Eco Del Cinema

Oggi sposi – Recensione

Quattro coppie, quattro problematiche matrimoniali in una divertente commedia degli equivoci con un cast d’eccellenza

Regia: Luca Lucini – Cast: Luca Argentero, Moran Atias, Dario Bandiera, Carolina Crescentini, Francesco Montanari, Filippo Nigro, Gabriella Pession, Michele Placido, Renato Pozzetto, Isabella Ragonese, Lunetta Savino, Hassani Shapi – Genere: Commedia, colore, 114 minuti – Produzione: Italia, 2009 – Distribuzione: Universal Pictures International Italia – Data di uscita: 23 ottobre 2009.

oggi-sposiIl film Fuori Concorso presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma tratta del tema del matrimonio, oggetto del titolo, attualissimo e tornato prepotentemente alla ribalta. Quando due persone decidono di compiere il grande passo si impegnano ad amarsi reciprocamente nel bene e nel male per l’eternità; o per lo meno dovrebbero essere questi i presupposti per un rapporto vero e duraturo che possa essere esempio e positiva fonte d’ispirazione per i figli e per l’intera società.

Oggi con amarezza ci si accorge che la situazione è un po’ diversa. “Oggi sposi” mette in scena un’ampia casistiche di coppie il cui destino si intreccia tra mille finzioni, peripezie, inganni e litigi. In primo piano ci sono i giovani e la loro corsa non priva di difficoltà verso il giorno del fatidico “si”: Nicola (Luca Argentero), promettente agente di polizia di origine pugliese, e Alopa, figlia dell’ambasciatore indiano, alle prese con l’intransigenza dei loro padri rispettosi solo delle loro diversissime tradizioni; Salvatore e Chiara, precari senza soldi e in attesa di un bambino, impegnati nell’ organizzazione di un matrimonio riciclato; Sabrina (Gabriella Pession), avvenente soubrette, e Attilio Panecci, bancario, storditi da un successo immeritato e immersi in un mondo finto; Fabio di Caio, magistrato un po’ disadattato, pronto a tentare il tutto e per tutto per dissuadere il padre (Renato Pozzetto) dallo sposare una massaggiatrice ventenne (Carolina Crescentini).

Il quadro dunque si complica e le difficoltà che ruotano intorno alla scelta del matrimonio non sono più dovute solo alla mancanza o alla presenza del sentimento ma anche alle imposizioni derivanti dalla società. I mass-media, la crisi economica, il caro vita sono tutti ostacoli che i personaggi si trovano a fronteggiare perdendo di vista l’amore che li lega e rendendo quello che dovrebbe essere il giorno più bello della loro vita uno show, una messa in scena per compiacere se stessi o gli altri. Ciò nella nostra società consumistica e mediatica è all’ordine del giorno: è più facile apparire piuttosto che essere se stessi, convivere piuttosto che impegnarsi per sempre, sposare persone anziane e ricche piuttosto che cercare il vero amore; per non parlare poi delle difficoltà economiche.

Il tutto nel film è accompagnato dal divertimento che all’uscita dalla sala lascia il sorriso sulle labbra. Le quattro storie frizzanti ed esilaranti si intrecciano ed influenzano in un ritmo vorticoso senza mai lasciare vuoti o annoiare. I personaggi sono fortemente estremizzati: Luca Argentero oltre ad essere il bel ragazzo che tutti conosciamo amato dalle donne si cimenta nel dialetto pugliese, Gabriella Pession è platinata e sopra le righe, insomma tramite tale esagerazione estetica si insiste sulla loro caricatura psicologica. In secondo piano, seppur in maniera indiretta, le coppie degli anziani spiccano grazie all’esemplare interpretazione di attori d’eccezione come Lunetta Savino e Michele Placido, (genitori di Nicola), Renato Pozzetto e i genitori indiani di Alopa.

Questi simboleggiano l’amore eterno che scende a compromessi accettando reciprocamente i difetti l’uno dell’altro. In particolare Michele Placido “gioca in casa”, nella sua Puglia natia, nei panni di un contadino rude. Il suo personaggio nel suo dialetto verace è esplosivo e suscita riso solo a guardarlo. La pellicola è una commedia corale e popolare sapientemente frammista di divertimento e riflessione; viene denunciata una volgarità nei modi, una decadenza nei valori in un riso a tratti amaro ma che lascia il buon umore. Grazie a questo tipo di comicità la visione che permane è di certo positiva ed ottimistica: tre coppie su quattro si amano davvero e sono pronte a fare qualunque cosa per coronare il loro sogno d’amore, anche l’impossibile. Forse dunque anche nella nostra società c’è ancora speranza.

Sonia Serafini

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