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La cena di Natale: presentato alla stampa da Ponti e cast

La cena di Natale: una nuova commedia di Marco Ponti e Luca Bianchini

La cena di Natale

Dopo il successo nella scorsa stagione cinematografica  di “Io che amo solo te”, Marco Ponti porta sul grande schermo un altro romanzo di Luca Bianchini, “La cena di Natale”, proponendo sempre gli stessi protagonisti: Damiano (Riccardo Scamarcio), Chiara (Laura Chiatti) e le loro complicate famiglie.

Il film, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano e Rai Cinema, uscirà il 24 novembre.

Molti si aspettavano un sequel ( alcuni addirittura una serie televisiva) quindi non sorprende l’immediata realizzazione; tuttavia Luca Bianchini ha raccontato come per lui scrivere “La cena di Natale” sia stato un lavoro “di getto” che, di fatto, ha stimolato Marco Ponti.

La cena di Natale: esercizio creativo allargato, personaggi plasmati sugli attori

Il regista ha spiegato che per questo film è stato importante la condivisione del progetto con tutti i suoi realizzatori, patendo dal cast fino ad arrivare a coloro che hanno curato musica, fotografia.

“Ricordo i momenti in cui a casa di Riccardo leggevamo la prima bozza della sceneggiatura; lì mi sono reso conto che i personaggi appartenevano anche agli attori poiché sono loro che hanno contribuito generosamente alla costruzione della storia. Tutto questo poi non poteva succedere senza il fortissimo rapporto che ho con Federica Lucisano, che mi stimola ad alzare sempre l’asticella, a puntare in alto”.

E proprio Federica Lucisano ha preso la parola per raccontare di come abbia amato “Io che amo solo te”, a tal punto che ”ai titoli di coda” ha subito sentito la voglia di continuare a raccontare di questi personaggi.
La produttrice ha confermato che i ruoli sono stati plasmati sugli attori, “rendendo tutto più godibile”. Anche per Rai Cinema è stato ‘amore’; è proprio per questo che la passione e il coinvolgimento nel progetto sono stati enormi.

La cena di Natale: Emma e ‘Quando le canzoni finiranno’

Tra i presenti all’incontro con la stampa c’è anche Emma Marrone che ha raccontato del suo coinvolgimento nella pellicola: “Luca ha ascoltato in anteprima il mio disco perché è un mio fan. Quando ho preso questa canzone e l’ho lavorata coi ‘Tiro Mancino’ ho subito pensato che aveva una forza tale da poter essere inserita in un film.
Ho anche girato un video con Marco Ponti che ha fatto emergere delle cose di me che non sapevo di avere”.
La canzone in questione è ‘Quando le canzoni finiranno’, che fa da colonna sonora al film, raccontando di un amore “non per forza a lieto fine” dice la cantante.

La cena di Natale: Laura Chiatti ha condiviso col suo personaggio la gravidanza

Interessante quello che ha da dire Laura Chiatti (che durante le riprese era veramente in cinta di otto mesi, come Chiara) su corna e perdono: “La gravidanza è per una donna un momento particolare. La ‘dolce attesa’ è una stronzata. Stai male, sei nervosa, con tutti quegli ormoni in circolo. Ero in cinta di otto mesi durante le riprese ed ero molto preoccupata, soprattutto di non farcela fisicamente. Fortunatamente la produzione mi ha sostenuto e coccolato. Riguardo al tradimento io penso che sia una cosa orribile a prescindere, in quel momento poi è ancora più squallido: in pancia ci sta la coppia, l’amore, anche se in quei momenti le priorità sono altre. Meglio comunque non venire a sapere niente”.

La cena di Natale: Marco Ponti e la commedia all’italiana

Il regista ha ripreso la parola per dire che secondo lui “chi oggi fa commedia in Italia non può prescindere dai grandi che ci hanno preceduti, quasi innominabili, come Ettore Scola, anche se in verità in lavorazione abbiamo pensato tanto a Pietro Germi, e ai personaggi esecrabili di alcuni suoi film”, che poi in qualche maniera ritrovano la propria luce.

Ci tiene a puntualizzare che il cast ha dato molto ai personaggi, non tanto con l’improvvisazione sul set, quanto con la partecipazione al processo creativo.

Ha reso merito a Scamarcio di aver saputo dare a Damiano “un’umanità e una tensione” tali da permettergli di fare i conti con i propri sbagli e di proiettarsi in avanti.

La cena di Natale: Riccardo Scamarcio racconta il suo Damiano

Scamarcio ha affermato che era cosciente che, non solo in “La cena di Natale”, ma anche in “Io che amo solo te”, il suo Damiano era “portatore del conflitto, riprendendo la tradizione della migliore commedia italiana dove i personaggi erano potenti e tridimensionali perché mettevano i scena i vizi di questo ipocrita ‘bel paese’. E visto che l’ipocrisia non è diminuita, nonostante nuovi mezzi di comunicazione come i social, l’idea era proprio quella di creare un personaggio controverso che nonostante gli errori macroscopici che compie, riesce a creare la giusta empatia col pubblico, anche grazie all’ironia”.

In sala era presente il cast al completo, che ha avuto buone parole per il regista e per il proprio personaggio.

Maria Grazia Bosu

17/11/2016

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