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Lanterne rosse

Recensione

Lanterne rosse: il capolavoro di Zhang Yimou che ha fatto conoscere al mondo la bellezza del cinema mandarino

Lanterne rosse 1

Considerato unanimemente uno dei capolavori del regista cinese Zhang Yimou, “Lanterne rosse” svelò la grandezza del cinema mandarino al pubblico occidentale dopo diversi anni di oscurità, durante i quali il sistema produttivo cinese aveva lottato per riprendersi dai gravi danni subiti durante le persecuzioni della Rivoluzione Culturale maoista.

L’intensa tragicità del film e la sensibile partecipazione al destino negletto della condizione femminile furono una sorpresa per un’opinione pubblica ancora scioccata dalla sanguinosa repressione di Piazza Tien An Men, avvenuta solo due anni prima.

“Lanterne rosse” raccolse così una larghissima messe di premi fra Europa e Stati Uniti, inclusi il Leone d’Argento a Venezia e una nomination agli Oscar, rivelando al mondo intero la bellezza lirica e distaccata dell’attrice Gong Li, oltre che la raffinatezza di una tradizione registica e attoriale per molto tempo ignorata a favore del cinema giapponese o di Hong Kong.

Lanterne rosse: un’estetica sontuosa e una sottile critica della società cinese

“Lanterne rosse” è ambientato negli anni Venti, un periodo politicamente turbolento per la Cina, sconvolta dalle lotte civili e dominata dai cosiddetti “Signori della guerra”. La trama si incentra sulle vicende della giovanissima Song Lian, interpretata da Gong Li, che viene data in moglie al maturo aristocratico Chen Zuoquin, il quale ha già nella sua villa altre mogli e concubine. La condizione delle donne, praticamente prigioniere della casa, è quasi servile, mentre la segregazione è resa ancora più oppressiva dalla feroce competizione per ottenere i favori del severo marito, che a sua volta non esita a punire quelle che considera sue proprietà con la morte.

Lo stile con il quale Zhang Yimou impagina le tragiche vicende della concubine è frutto di un’estetica sontuosa, al servizio della quale i colori accesi della fotografia e le inquadrature giocate su rigide simmetrie concorrono a sottolineare la violenza dei sentimenti delle protagoniste. Il film, con il suo senso costante di oppressività, riesce anche a suggerire una sottile critica della società cinese contemporanea, ancora ferma a un rispetto dispotico delle gerarchie e delle leggi.

Tiziano Filipponi

Trama

  • Titolo originale: Dahong Denglong Gaogao Gua
  • Regia: Zhang Yimou
  • Cast: Gong Li, He Caifei, Cao Cuifeng, Jin Shuyuan, Jingwu Ma, Kong Lin, Ding Weimin, Cui Zhihgang, Chu Xiao, Cao Zhengyin, Zhao Qi
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 126 minuti
  • Produzione: Cina, 1991

lanterne rosseTratto dal romanzo di Su Tong “Mogli e concubine”. Anni ’20, Cina del Nord. Una povera studentessa lascia gli studi per diventare la quarta moglie, concubina, di un ricco signore.

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