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Le ultime cose

Recensione

Le ultime cose – Recensione: Una giovane regista alla sua opera prima racconta la crisi economica e l’economia del debito da un punto di vista assolutamente personale

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A Torino, una variegata umanità affolla ogni giorno il banco dei pegni, diventato una sorta di ultima spiaggia per gli invisibili che si vergognano della loro povertà mai esibita apertamente. La giovane regista Irene Dionisio li racconta in lungometraggio di fantasia che potrebbe essere un documentario per il rigore e la pulizia della narrazione.

Un film che potrebbe essere sottotitolato “Una giornata qualunque al banco dei pegni”

A prima vista sembra una banca, ma quella dei poveri, il non luogo raccontato ne “Le ultime cose” opera prima di una giovane regista torinese presentato all’ultimo Festival di Venezia alla Settimana della Critica.

Irene Dionisio apre le porte del Banco dei Pegni allo spettatore conducendolo nella vita di Sandra, giovane trans ritornata a casa eppure completamente sola e in quella di Michele, pensionato che si trova invischiato nei traffici dei ricettatori per necessità. Dall’altra parte della barricata ci sono il cinico Sergio, che dirige il banco da sempre, e l’ingenuo Stefano, assunto da poco come perito estimatore.

Infine, non si possono dimenticare i loschi individui che transitano ogni giorno davanti al Banco, pronti a calare come avvoltoi sui poveri disperati che vanno a impegnarsi le ultime cose di valore per poter sopravvivere.

Le ultime cose, un film corale di denuncia

Quello della Dionisio è un film corale, in cui le voci cantano all’unisono in perfetto canto e controcanto. Sono i dettagli in primo piano, come le mani delicate di Sandra e il tono di voce monocorde di Sergio, il punto centrale di questo piccolo gioiellino in cui c’è tutto il nostro mondo attuale.

La camera si concentra, anche se con pudore, sullo sguardo perso di Stefano e di Michele, quelli che entrano per la prima volta in quel non luogo. Il primo soccomberà al cinismo per necessità, il secondo alla vita.

Ne “Le ultime cose” ci sono periodicamente una serie d’inquadrature tratte da riprese fatte dalle videocamere di sorveglianza a circuito chiuso, con lo scopo di virare dal linguaggio di finzione a quello del documentario; sono perfettamente integrate nel plot e rendono perfettamente come questo film doveva essere in origine un documentario, mai fatto per una serie di problemi pratici.

Eppure, c’è ne “Le ultime cose” tutta la forza di entrambi i linguaggi, che si mischiano alla perfezione. Ottimo il cast, dal carnefice Sergio/Roberto De Francesco alla sua vittima Stefano/Fabrizio Falco. Bella la performance della bella Sandra/Christina Andrea Rosamilia e del misurato Michele/Alfonso Santagata.Va ricordato, inoltre, che, gran parte delle comparse sono veri clienti del Banco dei Pegni, dando ancora più valore a questo piccolo ma importante film di denuncia.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Irene Dionisio
  • Cast: Fabrizio Falco, Roberto De Francesco, Christina Rosamilia, Alfonso Santagata, Salvatore Cantalupo, Anna Ferruzzo, Nicole De Leo, Maria Eugenia D’Aquino, Margherita Coldesina, Matteo Polidoro
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 85 minuti
  • Produzione: Italia, Francia, Svizzera, 2016
  • Distribuzione: Cinecittà Luce
  • Data di uscita: 29 Settembre 2016

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