Eco Del Cinema

Legami di sangue – Recensione

Uno spaccato realistico sull’Italia contadina più povera

Regia: Paola Columba – Cast: Arnoldo Foà, Giovanni Capalbo, Pino Rugiano, Andrea Dugoni, Cristina Cellini – Genere: Drammatico, colore, 92 minuti – Distributore: Baby Films – Produzione: Italia, 2009 – Data uscita: 27 marzo 2009.

legami-di-sangueUn soggetto atipico per il film di Paola Columba, attrice e regista teatrale, che con questa pellicola raccoglie numerosi consensi e partecipa a vari Festival internazionali aggiudicandosi molti riconoscimenti, fra i quali anche il “Premio Flaiano” come miglior opera prima. Sullo sfondo della campagna molisana, ben lontana dalle immagini bucoliche e folkloristiche che ci vengono usualmente proposte, si snoda la drammatica vicenda di una famiglia contadina alle prese con una esigua eredità.

Tre fratelli e una sorella si confrontano in una realtà povera sospesa tra tradizione e modernità: Giovanni, appena uscito dal carcere, in cui ha scontato una pena di due anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, torna nello sperduto casolare per rivendicare la propria parte ma viene veementemente ostacolato dal fratello, Giuseppe, che manda avanti la famiglia, segnato da ferite legate al passato che altro non fanno se non accrescere il rancore. Luana, la sorella remissiva, cerca invano di mediare la situazione e si prende teneramente cura del fratello Andrea, down e con gravi problemi respiratori, baluardo di purezza e ingenuità, prima indifesa vittima di tanta avidità.

Un film autoprodotto, coraggioso, dai contenuti forti, girato in location vere, che non ci risparmia accenni di realismo e in cui vengono toccate, seppur lievemente, tematiche delicate come l’incesto. È l’opera prima della regista accompagnata da un cast di attori provenienti dal palcoscenico, tra i quali il novantatreenne Arnoldo Foà, che offrono intense interpretazioni. Un lavoro che intende, con successo, porre l’accento sulle contraddizioni di un’Italia “moderna” ed europea caratterizzata da realtà di estrema povertà che vanno a cozzare con le tradizionali produzioni cinematografiche.

Enrica Nocera

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