Eco Del Cinema

Ken Loach a Roma per “Io, Daniel Blake”

Il maestro Ken Loach ha incontrato questa mattina la stampa, presso l’hotel Bernini, per presentare il suo ultimo lavoro “Io, Daniel Blake”, vincitore dell’ultimo Festival di Cannes.

Tanti i temi trattati da Ken Loach per una conferenza stampa che ha incantato al pari del film presentato

Ken Loach

Questa mattina Ken Loach ha dialogato con i giornalisti in occasione della presentazione a Roma della sua ultima fatica “Io, Daniel Blake”. Sala pienissima per un regista che incarna in una sola figura il grande cinema ma anche la politica.

Il suo ultimo lavoro è rigoroso, pulito, un pugno allo stomaco che denuncia i guasti irrimediabili del neoliberismo imperante, che non guarda in faccia a nessuno e non fa sconti.

Ken Loach, uno splendido ottantenne che aveva deciso di non fare più film ha parlato a voce bassa, ma le sue parole hanno la forza di un urlo potentissimo. Camicia azzurra e sorriso timido, il regista ha lasciato intendere che, in un certo modo, siamo tutti Daniel Blake, un uomo che non vuole essere il numero di una pratica burocratica ma un cittadino.

Ken il rosso, Loach il politico

In una vulcanica conferenza stampa Ken Loach ha ribadito che tutti noi dobbiamo riappropriarci del termine cittadino, poichè gli stati sono tutti con il capital e non fanno gli interessi delle persone. L’interesse del capitale è rendere gli uomini più vulnerabili, farli sentire colpevoli di non avere un lavoro. La verità e che il lavoro non c’è e quando lo si trova, il più delle volte mira allo sfruttamento.

Per la classe operaio è un disastro. Ken Loach è un regista che ha fatto della militanza politica il suo cinema. Per lui la solidarietà è importante, non solo tra i lavoratori, ma per qualsiasi problematica: ci sono campagne di solidarietà nel suo paese per tutti coloro che sono in difficoltà. Nonostante ciò per Loach non si può andare avanti così, vivendo una condizione di precarietà assoluta, soprattutto per chi è malato come Daniel Blake.

Ken Loach denuncia con Daniel Blake il male della burocrazia

Daniel Blake non perde la pazienza e la dignità quando vive le sue peripezie all’interno degli ufficio di collocamento.

In “Io, Daniel Blake”, il governo sa usare bene la burocrazia per i suoi obbiettivi, confondere attraverso essa è il fine più importante. Quelli che operano nei centri per l’impiego devono fare un tot di sanzioni per legge altrimenti vengono puniti. Il regista ha conferma che nelle sequenze girate negli ufficio di collocamento hanno recitato dei veri ex dipendenti dei centri che non volevano lavorarci più proprio per il tipo di lavoro disumano cui erano obbligati.

Ken Loach sulla Brexit

Ovviamente si é parlato di Brexit e di dove porterà il Regno Unito. Per la Brexit non è ancora successo nulla. Si prevede un rallentamento dell’economia e i datori di lavoro taglieranno ancora i salari, aumentando il precariato.

Secondo Ken Loach, Daniel Blake avrebbe votato per uscire da una UE che non rispetta in alcun modo i lavoratori. Quelli come lui si sentono dei negletti in zone dove il lavoro non si trova.

La grande sfida per i progressisti è coinvolgere questa gente nelle proprie azioni.
Ken Loach non ha ancora trovato il suo erede, anche se ha affermato di conoscere tanti giovani cineasti che potrebbero fare dei bei film che però non vengono prodotti.

Il maestro ha ricordato di aver iniziato in televisione in un’altra epoca, quando era tutto più facile.
A fine incontro Loach ha posto l’interrogativo sulle possibilità future per i lavoratori in un mondo dominato dai computer, dove sarà importante non tanto la scienza ma soprattutto chi la sua.

Con un grande sorriso Loach ha concluso il suo lunghissimo incontro ricordando come il suo film sia nato dalla rabbia per ciò che sta accadendo nel suo paese. Nonostante “Io, Daniel Blake” ha rivelato ancora una volta in lui il gusto e il piacere di girare e scrivere un film.
“Io, Daniel Blake” uscirà nelle sale italiane il prossimo 21 ottobre.

Ivana Faranda

13/09/2016

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