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Jeanne Moreau

Biografia

Attrice, cantante e regista francese, interprete versatile e incisiva, già intorno ai vent’anni era una delle più famose attrici francesi. Grazie soprattutto al riconoscimento del suo talento da parte di Louis Malle, Jeanne Moreau è diventata una delle attrici di punta negli anni cinquanta.

Jeanne Moreau, la donna amata da “Jules e Jim”

(Parigi, 23 gennaio 1928 – Parigi, 31 luglio 2017)

Jeanne Moreau BiografiaHa ricevuto il Cesar d’Onore alla carriera ed è stata la ciliegina sulla torta di una professione lunga 60 anni. Jeanne Moreau, anche se non bellissima, ha incarnato la donna ribelle che sceglie la sua vita pagando il prezzo che c’è da pagare. Basta ricordare la Catherine del menage a trois più famoso della storia del cinema in “Jules et Jim” di François Truffaut. L’attrice francese nasce a Parigi il 23 gennaio del 1928 da una madre ballerina delle Follies Bergerès. Dopo il liceo è ammessa nella Compagnia della Comédie Francaise, che abbandona per il Théatre National Populaire di Jean Vilar.

Gli inizi nel teatro e nel cinema sono difficili. L’unico film degno di nota è “Grisbi”, noir di Jacques Becker del 1954. La grande occasione arriva con Louis Malle, che diventerà un suo grande amico e con cui avrà una relazione. È lui a dare nel 1958 a Jeanne il ruolo di Florence in “Ascensore per il patibolo”. Una moglie induce l’amante ad uccidere il ricco marito, ma le cose non vanno per il verso giusto. Memorabile la colonna sonora di Miles Davis. Per lo stesso regista è la scandalosa protagonista di “Les amants” (1958) tratto da un racconto di Dominique Vivant Denon.

Successivamente Peter Brook la dirige in “Moderato cantabile – Storia di uno strano amore” nel 1960. Sceneggiato da Marguerite Dumas, il risultato non è felicissimo, ma la Moreau mostra tutto il suo talento, al punto che a Cannes vince il premio come Miglior Attrice. Poi è la volta di Michelangelo Antonioni con “La notte” (1961) insieme a Marcello Mastroianni e a Monica Vitti. In una notte milanese una ricca coppia borghese vede sfaldare la sua unione.

Jeanne Moreau, “La sposa in nero”

Non recita solo, ma canta e con successo “Le tourbillon” in “Jules et Jim” di Truffaut del 1962. Una giovane donna si divide tra due amici, uno francese e l’altro austriaco. È sempre e solo lei a condurre il gioco e a chiuderlo in modo drammatico. Jeanne Moreau è l’eroina del film manifesto della Nouvelle Vague e il tema del triangolo amoroso è affrontato con una classe mai più rivista sul grande schermo. Orson Welles la vuole nel cast de “Il processo” (1962) liberamente ispirato al capolavoro kafkiano. Nel 1964, ormai star conclamata, Jeanne è Céléstine nel film minore di Bunũel “Il diario di una cameriera”. L’odio antiborghese del regista è tutto presente nella storia di una domestica parigina, che va a lavorare in campagna presso una famiglia ossessionata dal senso del peccato. In “Viva Maria!” (1965) di Malle, Jeanne fa coppia con una giovanissima Brigitte Bardot, in un ironico western al femminile ambientato nell’Honduras d’inizio 900.

È molto più cupo il personaggio de “La sposa in nero” di Truffaut del 1968, dove si assiste alla vendetta di Julie, che perde il neo sposo il giorno delle nozze. Con chiare influenze hitchcockiane, ispirerà molti anni dopo Tarantino per il suo “Kill Bill”. Nel 1970, accanto a Federico Fellini, l’attrice francese interpreta se stessa ne “Il mondo di Alex” dell’eccentrico Paul Mazursky. È una sorta di “Tropico del Cancro” con scene piuttosto audaci “I santissimi” di Bertrand Blier del 1974, che lancia Gérard Depardieu.

Il passaggio dietro la macchina da presa

Oramai Jeanne Moreau è pronta a fare il suo esordio dietro la macchina da presa con “Scene di un’amicizia tra donne” del 1976, dove racconta il difficile mondo del cinema visto con i suoi occhi, attraverso i rapporti di quattro donne, tra cui lei stessa e Lucia Bosè. Tornerà alla regia per “L’adolescente” tre anni dopo e “Lilian Gish” nel 1893. Con il bello del cinema d’oltralpe Alain Delon, l’attrice lavora in “Mr. Klein” di Joseph Losey, storia di un cinico mercante d’arte che da carnefice diventa vittima.

