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Quello che so sull’amore – Recensione

Muccino torna dall’America con una commedia nata drammatica e divenuta romantica

(Playing for Keeps) Regia: Gabriele Muccino – Cast: Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Dennis Quaid, Ethan Hawke – Genere: Commedia,  colore, 117 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Medusa Film – Data di uscita: 10 gennaio 2013.

quellochesosullamoreLe logiche di mercato si sa sono spietate. Nel marketing cinematografico si considerano prima i numeri e poi i prodotti perché una cosa va garantita: il successo della pellicola. Una tale realtà però non implica necessariamente la qualità dell’opera, bensì l’indice di gradimento della stessa.

Succede questo a “Quello che so sull’amore” tradotto dall’inglese “Giocare in difesa”, un titolo che il regista romano non ha particolarmente amato, anzi. Ed è così che Hollywood smembra e ricompone l’opera di Muccino trasformandola in un prodotto seriale americano, una commedia rosa che però convince poco per il suo effetto mordente.

La storia si apre con una famiglia divisa. George (Gerard Butler) ex calciatore irlandese in pensione causa crack, non finanziario ma fisico, Stacie (Jessica Biel) una mamma single che cresce con il suo nuovo compagno, e promesso sposo, il figlio di otto anni Lewis. Base già conosciuta ma arricchita da una novità, il calcio. Attenzione, non è che il pallone sia centrale come argomento, ma si presta come amabile variazione sul tema del sempre solito baseball.

Ad aggiungere un po’ di pepe le avance delle belle e conturbanti mamme della squadra di calcio che George allena e in cui gioca anche suo figlio: stiamo parlando di Uma Thurman, (seguita da un gelosissimo marito che altri non è che Dennis Quaid), Judy Greer e Catherine Zeta-Jones.

Le scene drammatiche sono state eliminate in favore di un humor un po’ frivolo, che lascia il tempo che trova, con situazioni e imprevisti che si intrecciano e risolvono con troppa facilità.

Ciò che non quadra è come una storia del genere sia stata un “fiasco” al botteghino USA. Il punto di vista di Muccino è semplice: il film era di gradimento ma le sbagliate logiche di marketing (la scelta della data di uscita, la sponsorizzazione, la pubblicità “ibrida” e il trailer non perfettamente adeguato all’opera) hanno condizionato la percezione degli spettatori, rendendolo perdente in partenza per arrivare all’obiettivo dei 12 milioni di dollari prefissati per le prime due settimane.

“Quello che so sull’amore” rimane un’opera lontana dall’universo Mucciniano, dove nessuno urla o grida, ma c’è tanto amore e tutto si risolve per il meglio. Come reagirà il pubblico in sala? Non vi resta che seguirci per scoprirlo!

Eva Carducci

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