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Moglie e marito: presentato a Roma dal regista e dal cast

Oggi a Roma si è tenuta la conferenza stampa di “Moglie e marito”, il primo film del regista emergente Simone Godano, che debutterà il 12 Aprile nelle sale cinematografiche. Un incontro divertente e leggero a cui ha preso parte il talentuoso cast, formato da Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Valerio Aprea, le sceneggiatrici e altri attori che hanno preso parte a questa nuova commedia.

Moglie e marito: una romantic comedy libera e divertente

Moglie e marito copertina

 

Ad aprire l’incontro stampa è stato proprio il regista Simone Godano che con “Moglie e marito” esordisce per la prima volta alla regia nel lungometraggio, mettendo in scena la storia di Andrea e Sofia, marito e moglie in crisi che, a causa di un esperimento scientifico, si scambiano a vicenda i corpi e le rispettive vite, creando situazioni esilaranti che, però, gli faranno ritrovare l’amore. Godano ha raccontato alcuni momenti risalenti alla nascita di questo progetto e gli obiettivi del suo lavoro, spiegando come lo spunto di fantasia sia evidente nel film e sia funzionale a mettere in moto la narrazione: il suo scopo, insieme agli sceneggiatori, è rendere credibile prima di tutto la storia raccontata. Il director, inoltre, ha ricordato: “In 48 ore mi è stato offerto il film e ho scoperto che sarei diventato padre”, realizzando insieme due grandi tappe della sua vita.

“Moglie e marito” potrebbe essere definita una romantic comedy ma anche una commedia degli equivoci che utilizza il classico tema dello scambio come elemento portante della struttura narrativa; il regista ha precisato che non ha voluto chiudere il film in dei paletti, limitandolo a un genere prestabilito che richiedesse passaggi obbligati. La prima parte è attraversata soprattutto da toni comici e leggeri mentre la seconda è dedicata all’emozione e all’amore. Godano aggiunge: “Spero che il film piaccia e diverta” e si mostra visibilmente felice per essere riuscito a realizzare la sua prima pellicola proprio come l’aveva immaginata.

“Il bene del film è che ci siamo divertiti a farlo e ci vogliamo bene”: il regista ha rivelato di aver instaurato con tutto il cast un rapporto di amicizia e complicità, trovando un alchimia che ha decisamente contribuito alla buona riuscita del film.

Le parole dei protagonisti

Il brillante Pierfrancesco Favino si è dichiarato entusiasta di aver recitato in “Moglie e marito”, e ha scherzato sulla somiglianza con la sua coprotagonista, Kasia Smutniak, che gli ha reso più facile interpretare il suo ruolo. Ai due attori è stato chiesto qualche dettaglio in più sul lavoro che hanno fatto per costruire i propri personaggi, Andrea e Sofia, e su come abbiamo fatto a mettersi realmente nei panni dell’altro: Favino ha spiegato che si sono ritrovati a lavorare molto tempo insieme, supportati anche dal regista, e ha visto alcuni film e interviste della collega per cercare di catture i movimenti e le espressioni per farle sue. Non è mancato un grande impegno di prove da solo ma che, alla fine, lo ha portato anche cercare tutti quegli aspetti che lo mettessero più in libertà.

Entrambi i protagonisti hanno sottolineato come la difficoltà maggiore (“un doppio carpiato”) sia stata doversi immedesimare sia nei personaggi, molto diversi da loro, ma anche nell’altra persona vera e propria, studiandosi a vicenda in una sorta di lavoro in corso. Kasia Smutniak ha definito il film sia molto fisico ma sopratutto mentale e ha raccontato di come molto spesso sia entrata nel panico, soprattutto quando non c’era il suo partner durante le riprese, iniziando a chiedere consigli a qualsiasi uomo presente sul set (truccatori, parrucchieri, cameraman ecc.) per cercare di entrare al meglio nella parte.

Moglie e marito: un film di coppia

Dopo alcuni simpatici interventi di Valerio Aprea, nel film Michele, che è rimasto molto sorpreso dal risultato dei suoi colleghi e profondamente commosso da alcune scene girate, Pierfrancesco Favino ha raccontato la sua esperienza. L’attore romano ha rivelato di essere stato attratto dalla sceneggiatura di “Moglie e marito” perché il meccanismo del doppio, punto centrale di molte commedie degli equivoci, si sviluppa partendo da una fantasia che mette in scena quello che potrebbe accadere a una qualsiasi coppia. Si è, inoltre, trovato a suo agio sul set, circondato da persone che gli hanno concesso di muoversi in libertà, cosa che raramente accade in presenza di un regista alla prima esperienza che, solitamente, vuole prendere le redini.

Ciò che lo ha reso piacevolmente sorpreso è l’interesse dimostrato da molti giovani verso questa pellicola: in un’epoca in cui si parla di parità fra i sessi, di crisi del maschio, sarebbe molto utile mettersi concretamente nei panni della persona che si ama per conoscerla veramente, rispettarla di più e ammettere i propri errori perchè la verità è che ognuno di noi ha bisogno dell’altro. Favino ha affermato: “Sono sicuro che le coppie dopo aver visto il film avranno più empatia nei confronti dell’altro: sono le piccole cose date per scontate ogni giorno che ci allontanano”, smorzando con una battuta: “Questo me lo ha detto la mia terapista”.

Molto interessante ascoltare anche l’intervento di una delle due sceneggiatrici, che ha sottolineato il ruolo della donna all’interno di una società che la vorrebbe più aderente a un’immagine che a se stessa, un cliché a cui tutti noi partecipiamo. L’immedesimazione di Andrea e Sofia si è svolta su due livelli: comico (lo scambio di corpi) e sociale, rappresentato dai ruoli in cui siamo incastrati.

“Moglie e marito” è un film vero che parla prima di tutto d’amore ma è anche un’ eccezionale prova recitativa per Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak (così definiti dal regista). A volte si dovrebbe riflettere di più sui bisogni di chi ci sta accanto, per potersi veramente capire: un pensiero semplice eppure così difficile da mettere in pratica ma che questo progetto vuole mostrare al grande pubblico italiano.

Ludovica Attenni

06/04/2017

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