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La mia famiglia a soqquadro

Recensione

La mia famiglia a soqquadro – Recensione: la diversità come punto di forza

La mia famiglia a soqquadro, Gabriele Caprio

In primo piano: Gabriele Caprio (Martino); sullo sfondo: Marco Cocci (Carlo) e Bianca Nappi (Anna), in una scena del film “La mia famiglia a soqquadro”

“La mia famiglia a soqquadro” è un film indipendente diretto da Max Nardari costituito da un ricco e nutrito cast che comprende un goffo e sbadato Marco Cocci nei panni di Claudio; Bianca Nappi, qui Anna, moglie di Claudio che ama i suoi figli e la sua famiglia; una meravigliosa Eleonora Giorgi che con il suo charme conquista tutti e Elisabetta Pellini che con la sua sensualità e femminilità, qui nelle vesti di Paola, metterà in discussione la storia d’amore tra Anna e Carlo.

Ben sviluppati i temi della diversità e dell’omologazione: motivi già toccati dal regista stesso in precedenti cortometraggi. Rappresentati sotto forma di paradosso: ad essere diverso è Martino (il piccolo Gabriele Caprio, figli del noto doppiatore Mino che qui ha un ruolo secondario nei panni di un professore), l’unico tra i suoi, viziati e ricchi, compagni di scuola ad avere i genitori che si amano.

Sembra essere un privilegio essere figlio di genitori separati. Solo aspetti positivi, dove i genitori fanno a gara per chi fa il regalo più grande e costoso, per chi dà maggior attenzione ai figli mentre Martino nemmeno sa usare un cellulare perché la madre glielo vieta per via delle onde magnetiche che potrebbero bruciargli il cervello.

Una madre molto apprensiva, che non comprende però il disagio del figlio in una scuola dove lui non sente di appartenere, ma vorrebbe tanto. Ed è proprio questo suo disagio a portarlo ad escogitare un piano, insieme alla sua amica Patty, contro la sua stessa famiglia: farà separare i genitori con un’astuzia che ben pochi riuscirebbero a mettere in atto. Ma “La mia famiglia a soqquadro” è per questo un film di crescita formativa e personale del suo personaggio protagonista: un bambino, Martino, che, dopo aver ridotto in frantumi la sua meravigliosa, anche se noiosa, famiglia solo alla fine capirà che la diversità non può essere nient’altro che un valore.

Un ritmo ballerino e familiare

90 minuti riflessivi, simpatici, leggeri ma non per questo non profondi. “La mia famiglia a soqquadro” haLa mia famiglia a soqquadro - cast una forza propositiva, una struttura veloce, divertente e uno spirito vivace e sincero (a tal proposito si ricorda tra le tante, la scena in cui Nardari ha concesso a Martino di imitare Michael Jackson).

Ogni suo personaggio ha un carattere ben definito, nulla è lasciato al caso, sembra di conoscerli da sempre e di sapere quale sarà il loro comportamento in una determinata situazione. Il regista Max Nardari è stato molto bravo a coordinare il tutto, i momenti di profondità anche tematica con la giusta leggerezza per far sì che questo diventi un film per tutti.

Riesce a toccare tutte le famiglie diventando una storia universale: come ognuno di noi anche loro mettono qualcosa da parte per vivere (Anna per amore della famiglia rinuncia a tutto, al contrario Paola Boldrini capisce che il figlio è la cosa più importante solo dopo aver preferito la sua carriera alla vita personale), ma tutti trovano se stessi attraverso questo boicottaggio di Martino.

L’aderenza alla realtà

Molto aderente a tanti, forse troppi aspetti della vita odierna, come il bullismo o lo stesso rapporto scuola-famiglia qui ben rappresentato dal preside che si fa portavoce della non accettazione da parte dei ragazzi che in realtà creano uno scudo contro chi invade il loro spazio personale.

La scuola è il luogo in cui sei al di fuori dei tuoi problemi, ma in realtà è proprio lì che hanno maggior manifestazione; il tutto confermato dal momento di debolezza del gentile e ingenuo undicenne Martino che si lascia coinvolgere in una rissa permettendo però ai suoi genitori di metterli di fronte alle conseguenze che la loro separazione ha avuto a discapito dei figli.

