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Magic Mike XXL – Recensione

  • Regia: Gregory Jacobs
  • Cast: Channing Tatum, Matt Bomer, Joe Manganiello, Adam Rodriguez, Kevin Nash, Andie MacDowell, Jada Pinkett Smith, Amber Heard
  • Genere: Commedia, colore
  • Produzione: USA, 2015
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 24 settembre 2015

“Magic Mike XXL”: a tre anni di distanza da “Magic Mike” tornano sullo schermo gli spogliarellisti di Tampa, ma il film diretto da Gregory Jacobs non possiede nè la verve nè la freschezza del primo capitolo

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La pellicola ci mostra i già ‘re di Tampa’ orfani di Matthew McConaughey e di Alex Pettyfer, protagonisti di una pellicola ‘on the road’, direzione Myrtle Beach, dove si svolge la convention annuale degli stripper, per un addio alle scene che resti memorabile.

Purtroppo la magia del primo capitolo diretto da Steven Soderbergh è completamente svanita, “Magic Mike” era un film sentito che, tra hot dance e lustrini, lasciava spazio all’indagine emotiva dei personaggi, permeato com’era dalle esperienze vissute in prima persona dal Magic/Tatum.
In questo atteso sequel rimane solo la polvere di stelle di una fama perduta, sogni sospesi e speranze disilluse, dove a farla da padrone è la musica assordante e il turpiloquio, e dove il ballo, in cui Tatum eccelle, lascia spazio a performance più che altro ginniche.

“Magic Mike XXL”: sequel dall’amaro sapore dell’operazione commerciale fine a se stessa, che non comunica niente, tranne belle chiappe, e forse, coi film che girano in sala, pure questo non è poco

Cinematograficamente è il vuoto totale, brutta la regia e completamente assente la sceneggiatura, che si occupa solo di riempire gli spazi vuoti tra un pezzo e l’altro della colonna sonora, e pure in malo modo: può essere credibile che esistano donne sane di mente che rifiutino un amplesso a Joe Manganiello?

La pellicola manca di una vera struttura portante, la scelta di narrare il viaggio nasconde in sè il vuoto che accompagna lo script, porgendo allo spettatore un insieme frammentario di episodi, tra i quali la palma della noia va all’eccessivamente lunga tappa al locale della Rome/ Pinkett Smith.
Non ce ne vogliano i sexy boys, che peraltro stimiamo, ma anche le prove attoriali nel complesso lasciano molto a desiderare, i personaggi sembrano caricature, un’immagine sbiadita dei protagonisti del primo capitolo.

Però, se è vero che al mondo chi si accontenta gode, beh…le innumerevoli sfumature di pantaloncini con cui si agghinda Ken/Bomer, che peraltro mostra notevoli abilità canore, valgono da sole il prezzo del biglietto, senza dimenticare i perizoma luccicanti che, lasciando poco spazio all’immaginazione, mostrano gli scultorei lati B di Tatum e company.

Maria Grazia Bosu

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