Eco Del Cinema

E’ morto Paolo Villaggio, addio al celebre Fantozzi

Simbolo della comicità italiana grazie al suo celebre “Fantozzi”, si è spento all’età di 84 anni Paolo Villaggio.

Paolo Villaggio: l’Italia piange il re della comicità

Lutto nel mondo del cinema italiano: Paolo Villaggio, ricordato soprattutto per il suo alter ego Ugo Fantozzi, è morto stamattina presso il Policlinico Gemelli, circondato dall’affetto dei suoi cari.

A darne il triste annuncio è stata la figlia con un post su Facebook:

Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare ❤️

Pubblicato da Elisabetta Villaggio su Domenica 2 luglio 2017

Uno degli interpreti più amati e divertenti del cinema nostrano, Paolo Villaggio è stato capace, grazie alle sue gag e alle sua ironia, di rappresentare un’Italia intera con i suoi vizi e le sue virtù, non cadendo mai nella critica pedante.

Grazie ai suoi irriverenti personaggi è entrato nell’immaginario collettivo del popolo italiano: è stato il celeberrimo ragionier Ugo Fantozzi, il sottomesso Fracchia e il professor Kranz; questi sono solo alcuni degli alter ego che gli hanno fatto guadagnare fama e stima durante tutta la sua carriera.

Dopo aver esordito come cabarettista e conduttore di programmi televisivi, intorno agli anni ’70 Paolo Villaggio sbarca al cinema vantando, fin dall’inizio, collaborazioni con personalità di spicco tra cui Mario Monicelli che lo dirige in “Brancaleone alle crociate” e Vittorio Gassman, con il quale recita in ben due film: “Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto” e “Che c’entriamo noi con la rivoluzione?”.

Non saranno però le pellicole d’autore a fargli raggiungere la popolarità, piuttosto quelle commedie corali che invaderanno il cinema italiano per tutto il decennio successivo come “I pompieri”, “Squadra di ladri”, “Fantozzi contro tutti” e “A tu per tu”, alternando sodalizi con Neri Parenti, Salce e Sergio Corbucci.

Paolo Villaggio: un’icona apprezzata tardivamente

Paolo Villaggio

Amato, ma spesso anche dimenticato, Paolo Villaggio è un’icona del cinema italiano il cui talento è stato riconosciuto tardivamente con Leone d’Oro alla carriera (1992), il Pardo d’onore alla carriera (2000) e il David di Donatello alla carriera (2009).

L’Italia piange una grande personalità del mondo dello spettacolo che seppe con le sue maschere far divertire ma allo stesso riflettere sui valori e i cliché del popolo italiano.

Clicca qui per leggere l’intera biografia.

Silvia D’Ambrosio

3/07/2017

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