“Querelle de Brest “di Rainer Werner Fassbinder e “Nikita” di Luc Bresson

Gli anni ’80 la vedono unica donna nel film testamento del regista maledetto Rainer Werner Fassbinder “Querelle de Brest” (1982). Tratto dal romanzo di Genet, è incentrato sulle avventure del giovane marinaio Querelle, interpretato da Brad Davis, che cede alle lusinghe del suo tenente di vascello. Jeanne è Lysiane, moglie del proprietario del bordello locale. La messa in scena è molto teatrale e l’attrice francese è indimenticabile, mentre canta con la sua voce rauca “Ogni uomo uccide ciò che ama!”. Presentato a Venezia, il film ha grossi problemi di censura per il tema dell’omosessualità trattato in modo piuttosto esplicito. Sono solo due scene, eppure la Moreau lascia il suo segno in “Nikita” di Luc Besson del 1990. Un anno dopo, è sul set del visionario “Fino alla fine del mondo” di Wim Wenders. Nel 1992 riceve il Leone d’Oro alla carriera a Venezia.

“Al di là delle nuvole”con Wenders, diretta da Antonioni

Dopo 35 anni e almeno 120 film è richiamata da Antonioni per quello che sarà la sua ultima opera “Al di là delle nuvole”, diretto a quatto mani con Wenders. Nel 2000, anche la Berlinale le tributa l’Orso d’Oro alla carriera. È poi il tempo della prima regia teatrale tratta dal testo del premio Pulitzer Margaret Edson “Un tratto nello spirito” e della direzione all’Opera National di Parigi dell’opera di Verdi “Attila”. Nel 2001, Jeanne Moreau è stata un’incredibile Marguerite Duras al tramonto in “Cet Amour-Là” di Josée Dayan. Le due donne si conoscevano realmente e avevano lavorato insieme. La Moreau era perfetta per raccontare gli ultimi giorni d’amore della grande scrittrice con un giovane che l’adora.

Il suo cameo nei panni dell’anziana nonna del protagonista in fin di vita, nel film dell’enfant prodige francese François Ozon “Il tempo che resta” (2005) è assolutamente sublime. Ultimamente la musa della Nouvelle Vague ha lavorato con il regista israeliano Amos Gitai in “Disengagement” (2007) e “Plus tard, tu comprendas…”. Nel 2012 è nel cast del film “Gebo et l’ombre”, del portoghese Manoel de Oliveira, mentre l’anno dopo è Frida, una vecchia signor parigina riluttante a qualsiasi tipo di affetto in “A Lady in Paris”, per la regia di Ilmar Raag.

Ovviamente da buona femme fatal, Madame è stata sposata tre volte e dal secondo matrimonio con il regista Jean Louis Richard è nato l’unico figlio Jerome. E’ morta nella sua amata Parigi, il 31 luglio 2017.

Ivana Faranda

Filmografia

Jeanne Moreau – Filmografia

Jeanne Moreu Filmografia

Jeanne Moreu con Marcello Mastroianni in “La notte”

