suo compleanno, il letterato decide di ritrovarsi assieme a tutta la famiglia, nella sua baita in montagna, con lo scopo di creare finalmente un rapporto che non c’è mai stato tra i suoi due figli Claudio (Eugenio Franceschini), Giulio (Lorenzo Zurzolo) e l’affascinante nuova compagna Margherita (Carolina Crescentini), tra l’altro in dolce attesa da ben sette mesi.

Per non farsi mancare proprio nulla, al bel quadretto famigliare si aggiungono anche il fratellastro di Margherita, fresco di litigio con la consorte, Achille (Ricky Memphis) e Tea (Giulia Elettra Gorietti), fidanzata del giocatore di poker online Claudio e grandissima sostenitrice del lavoro di Ettore. Ad attenderli nella calda dimora invernale ci sono la tata ucraina Olga (Antonia Liskova) con sua figlia Stella (Benedetta Porcaroli) che, come tutti gli adolescenti, non può fare a meno dei social.

Lo scopo del protagonista, però, non è solo quello di passare una bella serata con la sua famiglia allargata, ma di compiere un’attenta analisi sociologica. A un certo punto, infatti, la connessione internet scompare e l’intero chalet cala nello scompiglio. Tra paradossali situazioni e un palpabile senso di disagio condiviso, tutti i protagonisti “Sconnessi” si ritrovano a fare i conti con i propri problemi che prima o poi bisognerà affrontare.

 

Trailer

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