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Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna – Recensione

Una produzione Disney diventata franchise, con un Johnny Depp in stato di grazia

(Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl) Regia: Gore Verbinski – Cast: Johnny Depp, Orlando Bloom, Geoffrey Rush, Keira Knightley, Jack Davenport, Jonathan Pryce, Lee Arenberg, Mackenzie Crook, Damian O’Hare, Giles New, Angus Barnett, David Bailie, Michael Berry Jr, Isaac C. Singleton Jr, Kevin McNally – Genere: Avventura, colore, 143 minuti – Produzione: USA, 2003 – Distribuzione: Buena Vista – Data di uscita: 4 settembre 2003.

piratideicaraibilamaledizioneprimaluna“La maledizione della prima luna” è il primo capitolo diretto da Gore Verbinski della saga sui pirati che ha affascinato il mondo. La storia si svolge ovviamente nei Caraibi, all’inizio del 1700. La figlia del governatore (Keira Knightley) inglese viene rapita dal terribile pirata Barbossa. Sarà Will Turner (Orlando Bloom), amico d’infanzia della ragazza, segretamente innamorato di lei, ad impegnarsi per salvarla, unendosi per la difficile impresa ad un bizzarro pirata, il capitano Jack Sparrow (Johnny Depp).

Il risultato di questa pellicola è un capolavoro nel suo genere (piratesco-fantasy, con piccole strizzatine d’occhio alle pellicole d’autore), in cui le splendide interpretazioni degli attori spiccano sulla storia, scritta appositamente per affascinare il pubblico più giovane. Del resto è inutile qui ricordare come sia brillante la prova di Johnny Depp, non ci sarebbero stati i numerosi seguiti per questa pellicola Disney, che sarebbe finita nel dimenticatoio come tutti gli insuccessi del botteghino.

Il film procede liscio come l’olio (nonostante le oltre due ore) in tutte le sue parti perché tutti i protagonisti scelgono di ricercare qualcosa: chi l’amore, chi un tesoro, chi la salvezza, sfruttando i meravigliosi effetti speciali che Verbinski porta sulla celluloide. Gagliarda, energica, ironica e a tratti geniale, l’opera è divertente e ammiccante da non lasciare indifferente nessuno, anche chi non apprezza il genere fantasy.

Fabiana Girelli

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