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Quando tutto cambia – Recensione

Esordio alla regia per Helen Hunt con una commedia che indaga i mille risvolti positivi e negativi della maternità

(Then She Found Me) Regia: Helen Hunt – Cast: Helen Hunt, Colin Firth, Bette Midler, Matthew Broderick, Lynn Cohen, Ben Shenkman, David Callegati, Salman Rushdie – Genere: Commedia, colore, 100 minuti – Produzione: USA, 2007 – Distribuzione: Medusa Film – Data di uscita: 6 giugno 2008.

quandotuttocambiaApril Epner (Helen Hunt) è un’insegnante di Philadelphia che si sta sposando con rito ebraico con Ben (Matthew Broderick), suo amico d’infanzia. A distanza di un anno la ritroviamo ad affrontare la morte della madre adottiva, i tentativi di avere un figlio e il difficile rapporto con un marito ancora “bambinone”. Subito dopo la scomparsa della madre adottiva, la madre naturale Bernice (Bette Midler) decide di uscire allo scoperto e si introduce nella vita già piuttosto complicata di April.

Ben non regge alla pressione di lei dettata dal forte desiderio di maternità e la lascia: la protagonista si ritrova così a cercare conforto in Frank (Colin Firth), appena divorziato e genitore di due bambini, di cui uno suo alunno. Per questa prima prova da regista Helen Hunt ha deciso di esplorare le mille sfaccettature del tema della maternità: assistiamo infatti ai numerosi tentativi della protagonista di rimanere incinta, allo scontro con una madre naturale in cerca di riscatto per averla abbandonata da piccola e al dolore per aver perso quella adottiva.

Anche i protagonisti maschili si confrontano con questo tema poiché Ben, il marito di April, è ancora troppo figlio e troppo attaccato alle gonne materne per poter desiderare intensamente di diventare padre, mentre Frank è un papà “mammo” che si occupa da solo dei suoi figli e cerca di proteggerli dall’arrivo di un’altra donna nella loro famiglia. La Hunt (che di questa pellicola è anche sceneggiatrice) offre perciò una commedia con toni drammatici, ma soprattutto lascia intravedere uno spiraglio lì dove sembra che tutto sia perduto.

Molto buono il cast, in particolar modo Bette Midler che qui interpreta Bernice, una conduttrice di talk show apparentemente superficiale che si rivela invece umana e protettiva. Da segnalare la presenza dello scrittore Salman Rushdie nei panni del ginecologo. Dopo le brevi apparizioni in “Gli Amici di Peter” e “Bridget Jones” l’autore dei “Versetti Satanici” sembra deciso a dedicarsi definitivamente alla recitazione e lancia con questa interpretazione un appello ai registi di Hollywood.

Ilaria Capacci

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