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La verità è che non gli piaci abbastanza – Recensione

Come riuscire a superare l’incomunicabilità tra uomo e donna nelle relazioni amorose? “La verità è che non gli piaci abbastanza” risponde a suo modo, facendo divertire e riflettere

(He’s Just Not That Into You) Regia: Ken Kwapis – Cast: Jennifer Aniston, Ben Affleck, Scarlett Johnansson, Drew Barrymore, Jennifer Connelly, Kevin Connelly, Bradley Cooper, Ginnifer Goodwin, Kris Kristofferson, Justin Long – Genere: Commedia, colore, 120 minuti – Produzione: USA, 2009 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 20 marzo 2009.

la-verita-e-che-non-gli-piaci-abbastanzaTratto dal libro “He’s just Not that into you” di Greg Behrendt e Liz Tucillo, autori del fortunato “Sex and the City”, “La verità è che non gli piaci abbastanza” è un manuale di sopravvivenza alle relazioni sentimentali, che svela le illusioni in cui imperversano le donne e le debolezze di cui sono vittime gli uomini.

A Baltimora un gruppo di adulti è alle prese con le complicazioni e le incertezze dell’amore: Gigi (Ginnifer Goodwin), catalizzatore di tutta la pellicola, è una ragazza che sogna l’amore, ma che non riesce ad incontrarlo. Complice di questa difficoltà è l’educazione femminile che viene tramandata di madre in figlia secondo cui più un uomo ti tratta male più, in realtà, gli piaci. Dopo un appuntamento insignificante con un uomo, Conor (Kevin Conelly), innamorato di Anna (Scarlett Johansson), Gigi viene presa sotto l’ala del cinico e freddo Alex (Justin Long) che gli svela la verità sugli uomini: se lui non ti chiama, se non ti sposa, se non viene a letto con te o va a letto con un’altra, la verità è che non gli piaci abbastanza!

E sotto questa consapevolezza cadono tutte le relazioni: Janine (Jennifer Connelly) e Ben (Bradley Cooper), quest’ultimo invaghito della bella Anna, Beth (Jennifer Aniston) e Neil (Ben Affleck) che dopo tanti anni passati insieme sono ancora al punto di partenza.

Commedia intelligente, che intreccia le vite dei suoi personaggi in un microuniverso di casualità, la pellicola di Ken Kwapis, non disdegnando situazioni esilaranti, è un film sulla difficoltà a comunicare tra i due sessi: l’incapacità di comprendersi, di interpretare i segni che vengono lanciati all’interno di una relazione. Come capire se lui fa sul serio? Se gli piaci sul serio? Se lui non mi sposa è perché non mi ama? Perché non viene a letto con me se si comporta come se fosse la mia fidanzata? Perché non smetto di pensare a lei?

Incomprensioni ed equivoci sono all’ordine del giorno per queste giovani coppie inesperte e cercare di risolvere, esporsi e apparire ridicoli, è l’unico modo per cercare di capire qualcosa in un universo creato senza istruzioni per l’uso. È un film sull’amore, alla cui ricerca muovono tutti quanti, chi con maggiore, chi con minore consapevolezza, sognando di essere quella meravigliosa eccezione alla regola, perché si sa ogni regola ha le sue eccezioni.

Ma, “La verità è che non gli piaci abbastanza” è soprattutto un film contro i cliché di sempre: l’uomo freddo e spinto solo da pulsioni egoistiche e la donna che si lascia trasportare solo dai sentimenti. Basandosi su questi luoghi comuni, la pellicola li distrugge; forse, come cantava Marco Ferradini, la verità è che non esistono regole in amore, uomini e donne commettono gli stessi errori. E la forza di questa storia è che ogni essere umano ci si può riconoscere, forse proprio perché l’amore è universale e non tiene conto di distinzioni di sesso o età. Uomo o donna non ha importanza: è sempre il cuore che comanda.

Erika Pomella

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