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Le verità

Recensione

Le verità – Recensione: le varie facce della realtà

Le verità Francesco Montanari

Francesco Montanari in una scena del thriller psicologico “Le verità”, di Giuseppe Alessio Nuzzo

Non è sicuramente da tutti esordire alla regia per la prima volta e realizzare un film che abbracci un genere cinematografico molto raro in Italia: ebbene questo è il caso del giovane regista Giuseppe Alessio Nuzzo che, con “Le verità”, ha scelto coraggiosamente di immergersi nel mondo del thriller psicologico, un terreno che, proprio per la sua recente riscoperta nel nostro Paese, gli ha permesso di dare largo spazio alla fantasia. Si dice spesso che tornati da un viaggio non si è più uguali a prima e che qualcosa dentro di noi cambi ma se questo avesse delle concrete e sorprendenti conseguenze?

La storia ha come protagonista Gabriele (Francesco Montanari) ma soprattutto la sua interiorità: dopo il ritorno dall’India si ritrova catapultato in una vita che fino a poco tempo prima riconosceva come la sua quotidianità ma nella quale, ad un tratto, non ritrova niente che gli sia familiare. I suoi punti di riferimento e le sue certezze crollano con il procedere della narrazione come un castello di carta ma la stessa sorte tocca allo spettatore: “Le verità” scatena nella mente di chi lo guarda una serie sterminata di domande che spesso non riescono nemmeno a trovare una risposta definitiva.

Forse è proprio questo l’intento di Nuzzo: nessuna conclusione oggettiva o certezza assoluta ma solo una storia intrigante che induca a riflettere. Nonostante l’atmosfera di dubbio che pervade il film, il regista è riuscito sapientemente ad equilibrare il tutto, inserendo di tanto in tanto momenti più leggeri e distesi; questo fa sì che una vicenda che si presenta come surreale possa comunque rimanere entro i confini di una realtà quotidiana e riconoscibile. “Le verità”, inoltre, è un film spaccato a metà, composto da sottili dettagli che, però, riescono a dividere la pellicola in due parti ben distinte: la prima è dominata da toni scuri, ambientazioni cupe e situazioni inquietanti che riescono ad esprimere lo stato di confusione e di tensione del personaggio principale; spazi più luminosi e familiari, invece, dominano la sezione finale che solo in apparenza si presenta come più semplice ma che, in realtà, mantiene in maniera più velata la stessa sensazione di irrisolto e la stessa suspance che dominano la sezione precedente.

Le verità: la mente come indiscussa protagonista

“Le verità” si dichiara esplicitamente come un thriller psicologico e, pertanto, l’attenzione si focalizza non tanto sulla storia in sé, quanto sulla psiche dei vari personaggi e, soprattutto, sul groviglio di pensieri che avvolge Gabriele. Francesco Montanari è riuscito ad interpretare con intelligenza un ruolo sicuramente non facile, un uomo che da un giorno all’altro è costretto a mettere in discussione non solo le sue percezione della realtà ma anche l’idea che ha delle persone care che lo circondano, da cui non si sente compreso: Nicoletta Romanoff , Fabrizio Nevola, Anna Safroncik e tutto il resto del cast non svolgono semplicemente una funzione di supporto ma partecipano attivamente alla costruzione dei tanti possibili significati che la pellicola può assumere.

Un lavoro sicuramente enigmatico, a volte quasi criptico, che rappresenta una bella prova per il ventisettenne Giuseppe Alessio Nuzzo: tutto quello che accade ne “Le verità” è reale o è solo frutto di un sogno? Le molteplici chiavi di lettura che il film potrebbe avere, innescano nel pubblico la curiosità di rivedere una seconda e forse anche una terza volta la storia per non farsi sfuggire nemmeno un particolare, per farla propria e arrivare a sciogliere il mistero che si nasconde al suo interno.

L’articolata trama è attraversata da una suspense incalzante e da un succedersi di immagini e di scene che non producono mai un momento di stasi: tutto è dinamico e si evolve continuamente. “Le verità” è una pellicola che si è rivelata piacevole e ben riuscita per essere un esordio cinematografico: ciò che colpisce è il modo contenuto e originale con cui la guerra della mente e la distorsione della realtà vengono rappresentati.

Ludovica Attenni

Trama

  • Regia: Giuseppe Alessio Nuzzo
  • Cast: Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff, Fabrizio Nevola, Anna Safroncik, Maria Grazia Cucinotta, Lino Guanciale
  • Genere: Thriller, Colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Italia, 2016
  • Distribuzione: Paradise Pictures
  • Data di uscita: 27 Aprile 2017

Le verità film locandina“Le verità” è il lungometraggio d’esordio del regista acerrano Giuseppe Alessio Nuzzo. Il film racconta la storia di Gabriele, un ragazzo con un sogno particolare che, però, ha dovuto mettere da parte per lavorare nell’azienda del padre Giovanni.

Dopo essere tornato dall’India per un viaggio d’affari, il giovane imprenditore inizia a percepire come la sua vita stia improvvisamente prendendo una piega diversa da quella che ha sempre avuto fino a quel momento.

Il suo mondo, le certezze che la sua condizione sociale gli ha permesso di avere, persino il rapporto con la sua fidanzata e i suoi amici non lo appagano più. Si accorge, infatti, che il viaggio lo ha cambiato sotto molti più aspetti di quelli che credeva, come se avesse acquisito una sorta di capacità di poter “vedere” oltre le apparenze: Gabriele si convince di poter prevedere il futuro. I casuali ma continui incontri con la misteriosa Aylin, in un susseguirsi di strane coincidenze, contribuiranno a sconvolgere la vita del ragazzo in un modo del tutto inaspettato.

Le verità: un thriller psicologico tutto italiano

Nel film “Le verità” troviamo Francesco Montanari nel ruolo del protagonista , salito alla ribalta grazie al ruolo del Libanese nell’acclamata serie tv SkyRomanzo Criminale”, diretta da  Stefano Sollima. Qui Montanari “si ripulisce” dalle oscure vesti del boss della Banda della Magliana per vestire quelle altrettanto problematiche di un uomo comune, con risvolti, però, totalmente inattesi.

“Le verità” è stato presentato in conferenza stampa presso il Padiglione dell’Istituto Luce Cinecittà durante la 73esima Mostra del Cinema di Venezia; la proiezione in anteprima del film si è tenuta, invece, il 3 dicembre 2016 nell’ambito della 39a edizione delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento

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