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La classe – Entre les murs – Recensione

Un ritratto multietnico della scuola francese, con veri studenti e professori protagonisti della pellicola vincitrice della Palma d’Oro a Cannes

(Entre les murs) Regia: Laurent Cantet – Cast: François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bounaïdja Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucouré – Genere: Drammatico, colore, 128 minuti – Produzione: Francia, 2008 – Distribuzione: Mikado – Data di uscita: 10 ottobre 2008.

la-classeIn tempi di ritorno del mitico grembiule e del maestro unico, proposti dal Ministro Gelmini, arriva nelle sale cinematografiche “La classe – Entre les Murs” del regista Laurent Cantet, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2008, nonché candidato per la Francia agli Oscar del 2009.

Tratto, dal caso editoriale “La classe” di Francois Bégaudeau, che ne è anche l’interprete principale, il film realizza un ritratto agrodolce degli studenti della scuola francese. I protagonisti, tutti “attori per caso” sono di etnie e religioni diverse. Si chiamano Nassim, Cherif, Wei, Souleymane, Rabath, Khoumba e via dicendo e sono tutti immigrati di seconda generazione nati e scolarizzati oltralpe.

 In una sorta di arena, i loro professori cercano disperatamente di insegnargli non solo il francese, la matematica e le altre materie, ma anche una maturità e una consapevolezza che li metta in gradi di affrontare la vita. Certo non è facile tutto ciò e lo sa bene il tutor/professore Francois che si scontra ogni giorno con mille problemi e altrettanti caratteri: dall’introversa Khounba alla volitiva rappresentante di classe Esmeralda, che lo stupirà citandogli la “Repubblica” di Platone, seppure a modo suo. Tra tutti spicca il nero Souleymane, che sarà espulso dalla scuola dopo un durissimo processo disciplinare per le sue intemperanze. Ha ottimi voti, invece il cinese Wei che pur parlando male la lingua si esprime molto più degli altri.

Il regista di “Risorse umane” e di “Verso il sud” ritorna a esplorare un mondo meticcio, in continua trasformazione dove la vita è sempre più dura e dove, a fatica, culture diverse convivono pacificamente tra di loro. Il film è nato da un laboratorio iniziato nel 2006 nel ventesimo arrondissement di Parigi.

Gli interpreti sono tutti veri studenti e insegnanti della scuola Francoise Dolto, situata in un quartiere non facilissimo della capitale francese. Ogni mercoledì pomeriggio sono stati organizzati dei lavoratori aperti agli allievi del terzo e del quarto anno. Sono stati provinati 3000 ragazzi, tra questi ne sono stati scelti 50, di cui 25 sono arrivati alla fine delle riprese.

I vari personaggi sono nati nel corso dell’anno e tutti hanno dato il loro contributo. Il risultato è che sembrano “veri” dal primo all’ultimo. Nel film ci sono i look e le tendenze giovanili attuali che possiamo trovare nelle strade delle nostre città metropolitane e, perché no, nei video di Mtv. In una sorta di mix tra fiction e non, si parla di punti da levare a chi non si comporta bene in condotta sullo stile di quelli per la patente.

E il regista ha voluto l’autore e insegnante Bégaudeau nei panni del tutor, che alla fine avrà qualche problema per aver usato contro una sua allieva qualche parola di troppo. Il libro prima e la pellicola poi hanno scatenato alla loro uscita molte polemiche, per una visione a prima vista troppo critica della scuola francese, che non insegnerebbe granché ai suoi allievi. Uscito in Francia, il 24 settembre, è stato visto nei soli primi dieci giorni da 600.000 spettatori, tutti meritati perché “La classe – Entre les murs” ha cuore e affronta con coraggio tematiche difficili.

Ivana Faranda

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