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Kim Basinger

Biografia

Kimila Ann Basinger, sex symbol degli anni 80, è un’attrice statunitense che esordisce in tv per poi approdare a Hollywood e ottenere un discreto successo.

Kim Basinger, “You Can Leave Your Hat on”

(Athens, 8 dicembre 1953)

Kim Basinger attriceKim Basinger nasce a Athens in Georgia l’8 dicembre 1953, terza di cinque figli. Il padre è un jazzista che per vivere fa l’agente finanziario e la madre è una nuotatrice sincronica che ha lavorato spesso con Esther Williams.

Da adolescente Kim è timida e introversa, al punto che i genitori la credono autistica. Tra le varie cose soffrirà di agorafobia, che supererà soltanto dopo anni di psicoterapia.

A scuola la prendono in giro per le sue labbra importanti, chiamandola per questo “Nigger lips”. Le cose cominciano a cambiare quando a sedici anni diventa cheerleader.

Kim Basinger, esordi da modella

Eletta Miss junior Georgia, si trasferisce a New York ed entra nella scuderia della Eileen Ford Agency, per poi essere scelta come testimonial della Revlon, della Maybelline, e dello shampoo Brecke arrivando a guadagnare fino a 1000 dollari al giorno. Nonostante ciò, negli anni seguenti, parlerà sempre male della sua esperienza di modella. In quello stesso periodo, canta con il nome di Chelsea nei caffè del Village, posa per “Play Boy” e nel 1980 si sposa con il truccatore Ron Snyder, incontrato sul set di “Paese selvaggio” (1981), di David Greene. Successivamente, viene chiamata per lavorare in “Agente 007 – Mai dire mai” (1983), con Sean Connery ancora nei panni di James Bond.

Il regista Blake Edwards la dirige nella pellicola “I miei problemi con le donne” (1983), rifacimento de “L’uomo che amava le donne” di François Truffaut, e anni dopo, in “Appuntamento al buio” del 1987.

Kim Basinger, i primi successi al cinema

Nel 1984 è con Robert Redford, diretta da Barry Levinson in “Il migliore”, che le frutterà una nomination ai Golden Globe, mentre con Altman sarà sul set di “Follia d’amore” (1985) e in seguito di “Prêt-à-porter” nel 1994. Tuttavia è “9 settimane e ½” del 1986 a regalarle la celebrità come attrice. Nella pellicola di Adrian Lyne, la ricordiamo tutti in uno strip mozzafiato con la sottoveste bianca e l’intrigante Mickey Rourke che la guarda ammirato. Nonostante il grande successo di pubblico, il film riceve ben tre Razzie Awards, di cui uno alla Basinger come Peggior Attrice Protagonista. Lo stesso anno, Kim fa coppia sul set e molto brevemente anche nella vita con il sex symbol Richard Gere, che si dice perse letteralmente la testa per lei, in “Nessuna pietà” di Richard Pearce.

Con Gere, lavorerà anche nel 1992 in “Analisi finale”, di Phil Joanou. Il primo matrimonio di Kim naufraga nel 1998 mentre lei sta girando “Batman” (1989) di Tim Burton, con Jack Nicholson con la maschera del Joker e Micheal Keaton nei panni del supereroe. La colonna sonora è di Prince, con cui la Basinger gira un video e ha una relazione. Con il denaro guadagnato, la star decide di comprare la cittadina di Braselton (fondata nel 1876) per $ 20.000.000.

Il colpo di fulmine tra Kim e il suo secondo marito Alec Baldwin scoppia nel mediocre film del 1991 “Bella, bionda…e dice sempre sì” di Jerry Rees. I due saranno sposati fino al 2002 e da quest’unione nascerà nel 1995 la figlia Ireland.

Kim Basinger, la crisi e di nuovo il successo

Il rifiuto di girare “Boxing Helena”, di Jennifer Lynch costringerà la Basinger a dichiarare bancarotta e ad affrontare una lunga causa con la casa di produzione. Dopo anni di silenzio, nel 1997 il successo arride ancora alla bionda attrice con “L.A. Confidential” di Curtis Hanson. Tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy, è un poliziesco che non dà tregua allo spettatore e Kim, ancora bellissima a 44 anni, è una straordinaria sosia di Veronica Lake. Il film realizza grandi incassi e nel 1998 fa vincere alla Basinger un Oscar, un Goldel Globe, oltre al premio dei sindacati degli attori di Hollywood Actor’s Guild.

Il divorzio con Baldwin, avvenuto nel 2002, è quanto mai burrascoso. Sempre nel 2002 si parla di una presunta relazione di Kim con Al Pacino con cui divide il set di “People I Know” (2002). In “8 mile” di Curtis Hanson del 2002, Kim è l’inquieta madre del rapper bianco Eminem, cui realmente nella vita ha dedicato il pezzo autobiografico “Cleaning out my closet”.

Controverso il ruolo dell’attrice in “The Door in the Floor” (2004) di Tod Williams, tratto da un romanzo di John Irving nel 2003. La Basinger e Jeff Bridges sono una coppia alla deriva dopo aver perso due figli in un terribile incidente.

La maturità di Kim Basinger sul grande schermo

Al Festival di Venezia 2008 è stato presentato il film con Kim Basinger “The Burning Plain – Il confine della solitudine” (2008), opera prima di Guillermo Arriaga, già premiato sceneggiatore dei lavori di Inarritu, dove Kim interpreta ancora una volta una madre.

