Eco Del Cinema

Jonathan Rhys-Meyers

Biografia

Dall’infanzia turbolenta al grande cinema il salto è stato notevole, quello di Jonathan Rhys-Meyers, che, con un passato da ragazzo irrequieto e indisciplinato (tanto da meritare l’ espulsione dalla sua scuola all’età di sedici anni) è riuscito ad affermarsi come attore dall’indiscutibile talento e dalla bellezza androgina.

Jonathan Rhys-Meyers, ‘sognando’ Hollywood

(Dublino, 27 luglio 1977)

Jonathan Rhys-Meyers maglietta rossaLa sua non è stata un’infanzia facile: Jonathan Micheal Francis O’Keefe, primo di quattro fratelli, nasce con gravi problemi cardiaci e i genitori si separano quando lui è ancora piccolo.

È un ragazzino indisciplinato che mal sopporta le regole al punto che sarà definitivamente espulso dalla scuola. Così si ritrova a passare le giornate per strada e a giocare a biliardo e qui, per la sua già evidente bellezza, è notato da un agente che gli propone un casting per “La guerra dei bottoni”. L’audizione va male, ma il giovane viene scritturato per uno spot della Knorr.

Le produzioni europee di Meyers e poi l’arrivo negli USA

A diciassette anni, nel 1994, cambia il cognome in Rhys-Meyers e debutta al cinema con “Un uomo senza importanza”. Due anni dopo è nel cast di “The Disappearance of Finbar”, girato in Lapponia tra mille difficoltà dovute al disgelo. La lavorazione viene infatti interrotta e questo permette a Rhys-Meyers di accettare una parte in “Micheal Collins” (1996), dove sarà proprio l’assassino dell’eroe irlandese.

Il film otterrà il Leone d’Oro a Venezia. Si impegna in una produzione spagnola “La lengua asesina” (1996), per poi finire le riprese in Lapponia. Inizia anche a lavorare per la televisione, prima con uno sceneggiato, “Sansone e Dalida” (1996), girato in Marocco, poi con “The Tribe” (1998), girato a Londra. Nel 1997 il suo primo approccio con il cinema americano: in California è sul set di “Scelte pericolose” e poi di “Telling Lies in America”.

Una carriera in continua ascesa

Quando decide di far ritorno in Inghilterra la sua carriera è già in fase di decollo. A Londra, nel1998, Jonathan partecipa a “B. Monkey – Una donna da salvare”, a “La governante” e a “Velvet Goldmine”. L’ambiente e i personaggi della musica degli anni ’70 ben si adattano a Rhys-Meyers, che, in quest’ultimo lavoro, interpreta una star del rock, che scompare dopo aver messo in scena il proprio suicidio.

Il film, sostenuto dalla colonna sonora firmata da Brian Eno, Roxy Music e Lou Reed, vincerà un premio come miglior contributo artistico al Festival di Cannes. Jonathan continua la sua ascesa nel 1999 con “La perdita dell’innocenza”, “Titus” e poi con il western di Ang Lee “Cavalcando con il diavolo”, con un cast di giovani attori che comprende Tobey Maguire e James Caviezel.

Le occasioni più importanti : ”Alexander” e ”Match Point”

Ma sono due lavori inglesi di due registe indiane a dargli la possibilità di mettere in mostra la sua avvenenza: prima Gurinder Chadha lo affianca alla giovanissima Keira Knightley in “Sognando Beckham” (2002), poi Mira Nair lo vuole nel cast de “La fiera della vanità” (2004), con il futuro premio Oscar Reese Witherspoon. Il mondo del cinema si è ormai accorto di questo ragazzo irlandese dall’aspetto quasi ambiguo.

Recita con Oliver Stone in “Alexander” (2004) con Colin Farrell, Angelina Jolie, Anthony Hopkins e Val Kilmer e poi diretto da Woody Allen in “Match Point” (2005). Il regista americano gli affida la parte del giovane Chris, campione di tennis mancato, coinvolto in una appassionata relazione a tre che sfocerà in una tragedia. Nelle strade di una Londra ricca e snob, con il sottofondo di musiche classiche e liriche la bellezza di Rhys-Meyers si alterna al fascino di Scarlett Johansson.

