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Sand Dollars – Recensione

Una storia d’amore particolare e delicata sullo sfondo di un paesaggio da sogno

(Dolares de arenas) Regia: Laura Amelia Guzmàn, Israel Cardenàs – Cast: Geraldine Chaplin, Yanet Mojica, Ricardo Ariel Toribio – Genere: Drammatico, colore, 80 minuti – Produzione: Argentina, Messico, 2014.

sand-dollarsNoelí, una giovane dominicana, trascorre i pomeriggi sulle spiagge di Las Tarrenas. Insieme al suo ragazzo, cerca sempre un modo per vivere a spese dei centinaia di turisti che popolano la zona. Tra i tanti, Noelì ha una cliente fissa, una matura donna francese che ha trovato sull’isola il rifugio ideale dove trascorrere i suoi ultimi anni. I due giovani fingono di essere fratelli per meglio trarre vantaggio dalla situazione. Lui mette a punto un piano nel quale Noelí riesce ad andare a Parigi insieme alla donna per poi inviargli mensilmente dalla Francia del denaro. La relazione tra Noelì e l’anziana signora è basata sulla reciproca convenienza, ma man mano che la morte della donna si avvicina, i sentimenti si fanno più profondi.

Nel meraviglioso e poetico Mar dei Caraibi si svolge questa inusuale storia d’amore con protagonista una donna ormai non più giovane con un’accennata e difficile storia familiare alle spalle e una ragazza dallo sguardo ammaliatore abituata a sfruttare i sentimenti altrui per denaro. La storia viene dipinta con pennellate delicate, senza mai una battuta di troppo ma anzi lasciando molto spazio alle immagini e alle espressioni delle due attrici protagoniste.

Sebbene le due donne vivano situazioni molto lontane un sottile legame di incertezza le unisce, forse un bisogno di un conforto assente, un filo sottile che i registi riescono a non spezzare e a seguire con attenta sicurezza.

Ottime le interpretazioni della Chaplin, che si conferma una grande attrice riuscendo a trasmettere solo attraverso le espressioni del suo volto tutta disperazione, l’amore e la malinconica solitudine del suo personaggio; e di Yanet Mojica, che per la prima volta affronta il mestiere di attrice portando a casa una brillante e credibile performance.

Nonostante la scelta degna di stima di trattare una storia che rimane in bilico tra l’amore e la prostituzione, in uno dei luoghi più noti della Repubblica Dominicana per le sue incantevoli spiagge, con uno sguardo mai intrusivo e sempre delicato, il film manca di una svolta più decisa affidando (forse troppo) tutto il suo fascino agli sguardi e ai sorrisi della Chaplin e al linguaggio del corpo della Mojica, mettendo insieme delle immagini intense ma che sembrano non raggiungere il traguardo sperato.

Miriam Reale

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