  • Dernier amour, regia di Jean Stelli (1949)
  • Solo dio può giudicare, regia di Richard Pottier (1950)
  • Pigalle-Saint-Germain-des-Prés, regia di André Berthomieu (1950)
  • L’uomo della mia vita, regia di Guy Lefranc (1952)
  • È mezzanotte, dottor Schweitzer, regia di André Haguet (1952)
  • Il dormitorio delle adolescenti , regia di Henri Decoin (1953)
  • Il peccato di Giulietta, regia di Marc Allégret (1953)
  • Grisbì, regia di Jacques Becker (1954)
  • Les intrigantes, regia di Henri Decoin (1954)
  • Il buon alloggio, episodio de Il letto, regia di Henri Decoin (1954)
  • La regina Margot, regia di Jean Dréville (1954)
  • M’sieur la Caille, regia di André Pergament (1955)
  • Uomini in bianco, regia di Ralph Habib (1955)
  • I giganti, regia di Gilles Grangier (1955)
  • Le salaire du péché, regia di Denys de La Patellière (1956)
  • Fino all’ultimo, regia di Pierre Billon (1957)
  • I demoniaci, regia di Luis Saslavsky (1957)
  • I truffatori, regia di Raymond Bailly (1957)
  • Partita a tre, regia di Gilles Grangier (1957)
  • Scacco alla morte, regia di Gilles Grangier (1958)
  • Ascensore per il patibolo, regia di Louis Malle (1958)
  • Spalle al muro, regia di Edouard Molinaro (1958)
  • Les amants, regia di Louis Malle (1958)
  • I quattrocento colpi, non accreditata, regia di François Truffaut (1959)
  • Le relazioni pericolose, regia di Roger Vadim (1959)
  • I dialoghi delle Carmelitane, regia di Philippe Agostini e Raymond Leopold Bruckberger (1959)
  • Matisse ou Le talent de bonheur, cortometraggio, voce narrante, regia di Marcel Ophüls (1960)
  • Jovanka e le altre, regia di Martin Ritt (1960)
  • Moderato cantabile – Storia di uno strano amore (Moderato cantabile), regia di Peter Brook (1960)
  • La notte, regia di Michelangelo Antonioni (1961)
  • La donna è donna, non accreditata, regia di Jean-Luc Godard (1961)
  • Jules e Jim, regia di François Truffaut (1962)
  • Eva, regia di Joseph Losey (1962)
  • Il processo, regia di Orson Welles (1962)
  • La grande peccatrice, regia di Jacques Demy (1963)
  • Buccia di banana, regia di Marcel Ophüls (1963)
  • Fuoco fatuo, regia di Louis Malle (1963)
  • I vincitori, regia di Carl Foreman (1963)
  • Il diario di una cameriera, regia di Luis Buñuel (1964)
  • Il treno, regia di John Frankenheimer e, non accreditato, Arthur Penn (1964)
  • Una Rolls-Royce gialla, regia di Anthony Asquith (1964)
  • Mata-Hari, agente segreto H-21, regia di Jean-Louis Richard (1964)
  • Viva Maria!, regia di Louis Malle (1965)
  • Falstaff, regia di Orson Welles (1965)
  • E il diavolo ha riso, regia di Tony Richardson (1966)
  • La ghigliottina, episodio del film L’amore attraverso i secoli, regia di Philippe de Broca (1967)
  • Il marinaio del Gibilterra, regia di Tony Richardson (1967)
  • La sposa in nero, regia di François Truffaut (1968)
  • Storia immortale, mediometraggio, regia di Orson Welles (1968)
  • Caterina sei grande, regia di Gordon Flemyng (1968)
  • Il corpo di Diana, regia di Jean-Louis Richard (1969)
  • The Deep, regia di Orson Welles (1970)
  • Monty Walsh un uomo duro a morire, regia di William A. Fraker (1970)
  • Quand l’amour meurt, episodio di Il teatrino di Jean Renoir, regia di Jean Renoir (1970)
  • Côté cour, côté champs, cortometraggio, non accreditata, regia di Guy Gilles (1971)
  • Conto alla rovescia, regia di Roger Pigaut (1971)
  • L’humeur vagabonde, regia di Édouard Luntz (1972)
  • La lunga notte di Louise, regia di Philippe de Broca (1972)
  • Nathalie Granger, regia di Marguerite Duras (1972)
  • Joanna la francese, regia di Carlos Diegues (1973)
  • Le jardin qui bascule, regia di Guy Gilles (1974)
  • Je t’aime, regia di Pierre Duceppe (1974)
  • I santissimi, regia di Bertrand Blier (1974)
  • L’arrivista, regia di Pierre Granier-Deferre (1974)
  • Hu-Man, regia di Jérôme Laperrousaz (1975)
  • Saint, martyr et poète, mediometraggio per la TV, regia di Guy Gilles (1975)
  • Souvenirs d’en France, regia di André Téchiné (1975)
  • Scene di un’amicizia tra donne, regia di Jeanne Moreau (1976)
  • Chi è Mr. Klein?, regia di Joseph Losey (1976)
  • Gli ultimi fuochi, regia di Elia Kazan (1976)
  • Chansons souvenirs, regia di Robert Salis (1980)
  • Plein sud, regia di Luc Béraud (1981)
  • Ricordati Venezia, regia di George Kaczender (1981)
  • L’arbre, mediometraggio TV, regia di Jacques Doillon (1982)
  • Mille miliardi di dollari, regia di Henri Verneuil (1982)
  • Querelle de Brest, regia di Rainer Werner Fassbinder (1982)
  • La truite, regia di Joseph Losey (1982)
  • L’intoxe, film TV, regia di Guy Séligmann (1983)
  • Vicious Circle, film TV, regia di Kenneth Ives (1985)
  • Le paltoquet, regia di Michel Deville (1986)
  • Sauve-toi, Lola, regia di Michel Drach (1986)
  • The Last Seance, film TV, regia di June Wyndham-Davies (1986)
  • Le tiroir secret, serie TV in sei episodi da 52 minuti, regia di Michel Boisrond, Roger Gillioz, Edouard Molinaro e Nadine Trintignant (1986)
  • Il miracolo, regia di Jean-Pierre Mocky (1987)
  • Nikita (1990)
  • La vieille qui marchait dans la mer (1991)
  • Il passo sospeso della cicogna, regia di Theodoros Angelopoulos (1991)
  • Avik e Albertine, regia di Vincent Ward (1992)
  • Ritratto nella memoria, regia di Ismail Merchant (1996)
  • Un amore di strega, regia di René Manzor (1997)
  • I Love You, I Love You Not, regia di Billy Hopkins (1997)
  • La leggenda di un amore – Cinderella, regia di Andy Tennant (1998)
  • Il tempo che resta, regia di Francois Ozon (2006)
  • Carmel, regia di Amos Gitai (2009)
  • Visage, regia di Tsai Ming-Liang (2009)
  • Gebo et l’ombre, regia di Manoel de Oliveira (2012)
  • A Lady in Paris, regia di Ilmaar Raag (2013)
  • Le tourbillon de Jeanne, serie TV, 5 episodi, regia di Sandrine Veysset (2013)
  • Le talent de mes amis, regia di Alex Lutz (2015)

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