Quello di Jonathan Rhys-Meyers è un successo ormai mondiale

È il film con il quale il grande pubblico si accorge di lui, che nel frattempo in “Mission: Impossible III” (2006) è il cattivo di turno, per poi passare a un ruolo romantico per far sognare le sue fans, in “August Rush – La musica nel cuore” (2007).

Nel 2007 è anche protagonista della campagna pubblicitaria per Versace e partecipa alla serie tv “I Tudors“, dove interpreta Enrico VIII; mentre nel 2009 torna al cinema con “From Paris With Love”, dove recita affianco a John Travolta, e nel 2010 lo troviamo in “Shelter” assieme a Julianne Moore.

Torna sul grande schermo con “Albert Nobbs”, film drammatico diretto da Rodrigo García nel 2011, mentre nel 2013 lo vediamo in “Shadowhunters – Città di ossa”, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo fantasy di Cassandra Clare, nel ruolo del cattivo Valentine.

Nel 2017 entra a far parte della serie televisiva “Vikings“.

Barbara Mattiuzzo

Filmografia

Jonathan Rhys-Meyers Filmografia – Cinema

Jonathan Rhys-Meyers Match Point scena film

Jonathan Rhys-Meyers è il protagonista Chris Wilton in “Match Point”, pellicola di Woody Hallen del 2005 con Scarlett Johansson.

 

  • Un uomo senza importanza, regia di Suri Krishnamma (1994)
  • La lengua asesina, regia di Alberto Sciamma (1996)
  • Michael Collins, regia di Neil Jordan (1996)
  • La scomparsa di Finbar, regia di Sue Clayton (1996)
  • Scelte pericolose, regia di Tim Hunter (1997)
  • Telling Lies in America, regia di Guy Ferland (1997)
  • La governante, regia di Sandra Goldbacher (1998)
  • Velvet Goldmine, regia di Todd Haynes (1998)
  • The Tribe, regia di Stephen Poliakoff (1998)
  • B. Monkey – Una donna da salvare, regia di Michael Radford (1998)
  • La perdita dell’innocenza, regia di Mike Figgis (1999)
  • Cavalcando con il diavolo, regia di Ang Lee (1999)
  • Titus, regia di Julie Taymor (1999)
  • Happy Now, regia di Philippa Cousins (2001)
  • Prozac Nation, regia di Erik Skjoldbjærga (2001)
  • Giovani assassini nati, regia di Jay Lowi (2001)
  • Sognando Beckham, regia di Gurinder Chadha (2002)
  • The Tesseract, regia di Oxide Pang Chun (2003)
  • Octane, regia di Marcus Adams (2003)
  • I’ll Sleep When I’m Dead, regia di Mike Hodges (2003)
  • The Secret Wing, regia di Julien Vrebos (2003)
  • La fiera della vanità, regia di Mira Nair (2004)
  • Alexander, regia di Oliver Stone (2004)
  • Match Point, regia di Woody Allen (2005)
  • Mission: Impossible 3, regia di J.J. Abrams (2006)
  • La musica nel cuore, regia di Kirsten Sheridan (2007)
  • The Children of Huang Shi, regia di Roger Spottiswoode (2008)
  • A Film with Me in It, regia di Ian Fitzgibbon (2008)
  • Shelter – Identità paranormali, regia di Måns Mårlind e Björn Stein (2010)
  • From Paris with Love, regia di Pierre Morel (2010)
  • Albert Nobbs, regia di Rodrigo García (2011)
  • Shadowhunters – Città di ossa, regia di Harald Zwart (2013) 
  • Stonewall, regia di Roland Emmerich (2015)
  • London Town, regia di Derrick Borte (2016)

Jonathan Rhys-Meyers Filmografia – Televisione

  • Sansone e Dalila, regia di Nicolas Roeg (Film TV) (1996)
  • Gormenghast (Miniserie TV) (2000)
  • The Magnificent Ambersons, regia di Alfonso Arau (Film TV) (2002)
  • The Lion in Winter, regia di Andrey Konchalovskiy (Film TV) (2003)
  • Elvis, regia di James Steven Sadwith (Film TV) (2005)
  • I Tudors (Serie TV, 38 episodi) (2007-2010)
  • Dracula (Serie TV, 10 episodi) (2013)
  • Roots (Miniserie TV) (2016)
  • Vikings (serie TV) (2017 – in produzione)

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