Eco Del Cinema

Juliette – Recensione

Un dramma mediocre con una protagonista indimenticabile 

(Juliette) Regista: Pierre Godeau – Cast: Astrid Bergès-Frisbey, Féodor Atkine,Yannik Landrein – Genere: Commedia drammatica, colore, 81 minuti – Produzione: Francia, 2013.

julietteL’abbiamo vista con le squame da sirena in “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare”, ma, per l’opera prima di Paul Godeau, Astrid Berges-Frisbey si spoglia di tutto il superfluo e diventa la semplice Juliette, una venticinquenne francese che si gode la sua età senza progetti concreti per il futuro.

Capelli scompigliati, viso struccato, abiti affatto appariscenti, Juliette appare sin dalle prime scene una ragazza acqua e sapone che sa calamitare gli altri con il solo tono della voce, le labbra carnose e lo sguardo disarmato ma curioso

Quello scritto da Godeau è un personaggio per cui il pubblico prova immediatamente simpatia ed empatia, soprattutto i giovani che vedono in Juliette uno specchio della società di incertezze nella quali si trovano a vivere.

Nonostante la protagonista sia ben scritta e interpretata, il film, non avendo una trama canonica, si poggia su basi instabili. La pellicola si esaurisce dove è iniziata, non ci sono evoluzioni né nei fatti né nei personaggi. “Juliette” è la storia di una giovane che vive alla giornata e offre il fascino di una perfetta rappresentazione della generazione Y nella società contemporanea.

Corinna Spirito

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