Sempre nel 2009 la vediamo in “The Informers – Vite oltre il limite” assieme a Mickey Rourke. Il 2010 la vede impegnta sul set del film drammatico “Segui il tuo cuore” con protagonista Zac Efron, nuovamente nei panni della madre. Kim Basinger è poi tra le protagoniste del corale “Third person” di Paul Haggis (2013), la storia d’amore di tre diverse coppie in tre città differenti. Compare poi in “Il grande match” di Peter Segal, uno scontro all’ultimo sangue tra i pugili Robert De Niro e Sylvester Stallone.

Nel 2015 prende parte alla commedia di Shane Black “The Nice Guys“, in cui interpreta il villain, mentre nel 2016 entra nel cast della serie romantica-erotica di “50 sfumature”, con il secondo film “50 sfumature di nero“, segno che negli anni l’attrice rimane sempre molto richiesta per il suo fascino mai svanito.

Kim Basinger, ancora bellissima, ha vissuto a lungo nella torre acquistata a Braselton in Georgia, con il suo compagno, il produttore Jon Peters, con cui ebbe un flirt ai tempi di “Batman”. Dal 2014 invece è fidanzata con l’acconciatore Mitch Stone.

Nel 2017 entra nel cast di “Cinquanta sfumature di nero” dove interpreta Elena Lincoln (Mrs. Robinson). Ruolo che riprenderà nel seguito “Cinquanta sfumature di rosso” un anno dopo.

Ivana Faranda

Filmografia

Kim Basinger Filmografia – Cinema

Kim Basinger Film

  • Il fantasma del volo 401 – Film TV (1978)
  • Katie: la ragazza del paginone – Film TV (1978)
  • Paese selvaggio, regia di David Greene (1981)
  • Chi ha ucciso Joy Morgan – Film TV (1981)
  • I predatori della vena d’oro, regia di Charlton Heston (1982)
  • Mai dire mai, regia di Irvin Kershner (1983)
  • I miei problemi con le donne, regia di Blake Edwards (1983)
  • Il migliore, regia di Barry Levinson (1984)
  • Follia d’amore, regia di Robert Altman (1985)
  • 9 settimane e ½, regia di Adrian Lyne (1986)
  • Nessuna pietà, regia di Richard Pearce (1986)
  • Appuntamento al buio, regia di Blake Edwards (1987)
  • Nadine, un amore a prova di proiettile, regia di Robert Benton (1987)
  • Ho sposato un’aliena, regia di Richard Benjamin (1988)
  • Batman, regia di Tim Burton (1989)
  • Bella, bionda… e dice sempre sì, regia di Jerry Rees (1991)
  • Analisi finale, regia di Phil Joanou (1992)
  • Fuga dal mondo dei sogni, regia di Ralph Bakshi (1992)
  • Una bionda tutta d’oro, regia di Russell Mulcahy (1993)
  • Fusi di testa 2, regia di Stephen Surijk – cameo (1993)
  • Getaway, regia di Roger Donaldson (1994)
  • Prêt-à-Porter, regia di Robert Altman (1994)
  • L.A. Confidential, regia di Curtis Hanson (1997)
  • Sognando l’Africa, regia di Hugh Hudson (2000)
  • La mossa del diavolo, regia di Chuck Russell (2000)
  • People I Know, regia di Dan Algrant (2002)
  • 8 Mile, regia di Curtis Hanson (2002)
  • The Door in the Floor, regia di Tod Williams (2004)
  • Se ti investo mi sposi?, regia di Joel Zwick (2004)
  • Cellular, regia di David R. Ellis (2004)
  • Even Money, regia di Mark Rydell (2006)
  • The Sentinel – Il traditore al tuo fianco, regia di Clark Johnson (2006)
  • La leggenda della sirena, regia di Steven Schachter (2006)
  • The Burning Plain – Il confine della solitudine, regia di Guillermo Arriaga (2008)
  • Legittima offesa – While She Was Out, regia di Susan Montford (2008)
  • The Informers – Vite oltre il limite, regia di Gregor Jordan (2008)
  • Segui il tuo cuore, regia di Burr Steers (2010)
  • Third Person, regia di Paul Haggis (2013)
  • Il grande match, regia di Peter Segal (2013)
  • One Square Mile, regia di Charles-Olivier Michaud (2014)
  • I Am Here, regia di Anders Morgenthaler (2014)
  • The Nice Guys, regia di Shane Black (2016)
  • Cinquanta sfumature di nero, regia di James Foley (2017)
  • Cinquanta sfumature di rosso, regia di James Foley (2018)

Televisione

  • Charlie’s Angels – serie TV, episodio 1×05 (1976)
  • McMillan e signora (McMillan & Wife) – serie TV, episodio 6×02 (1977)
  • L’uomo da sei milioni di dollari (The Six Million Dollar Man) – serie TV, episodio 4×11 (1977)
  • Dog and Cat – serie TV, 6 episodi (1977)
  • Il fantasma del volo 401 (The Ghost of Flight 401) – film TV (1978)
  • Katie: la ragazza del paginone (Katie: Portrait of a Centerfold) – film TV (1978)
  • Da qui all’eternità (From Here to Eternity) – miniserie TV (1979)
  • From Here to Eternity – serie TV, 13 episodi (1980)
  • Chi ha ucciso Joy Morgan (Killjoy) – film TV (1981)
  • La leggenda della sirena (The Mermaid Chair), regia di Steven Schachter – film TV (2006)

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