Molto significativo il dialogo in macchina tra Anna e Carlo, nel momento del massimo casino, al centro dell’intreccio tematico, che fa imbattere gli spettatori in una dinamica di coppia dalla quale bisogna salvaguardarsi, e dal quale dialogo emerge una battuta, quella finale, senza la quale sembrerebbe trovarsi in un spot di famiglia  tradizionale, dove si lascia trasparire che la cosa importante è il clima che si crea in una famiglia non se sei separato o non separato.

Roberta Perillo

24/03/2017

Trama

  • Regia: Max Nardari
  • Cast: Gabriele Caprio, Bianca Nappi, Marco Cocci, Elisabetta Pellini, Eleonora Giorgi, Ninni Bruschetta, Luis Molteni, Roberto Carrubba, Elisa Di Eusanio, Raniero Monaco Di Lapio, Silvia Tortarolo, Beatrice Deodato, Stefano Francoia, Mino Caprio, Olga Sgambati, Christian Borromeo
  • Genere: Commedia, Colore
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Europictures
  • Data di uscita: 30 Marzo 2017

La mia famiglia a soqquadro posterIl protagonista è Martino, a cui si aprono le porte delle scuole medie, un periodo difficile per la formazione di un bambino che sta per diventare un adolescente, soprattutto se sei diverso da tutti gli altri. Martino è infatti l’unico della sua classe a non avere i genitori separati.

L’undicenne invece di rallegrarsi per la cosa, inizia a nutrire un sentimento di invidia verso i suoi compagni, che ricevono costosi regali dai loro genitori e relativi partner, in gara per conquistare la preferenza dei bambini. Martino escogita perciò un piano per far divorziare i suoi genitori così da omologarsi alla massa e ottenere gli stessi benefici dei suoi compagni di classe. Non fa i conti, però, con le conseguenze e con cosa la sua idea potrebbe comportare. La situazione sembra degenerare, riuscirà Martino a rimettere a posto i mattoni del muro che ha fatto crollare?

“La mia famiglia a soqquadro” porta in scena un tema interessante con ironia, mostrando come la normalità sia soppiantata dall’eccezione, che ne assume il posto rilevante. Quello del film sembra un mondo a rovescio, ma non molto distante dalla nostra realtà. La sana normalità viene percepita da Martino come un disagio e agli occhi di un bambino regali e viaggi lussuosi sembrano ‘el dorado’, ma non riesce a rendersi conto che la facciata preziosa nasconde un monumento fatiscente finché non è lui stesso ad entrarci.

La pellicola è una commedia amara, che porta lo spettatore alla riflessione sul mondo in cui viviamo e su come un adolescente cerchi di essere accettato, comportandosi allo stesso modo degli altri, arrivando a volte a snaturarsi e in questo caso a snaturare l’ambiente in cui vive felicemente. All’interno può essere distinta anche una critica ai tempo moderni, che hanno messo in crisi la famiglia tradizionale.

La mia famiglia a soqquadro: il regista e il cast

Il film è il primo di importanza considerevole del regista Max Nardari, che finora ha diretto commedie frizzanti come la trilogia “Lui & l’altro”, “Lei & l’altra” e “Noi & gli altri”, che fa i conti ora con un qualcosa più in stile francese.

Nel cast il giovanissimo Gabriele Caprio, nei panni del protagonista, noto già come il doppiaggio nel “Pinocchio” di Enzo D’Alò e la comparsa in serie tv, tra cui “Che Dio ci aiuti”. Interpreteranno i genitori di Martino, Bianca Nappi, l’attrice di Ferzan Ozpetek (“Mine vaganti”e “Magnifica presenza”), e Marco Cocci (“L’ultimo Bacio” di Gabriele Muccino). Ne “La mia famiglia a soqquadro” sarà presente anche Eleonora Giorgi, che non ha certo bisogno di presentazioni, come nonna del bambino.

Trailer

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