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Minuscule – La valle delle formiche – Recensione

Una piccola grande storia in un piccolo grande mondo

Regia: Hélène Giraud, Thomas Szabo – Genere: Animazione, colore, 89 minuti – Produzione: Francia, Belgio, 2013 – Distribuzione: Academy2 – Data di uscita: 22 gennaio 2015.

minuscule-locTutta la vicenda su cui è incentrato “Minuscule” è ambientata in una piccola radura, una di quelle percorribili per intero in un solo giorno di camminata. Tutto comincia da un pic-nic abbandonato frettolosamente su un prato a causa di un’impellenza dei due commensali, dopodiché la prospettiva subito cambia, tanto da rendere questa radura grande quanto un cosmo, un microcosmo. Protagonista del film è infatti una piccola coccinella che assieme alla famiglia abita la natura del luogo; a causa della sua curiosità si troverà coinvolta in una carovana di formiche nere, con le quali stringerà amicizia fino al punto di scegliere di spalleggiarle anche nella guerra che gli muoveranno contro le formiche rosse, loro acerrime e spietate nemiche. Vivendo questa piccola ma considerevole avventura la piccola coccinella si scoprirà capace di fare grandi cose.

“Minuscule” è un film costruito molto intelligentemente, innanzitutto, sfruttando tutte le potenzialità del digitale per ottenere un’oscillazione molto fluida tra realtà e animazione, poi, sottolineando volutamente il carattere pressoché incomprensibile del linguaggio dei suoi protagonisti – gli insetti – per ottenere una commedia tutta mimica capace di parlare tutte le lingue, e infine, umanizzando questi stessi protagonisti quanto basta per farli risultare simpatici senza renderli ridicoli.

Questa pellicola, dunque, si pone all’avanguardia da diversi punti di vista, tanto quello dell’animazione quanto quello della narrazione: raramente si è potuto godere di film frammisti di immagini reali e sequenze animate nei quali queste due risultassero così simbiotiche tra loro, come raramente, tra le molte storie dedicate al microcosmo degli insetti, se ne sono trovate capaci di descriverlo con tutta la sottigliezza e l’ironia con cui lo fa “Minuscule”.

Claudio Di Paola

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