Eco Del Cinema

L’evocazione – The Conjuring – Recensione

Un horror poco innovativo ma efficace che inquieta a dovere

(The Conjuring) Regia: James Wan – Cast: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Lili Taylor, Ron Livingston, Joey King Genere: Thriller, colore, 112 minuti – Produzione: USA, 2013 – Distribuzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 22 agosto 2013.

evocazione-conjuringSe siete stanchi di tutta quella serie di horror poco credibili che più che spaventare fa ridere, “L’evocazione – The Conjuring” è quello che fa per voi.

Dietro la macchina da presa c’è James Wan, il papà di “Saw – L’enigmista” (2004), che decide di vertere su uno dei temi più battuti della storia dell’orrore: una casa infestata.

Riesuma per l’occasione uno dei casi meno noti della coppia di investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren, famosi soprattutto per la loro indagine della casa infestata di Amityville, da cui sono stati tratti moltissimi film horror: quello della villa della famiglia Perron, a Rhode Island.

Non appena Carolyn e Roger Perron si trasferiscono nella loro nuova casa insieme alle cinque figlie cominciano ad accadere eventi strani e inquietanti: il cane di famiglia, restio ad entrare in casa, viene trovato morto; un uccello si schianta addosso all’abitazione; tutti gli orologi si fermano alle ore 3.07; nel corso della notte viene avvertito un fortissimo odore di carne putrefatta; Carolyn si sveglia con grossi lividi sul corpo. Quando le bambine vengono terrorizzate dalla vista di uno spirito somigliante a una donna anziana e lei stessa viene attaccata e chiusa in cantina da qualcosa, Carolyn decide di chiedere aiuto alla famosa coppia di investigatori del paranormale: Ed e Lorraine Warren. Marito e moglie riconoscono la presenza del diavolo nella casa, accettano il caso ma se ne trovano invischiati tanto quanto gli stessi Perron.

Non è certo una storia nuova quella alla base di “L’evocazione – The Conjuring”, ma James Wan riesce comunque a realizzare una pellicola efficace, capace di intrigare e terrorizzare sin dai primi minuti.

Ci aveva già provato nel 2010 con “Insidious” che, pur avendo incassato una notevole somma ai botteghini italiani e statunitensi, era una pellicola piena di difetti; questa volta però trova la chiave giusta e centra il bersaglio.

Wan si rivela un regista attento, capace di aspettare il momento più giusto per colpire. Ha una buona visione d’insieme del suo film e sa quando deve rivelare e quando tenere sulle spine, riuscendo in questo modo a mantenere alto il livello di tensione per tutti i 112 minuti di “L’evocazione – The Conjuring”. Alterna piani sequenza di media lunghezza, accompagnati da una fotografia dai colori opachi e spenti, a primi piani montati in velocità, senza mai cadere nell’errore di correre troppo da non far capire allo spettatore dove inizi e finisca la scena. Tutto è, al contrario, molto chiaro: il regista non ha paura di rivelare le sue carte, certo di avere in tasca la partita.

La sceneggiatura ruota intorno alle due famiglie Perron e Warren, offrendo due punti di vista diversi della stessa storia. Nonostante siano mantenuti i canoni dell’horror che vogliono più azione che indagine psicologica, le figure dei due investigatori, dignitosamente scritte e ben interpretate, stuzzicano la curiosità dello spettatore, che si appiglia a qualsiasi dettaglio per farsi un’idea dell’affascinante e singolari e vita della coppia.

Wan fa un buon casting: sceglie Patrick Wilson, già protagonista di “Insidous”, per il ruolo di Ed Warren mentre la parte di Lorraine, pura essenza del film, viene interpretata da una Vera Farmiga in forma smagliante, che sa far suo il personaggio.

Siamo decisamente lontani dallo splatter di “Saw – L’enigmista”, “L’evocazione – The Conjuring” è una pellicola più delicata, più riflessiva (benchè affatto noiosa), più giocata su una scenografia inquietante al punto giusto e una colonna sonora efficace che su trucco ed effetti speciali. A James Wan non interessa staccare arti questa volta, ma inculcare la paura nello spettatore che il demonio possa trovarsi più vicino a noi di quanto non ci sembri, in modo da poterlo far sobbalzare di terrore al minimo rumore del vento.

Non ci troviamo di fronte a una pellicola perfetta e tanti dei temi e delle scene proposte sono già state abbondantemente viste nella storia del cinema horror. Eppure “L’evocazione – The Conjuring” ha il pregio di prendere ispirazione senza plagiare, di capire ciò che ha funzionato in precedenza e inserirlo in maniera personale. E così, anche quando si parla di demonio e possessione, nessuno si sentirà di paragonare questa pellicola a “L’esorcista”, come invece spesso avviene.

Se non siete in cerca di qualcosa di innovativo, ma semplicemente di un film che intrattenga e spaventi a dovere, “L’evocazione – The Conjuring” è la scelta giusta.

Corinna Spirito

Articoli correlati

Condividi