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La preda perfetta – Recensione

Il primo thriller tratto da un romanzo di Lawrence Block

Regia: Scott Frank – Cast: Liam Neeson, Dan Stevens, David Harbour, Boyd Holbrook – Genere: Thriller, colore, 114 minuti – Produzione: USA, 2014 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 18 settembre 2014. “La preda perfetta – A walk among the tombstones” è un thriller ispirato a “Un’altra notte a Brooklyn”, uno dei romanzi best-seller nati dalla penna di Lawrence Block.

predaperfettaDiretto dal regista Scott Frank, Liam Neeson veste i panni di Matt Scudder, un ex-poliziotto che, ai limiti della legalità, lavora senza licenza come investigatore privato. Uno dei suoi compagni del gruppo di recupero per alcolisti gli propone di lavorare per il fratello, ovvero Kenny Kristo, un grosso narcotrafficante al quale è stata rapita e poi uccisa la moglie, nonostante egli abbia pagato il riscatto richiesto dai rapitori. Dopo un’iniziale reticenza, Scudder decide di accettare il caso: anche se la vittima è la moglie di un narcotrafficante, merita ugualmente giustizia.

Scudder si metterà dunque sulle tracce dei rapitori assassini e in poco tempo scoprirà che questo rapimento è soltanto l’ultimo di una lunga serie di crimini della medesima specie, tutti imputabili alla stessa mente malata. Tra ritagli di giornale, pedinamenti e qualche scontro, questo malinconico pseudo ispettore proverà a consegnare il responsabile nelle mani del suo cliente.

Un film che, senza dubbio, a tratti sa essere avvincente e capace di tenere con il fiato sospeso; al tempo stesso, però, l’andamento narrativo non premia lo spettatore con colpi di scena particolarmente rilevanti: non arriva nulla che sia in grado di far fare a questa pellicola il salto, che d’altronde si vede raramente, dal semplice thriller al gioco di prestigio.

Ad ogni modo è un prodotto che sembra riuscire ad essere ciò che vuole essere. Il libro non straordinario di Block trova sicuramente una degna rappresentazione, che, non essendo a sua volta memorabile, non rischia di adombrarlo. Inoltre, e qui i complimenti vanno al regista, la New York in cui si svolge la vicenda ha delle tinte molto libresche che sembrano anch’esse voler tenere fede alla storia originale.

Claudio Di Paola

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