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La tartaruga rossa

Recensione

La tartaruga rossa – Recensione: acquerelli animati per scoprire il mistero della vita

La tartaruga rossa scena film

Una scena del film “La tartaruga rossa”.

Ogni tanto, nelle nostre vite, ci si può imbattere in una terribile sensazione: sentirsi come dei naufraghi sbattuti su qualche scoglio tanto lontano quanto sconosciuto. Di solito in queste situazioni o si scava quel poco di fondo che rimane sotto i piedi o si rinasce.

“La tartaruga rossa” prende in considerazione la seconda ipotesi. Gli acquerelli di Michaël Dudok de Wit animati dal famigerato studio Ghibli raccontano una storia essenziale, ma elegantemente costellata di metafore e figure allegoriche: in balia dei potenti flutti di una tempesta tropicale, un naufrago si ritrova su un’isola deserta; l’approdo in questo luogo dalla natura rigogliosa significa aver salvato la vita ma non basta, almeno in un primo momento, per mettere a tacere le angosce, le paure e la sensazione di solitudine dell’uomo. Un animale in particolare aumenterà le sue frustrazioni: una curiosa ed enorme tartaruga marina rossa renderà vano ogni tentativo di lasciare l’isola con una zattera. Forse il destino del naufrago dovrà consumarsi proprio su quell’angolo di paradiso terrestre.

La tartaruga rossa: una potenza narrativa al di là delle parole

La tartaruga rossa scena film

Una scena del film.

La semplicità della vicenda e la completa assenza dei dialoghi non sviliscono la portata narrativa del film, che, invece, trae forza da queste scelte. Il quotidiano manifestarsi della natura si avvolge intorno alle musiche di Laurent Perez del Mar in un soave abbraccio in cui lo sciabordio del mare, lo spirare del vento e la calma del sole, si fondono con le note del compositore francese mentre si fanno dolci e cullanti o d’improvviso drammatiche. In questa affascinante armonia visiva accade la vita: difficoltà, gioie, affanni, amore, genitorialità, vecchiaia, morte si succedono per parlarci dell’uomo e della “sua” natura. Così l’insopportabilità della solitudine, la rabbia del sentirsi inermi lasciano il passo ai lenitivi effluvi della socialità non senza un piccolo aiuto da parte di un’affettuosa magia: incredibilmente il naufrago non sarà più solo, ma siamo in un sogno, uno di quei sogni che potrebbero aiutare a capire la realtà più di tante esperienze.

La tartaruga rossa: la nostra vita al di là di ogni genere

Si commetterebbe un grave errore se, nella scelta di un film, non prendessimo in considerazione questo lungometraggio solo perché non si ama l’animazione. “La tartaruga rossa” riesce, grazie al genio del suo creatore, a non farsi imbrigliare nelle categorie del genere; come tutte le tartarughe marine, appena nata, con il suo carico di buoni propositi, segue con coraggio il suo istinto primordiale, andando lentamente e inesorabilmente verso il mare; quel mare stavolta, anche se non lo sappiamo, siamo noi.

Riccardo Muzi

Trama

  • Titolo originale: La Tortue Rouge
  • Regia: Michael Dudok de Wit
  • Genere: Animazione, Colore
  • Durata: 80 minuti
  • Produzione: Francia, Belgio, 2016
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Data di uscita: 27 Marzo 2017

La tartaruga rossa posterUn uomo è riuscito a evitare il peggio, superando una violenta tempesta tropicale e trovando rifugio su un’isola deserta.
Nel momento in cui giunge sul posto, inizia ad organizzarsi per trovare tutto il materiale necessario, al fine di garantirsi la sopravvivenza.

Inizierà in seguito la ricerca esasperata di qualcuno che possa aiutarlo, senza successo purtroppo.

La tartaruga rossa: una tartaruga che non vuol restare sola

L’unica risorsa importante che sfrutta è la presenza di una fitta vegetazione, grazie al quale decide di costruire una zattera per andarsene dall’isola…l’imbarcazione tocca la superficie del mare per poco tempo poiché, poco dopo, una forza misteriosa capovolge l’esile zattera, vanificando così ogni sforzo precedente.

L’uomo non è in grado di spiegare l’accaduto e nonostante faccia ripetuti tentativi per andarsene dall’isola, i risultati saranno i medesimi. Ma chi, o cosa capovolge tutte le zattere che costruisce? Alla fine si scopre che il misterioso essere sabotatore è “La Tartaruga Rossa”. La sua è un’esasperata reazione dovuta ad una frustrante vita solitaria che l’ha spinta ad impedire la partenza di quell’uomo, unico sollievo della sua triste vita.

Trailer

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