Eco Del Cinema

L’inganno

Recensione

L’inganno – Recensione: Sofia Coppola ha diretto un capolavoro

L'inganno Cannes 2017

Presentato al Festival di Cannes 2017, “L’inganno” è valso a Sofia Coppola il premio per la Miglior Regia, un premio ben meritato dal momento che la Coppola è riuscita ad adattare il romanzo di Thomas Cullinan, “The Beguiled”, alla perfezione.

Il viaggio emotivo affrontato dalle protagoniste è veramente palpabile ed è accompagnato da un crescendo d’ansia per cui non si può non voler sapere come andrà a finire.

“L’inganno”, ambientato ai tempi della Guerra Civile americana, si apre con la giovane Amelia che gira per il bosco in cerca di funghi, ma tra gli alberi trova un soldato ferito alla gamba e lo conduce verso il collegio di Miss Farnsworth (Nicole Kidman). Si dà il caso che l’uomo faccia parte delle truppe nemiche, ma le donne dell’istituto femminile decidono di non consegnarlo e curarlo in buona fede cristiana.

Da qui in poi si respira solamente inquietudine. La presenza di un uomo all’interno del collegio femminile ha sconvolto le giornate delle ragazze, incuriosite dall’uomo ognuna farà in modo di potersi aggiudicare il suo favore. Preda e predatore giocano ripetutamente ad invertirsi i ruoli, si arriva a fare confusione tra chi è realmente vittima e chi carnefice.

L’inganno: sole in mezzo al nulla

Un particolare affascinante de “L’inganno” è proprio l’ambientazione, l’azione si svolge in questo istituto lontano da tutto e da tutti. Immense distese di alberi circondano l’edificio, erba secca divora il giardino e un silenzio inquietante riempie le stanze. Si percepisce fortemente come la storia all’interno del collegio si svolga in maniera distaccata rispetto a tutto il resto. Nessuna interazione col mondo esterno, personaggi totalmente isolati.

Il cast è sublime. Nicole Kidman domina la scena, accompagnata da Kristen Dunst e Elle Fanning, tutte attrici meravigliose e più che azzeccate per la parte assegnatagli. L’evoluzione delle protagoniste di questo film corale è tangibile, avviene in modo graduale e la si percepisce nei loro occhi.

“L’inganno” è una trasposizione cinematografica seducente. Con le sue atmosfere gotiche e ricche di suspense incanta lo spettatore, facendolo persino immedesimare in ognuno dei protagonisti che stiano o no nel torto o nella ragione.

Alessio Camperlingo

Trama

  • Titolo originale:  The Beguiled
  • Regia: Sofia Coppola
  • Cast: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Oona Laurence, Angourie Rice, Addison Riecke, Emma Howard, Wayne Pére
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 94 minuti
  • Produzione: USA, 2017
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: 14 Settembre 2017

L'inganno locandina“L’inganno” racconta di come, scampato alla cattura da parte di alcuni soldati sudisti, un soldato ferito venga accolto e accudito dalle ragazze della Miss Martha Farnsworth Seminary for Young Ladies. Diventato l’oggetto di attrazione delle ragazze, l’uomo riuscirà a sedurne tre scatenando contrasti e gelosie nella scuola…ma quando la verità verrà alla luce, le donne uniranno le forze per vendicarsi del seduttore.

Interpretato da Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst ed Elle Fanning, il progetto vede alla regia il premio Oscar Sofia Coppola nel doppio ruolo di regista e sceneggiatrice.

Le riprese del film sono iniziate il 31 ottobre e terminate il 7 dicembre 2016.

L’inganno: remake del film “La notte brava del soldato Jonathan”

La pellicola, oltre ad essere basata sull’omonimo romanzo di Thomas P. Cullinan,  rappresenta una nuova versione de “La notte brava del soldato Jonathan” del 1971 diretto da Don Siegel con Clint Eastwood e Geraldine Page.

Eastwood, che lesse il libro nel 1966, rimase così preso dalla storia che accettò di interpretare il soldato ferito al centro di un’attenzione tutta al femminile, inclusa quella di ragazze minorenni.L’attore considerò il film come un’opportunità di trasmettere al pubblico delle emozioni autentiche, diversamente dai soliti personaggi stereotipati.

Albert Maltz, il primo sceneggiatore, optò per un lieto fine; tuttavia, sia Eastwood che Siegel ritennero che un finale più simile al romanzo avrebbe lanciato un forte messaggio contro la guerra, decidendo quindi di alterarlo.

La pellicola degli anni ’70 non ottenne il successo sperato, probabilmente perché la casa di produzione non seppe etichettarlo con il genere adeguato. La cosa portò ad una serie di conflitti che si conclusero con l’interruzione dei rapporti lavorativi fra Eastwood e la Universal fino al 2008.

Trailer

Articoli correlati

Condividi