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Les Misérables – Recensione

Un musical di grande successo che arriva sugli schermi con la stessa intensità con cui ha incantato il pubblico teatrale

Regia: Tom Hooper – Cast: Amanda Seyfried, Hugh Jackman, Helena Bonham Carter, Russell Crowe, Anne Hathaway, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Aaron Tveit, Samantha Barks, George Blagden – Genere: Musical, colore, 152 minuti – Produzione: Gran Bretagna, 2012 – Distribuzione: Universal Pictures – Data di uscita: 31 gennaio 2013.

lesmiserables“Les Misérables” nasce nel 1862 dalla penna di Victor Hugo, poi nel 1980 i compositori francesi Alain Boublil e Claude-Michel Schönberg realizzano un adattamento musicale dell’opera, che cinque anni dopo dà vita a quello che diventerà il musical più longevo di tutti i tempi, visto da più di 60 milioni di persone in 42 paesi e 21 lingue.

Oggi il premio Oscar 2011 Tom Hooper porta “Les Misérables” al cinema e ricorda al pubblico perché questa storia è stata tanto amata da così tante generazioni durante un vastissimo arco di tempo. Sullo sfondo delle rivolte popolari che accendono la Francia ottocentesca, si intrecciano le storie di tanti uomini e donne animati da passioni forti, amori profondi, idee liberali e voglia di redimersi, di cambiare. Protagonista assoluto è Jean Valjean (Hugh Jackman), ex detenuto che, avendo violato la libertà vigilata per ricostruirsi una vita, viene inseguito per decenni dallo spietato ispettore Javert (Russell Crowe), insieme alla piccola Cosette, figlia dell’operaia Fantine (Anne Hathaway) di cui ha promesso di prendersi cura.

“Les Misérables” è un’epopea dai grandi sentimenti, in cui la storia della Francia si fonde con quella di sofferenza e riscatto sociale di uomini e donne semplici, ma provvisti di un grande spirito. Impossibile non restarne rapiti. Per tutti i 152 minuti di durata, i protagonisti del film esprimono i loro pensieri, le loro emozioni ed i loro dialoghi per mezzo degli splendidi testi delle canzoni di Boublil e Schönberg e allo spettatore appare chiaro che non esisterebbe modo migliore della musica perché in sala possa arrivare la vera anima dei protagonisti. Specie se poi è un cast di altissimo livello come quello che Tom Hooper è riuscito a raggruppare: Anne Hathaway e Hugh Jackman in particolare sono al loro massimo splendore in “Les Miserables” e danno voce ad un talento già mostrato in altri ruoli ma che qui raggiunge le vettepiù alte e grida talmente che non si può non ascoltare. Se Russell Crowe sembra poco a suo agio nel sostituire i dialoghi con il canto ed Eddie Redmayne risulta ancora un po’ acerbo benché dotato, l’esordiente Samantha Barks è invece una piacevolissima sorpresa nella sua Èponine tanto decisa e coraggiosa quanto dolce e sensibile. Convincente e perfetta per il ruolo di Cosette la bella e brava Amanda Seyfried (che già in “Mamma mia!” si era cimentata con il musical cinematografico), così come la piccola Isabelle Allen che veste il ruolo di Cosette bambina.

Tom Hooper cambia totalmente genere dopo “Il discorso del re” e rischia il tutto per tutto nel trasportare sul grande schermo un musical tanto famoso ed amato come “Les Miserables” con la trovata tutta nuova di registrare in presa diretta le voci degli attori. I risultati sono ottimi: il tessuto della storia, le ambientazioni e le interpretazioni dei personaggi diventano un tutt’uno. Ma per il cast il training è stato duro: Hugh Jackman lo paragona addirittura a quello compiuto nei film della trilogia di “X-Men”.

Trucco e costumi di perfetta fattura, una marea di comparse e l’esilarante coppia dei Thenardier interpretata da Helena Bonham-Carter e Sacha Baron Cohen, che spezza l’atmosfera di sofferenza e depressione, fanno il resto.

Chi ama i musical non può assolutamente perdersi questa storia immortale che, attraverso le sofferenze e la morte, parla del valore della vita, dell’importanza di fare del bene al prossimo e di combattere per le proprie cause, e che mostra quanto l’amore possa cambiare un’esistenza.

Corinna Spirito

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