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Killer in viaggio – Recensione

Amore, sangue e delirio nello Yorkshire

(Sightseers) Regia: Ben Wheatley – Cast: Alice Lowe, Eileen Davies, Seamus O’Neill – Genere: Commedia, colore, 88 minuti – Produzione: Gran Bretagna, 2012 – Distribuzione: Academy2 – Data di uscita: 13 giugno 2013.

killer-in-viaggio-locPaura, shok e risate in una black comedy di una crudezza disarmante, in cui il paradosso sembra superare qualunque limite conosciuto. Un viaggio in caravan, l’odissea erotica di due innamorati ,oppure la frenesia omicida che esce fuori come un’esplosione da due individui consumati dalla solitudine e dall’inerzia inesorabile che trasporta alla deriva le loro vite.

La campagna inglese dello Yorkshire si offre da sfondo aspro e incontaminato al bagno  di sangue e alle schermaglie di Chris e Tina. Se in lui notiamo subito qualcosa di strano e vagamente sospetto, in quella sua pedissequa organizzazione e nello sguardo perso e assente in alcuni momenti, in lei quella stranezza non la vedremo prima di metà pellicola, quando una furia, cieca e inaspettata, emerge come un qualcosa di cui la protagonista andrà fiera, che lei stessa chiamerà un’affermazione di personalità. Tina vuole compiacere il suo uomo.

“Ho quasi trentaquattro anni, mamma, finalmente mi piace un uomo, ed io piaccio a lui, quindi partirò con lui …”. È così che inizia il loro viaggio. All’inizio Chris vuole mostrare a questa ragazza ingenua  ed entusiasta, che lavora a maglia dalla mattina alla sera nella casa di sua madre, piangendo l’accidentale morte del suo amato cane, il suo mondo, a cominciare dalle isole britanniche, dai musei Crich Tramway e di Keswick, il viadotto di Ribblehead. Ma tra la gente maleducata che getta a terra carte di gelato, i ragazzi rumorosi che fanno festa a suoni di bonghi accanto alle loro tende e la boria fastidiosa di un sedicente affermato scrittore con la roulotte più accessoriata, scatta un pericoloso click che manda totalmente in frantumi la loro vacanza.

Ed è subito omicidio.

La fotografia è eccezionale: colori saturi e vivi, il cielo plumbeo tipicamente inglese fa risaltare il verde intenso della campagna e i colori eccentrici delle giacche a vento e degli improbabili maglioni dei protagonisti. Insieme sono una macchina di morte, ma quello che colpisce più di tutto è, a dispetto del macabro, il loro feeling, la loro complicità quasi da sitcom, le battute si sprecano e le situazioni in cui s’imbattono appaiono divertenti, addirittura rilassanti, prima di piombare in un’atmosfera che per alcuni minuti è totalmente thriller e mozzafiato.

Chris vuole essere rispettato e temuto, Tina non chiede altro dalla vita se non Chris: entrambi sono letteralmente disposti a tutto per raggiungere i propri scopi e mantenere vivo il loro desiderio.

Serial killer per amore? Di sicuro per sfuggire da quella gabbia in cui tutte e due si sentono prigionieri, l’uno in quella della frustrazione, l’altra in quella dell’apatia.

È un film che racconta una tristezza infinita, ma riesce a farlo con la leggerezza che forse solo gli inglesi possiedono, ma anche con una crudeltà fine ma diretta.

Bizzarro, imprevedibile e spietatamente divertente.

Paola Rulli

 

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