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Le concours

Recensione

Le concours – Recensione: il cinema francese si guarda allo specchio, facendosi l’occhiolino

Le concours scena documentario

Non è un caso che questo documentario sia stato insignito del maggior riconoscimento per la sezione dedicata laddove il cinema dovrebbe essere considerato più come voce artistico-poetica che come prodotto di largo consumo. “Le concours” di Claire Simon è in effetti stato premiato come Miglior documentario al Festival di Venezia del 2016.

La regista, spogliandosi dell’etichetta di insegnante presso la Fémis, celebre scuola di cinema, vi rientra umilmente per fotografarne alcune dinamiche, nell’atmosfera di quella premura tutta francese per la loro propria settima arte. La Fémis è la protagonista scenografica della pellicola, con le sue aule, i suoi cancelli, mentre ad ‘agirla’ sono gli sguardi, le parole e i silenzi di due realtà di persone a confronto: da una parte le speranze vitalistiche della gioventù, tra confusione, disillusioni e piccole certezze; dall’altra le ossa fatte dei professionisti del campo cinematografico, chiamati a valutare queste giovani promesse. Attraverso la loro ‘tenzone’ anche e soprattutto generazionale, la Simon entra nell’intimità di uno dei meccanismi dell’essenza dell’arte: la trasmissione, il lascito, la scelta dei propri eredi, nel paradosso tra eccellenza meritocratica e apertura alla diversità.

Il dove è proprio la celebre scuola di cinema, che in “Le concours” viene messa a nudo durante le prove di ammissione per giovani sognatori alla ricerca di una propria voce o della possibilità di migliorarla.

Le concours: testimonianza realistica tra parole, sguardi e silenzi

Il linguaggio documentaristico-oggettivo scelto e modellato dalla regista è efficace grazie al realismo che ne caratterizza gli schemi narrativi: la cinepresa quasi non esiste, non esiste scena; solo la realtà che, incredibilmente, mostra sia la sua finzione che la sua verità; saranno i corridoi, le aule, le persone che agiscono ad essere riprese (quasi a tradimento) in qualità di protagoniste; perché il cinema è fatto di persone.

L’unico intervento dell’autrice è stato quello di selezionare il materiale filmico e montarne le parti per proporre sequenze varie ed empatiche, dal test di pre-selezione alle discussioni tra i membri delle commissioni di valutazione a proposito di uno o un altro candidato. Interessante, in merito alle situazioni esaminato-esaminatori, la volontà della regista di soffermarsi molto sugli sguardi e i silenzi dei soggetti ripresi.

In fin dei conti una bella testimonianza, alla quale si potrebbe rinfacciare solo una cosa: un pizzico di narcisismo passionalmente e volutamente vissuto, mostrato con orgoglio, in una dimensione che sfiora l’apologia. Tipico francese.

Alfonso Canale

Trama

  • Regia: Claire Simon
  • Cast: Alain Bergala, Xanaë Bove, Emmanuel Chaumet, Claire Childeric, Michaël Dacheux, Joël Danet, Emilie Deleuze, Marie-Christine Desandré, Christel Dewynter, Olivier Ducastel, Jacques Déniel, Sophie Fillières, Pascale Granel, Cyril Holtz, Jacques Kermabon, Laetitia Masson, Patricia Mazuy, Thomas Ordonneau, Judith Revault d’Allones, Sabrina Seyvecou, Arnaud Surel, Thomas Vigneau, Solange Zeitoun
  • Genere: Documentario, colore
  • Durata: 119 minuti
  • Produzione: Francia, 2016
  • Distribuzione: n/d
  • Data di uscita: n/d

Le concours posterMiglior documentario alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2016, “Le concours” è una pellicola di Claire Simon, regista e sceneggiatrice francese, incentrata sulla vita quotidiana della celebre scuola di cinema parigina La Fémis, nella quale la stessa ha lavorato in qualità d’insegnante.

Questo documentario, realizzato nel 2016, immerge in particolare nelle dinamiche di ammissione della scuola, per le quali si cerca di applicare gli ideali repubblicani di pari opportunità e eccellenza meritocratica. Insomma tutti sono uguali, ma solo i migliori sono ammessi.

Riprendendo le attese, gli esami, le discussioni nelle commissioni di valutazione, Claire Simon vuole ritrarre questa piccola fetta del mondo contemporaneo nei suoi interpreti principali: da una parte i giovani, il loro appetito, i loro desideri, ma anche la loro confusione e la loro diversità; dall’altra gli esaminatori, tutti professionisti del campo cinematografico esterni alla scuola, i loro criteri di selezione e la difficoltà che incontrano a volte nel rapportarsi alle generazioni future.

Le concours: documentario realistico sui rapporti generazionali e sulla settima arte

Tematica fondamentale del documentario è infatti la fotografia del delicato rapporto intergenerazionale, inserito nella dinamica di un’attività artistica, quella cinematografica, che tenta di rinnovarsi, oscillando tra selezione degli eredi e apertura ai subbugli ‘anarchici’ di altri linguaggi, altri indirizzi e altri desideri come quelli giovanili. Da una parte la tradizione e il passaggio di consegne, di eredità, dall’altra l’apertura, la possibilità di cambiamento e la libertà espressiva. In una parola: arte.

Trailer

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