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Quentin Tarantino: buon compleanno al re del pulp

Quentin Tarantino: un nome una garanzia. Regista poliedrico, autore del pulp, personaggio dal carattere forte e spesso pazzoide, il ‘regista DJ’, così definito per la sua unica capacità di riuscire a far sposare stili diversi in un’unica opera, compie oggi 54 anni.

Il principio di Quentin Tarantino

Quentin Tarantino

Quentin Tarantino, figlio d’arte (suo padre Tony Tarantino era musicista e attore statunitense, che suo malgrado non ha conosciuto) da grande fan di Sergio Leone e appassionato agli spaghetti-western, scrive la sua prima sceneggiatura a soli 14 anni per “Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit”.

Infatti, sin da subito, nonostante le sue lezioni di recitazione o la stessa frequentazione a teatro mostra il suo interesse per la scrittura di sceneggiature e per la regia. Ed è proprio mentre era ancora ragazzo, e mentre lavorava ai Video Maker del suo paese (sottolinea spesso che questo lavoro gli è stato offerto proprio per la sua ampia conoscenza del mondo del cinema: “Non sono diventato un cinefilo perché lavoravo lì, è il contrario: mi hanno preso a lavorare in quel posto perché ero molto appassionato di cinema e sapevo tutto sull’argomento”), che prova a dirigere il suo primo film “My bestfriend’s Birthday“, che però naufragò definitivamente quando parte della pellicola girata venne distrutta per un errore del laboratorio di sviluppo, per cui si ha una versione incompiuta di soli 36 minuti.

Lavoro non del tutto inutile dato che molti dei personaggi, che avrebbero formato il cast di “My bestfriend’s Birthday”, appaiono in numerose sceneggiature successive.

La trilogia pulp

“Le Iene”, “Una vita al massimo”, “Pulp Fiction”: questi i nomi che formano la trilogia scritta interamente da Quentin Tarantino. Il primo (che ha segnato l’esordio) e il terzo (la sua definitiva esplosione), come ben si sa, sono diretti dallo stesso mentre di “Una vita al massimo” la regia è di Tony Scott.

La caratteristica della trilogia pulp di Quentin Tarantino è il fatto che in ognuno di questi film si accenna al precedente, in un modo o nell’altro con una costante: cambia i protagonisti principali, le situazioni e i ‘nemici’.

A fare da ingresso a questa trilogia è la sceneggiatura di “Una vita al massimo“, scritta nel 1987 insieme a Roger Avary. In quest’occasione Quentin dichiara di non aver mai visitato il set del film durante le riprese, confermando ancora una volta la singolarità della sua persona.

Evento che probabilmente ha fatto sì che Quentin Tarantino diventasse Quentin Tarantino è quando, portato alle attenzioni dei riflettori, venne invitato ad un party, nel paradiso cinematografico di Hollywood dove incontrò Lawrence Bender. Conseguenza, o meglio risultato, di quell’incontro è stata la pellicola “Le Iene“, che già dal lungo dialogo con cui si apre il film si vede molto bene l’identificazione del suo stile e dal quale film, molto originale, traspare la cinefilia del regista attraverso gli elementi del cinismo e del sangue che ben presto diventeranno, per lui, caratterizzanti.

“Le Iene” pullula di flashback, ambiguità morale dei personaggi, dialoghi elaborati sfrontati e barocchi (dialoghi che poi, com’è abitudine di Tarantino inserisce anche nella colonna sonora del film) e ancora di humour nero devastante, violenza (a tal proposito si ricorda la sequenza della tortura del poliziotto in ostaggio) e  avantpop il tutto con una cronologia frammentata.

Subito additato dalla critica per la sua natura rivoluzionaria, venne accusato di plagio per aver copiato (il finale e molte scene in cui compare Mr. White ) il film “City on Fire”, di Rango Lam a cui così risponde: “I bravi artisti copiano, i grandi rubano”, alla quale risposta crediamo non ci sia nulla da aggiungere.

A differenza de “Le Iene”, dove Tarantino utilizza una violenza che vuole essere cinica ma allo stesso tempoQuentin Tarantino - Pulp Fiction realistica, nel suo successivo grande successo “Pulp Fiction” mostra una violenza ‘estetizzante’, esagerata, quasi comica. Con una struttura apparentemente ‘disordinata’ riprendendo quanto già sperimentato con “Le iene”, le vicende non seguono un ordine cronologico, ma si ramificano in tre episodi intrecciati tra loro in maniera da costruire un percorso circolare che parte e finisce nel momento della colazione all’Hawthorne Grill.

Uno dei marchi di fabbrica questo dell’intreccio, che permettono allo spettatore di restare incollato allo schermo per riuscire a risistemarlo cronologicamente. Un cult, “Pulp Fiction” sin da subito, destinato a rimanere nella storia del cinema (e non solo: ha permesso l’inizio del pulp anche in letteratura) con la sua sceneggiatura di altissima qualità insieme ad un concentrato di ironia, azione ed ilarità.

Kill Bill e gli anni duemila

Quentin Tarantino influenzato dagli spaghetti-western, dai film kung-fu degli anni ’60 e ’70, dai film giapponesi di arti marziali ma anche da se stesso e dai suoi precedenti film scrive e dirige “Kill Bill“, che per la troppa durata anziché tagliare le scene ha preferito  dividerlo in due volumi.

Ma per i fan della fantastica Uma Thurman, Tarantino ha ammesso di aver preso in considerazione l’idea di un sequel: “Sì, inizialmente pensavo che questa sarebbe stata la mia ‘trilogia del dollaro’. Avrei voluto realizzarne uno ogni dieci anni. Ma mi servono almeno quindici anni prima di farlo ancora“.

Si aggiunge ai numerosi esordi anche “Bastardi senza gloria” che con otto candidature ai Premi Oscar 2010, per miglior film, miglior regia, miglior attore non protagonista, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro, vincendo il premio per il miglior attore non protagonista, andato a Christoph Waltz, risulta essere il più grande successo commerciale di Tarantino fino a quel momento.

Impossibile non citare “Django Unchained” (2010) e “The Hateful Eight“(2014) che lo hanno reso ancoraThe-Hateful-Eight-foto più amato e seguito di quanto già non lo fosse. Titoli che confermano la strana curiosità per cui Quentin Tarantino nei film in cui compare come regista, sceneggiatore o produttore, sono formati da due parole, in ordine cronologico.

“Non sono mai andato ad una scuola di cinema; sono andato a vedere film”: così riassume il suo grande sapere enciclopedico cinematografico. Quentin Tarantino è una risorsa non poco indifferente per il cinema di tutto il mondo: tesi affermata dal fatto che molti suoi progetti sono destinati a diventare un grande classico del suo genere.

Buon compleanno!

Roberta Perillo

27/03/2017

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