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Inception (2010)

Recensione

Inception – Recensione: Grande prova di Christopher Nolan tra sogni e realtà

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La trottola gira, ruota attorno a sé stessa in movimento perenne, contro la gravità, frutto solo di immaginazione. Questo è ciò che permette il sogno, il lato più vulnerabile della psiche umana, in cui è possibile penetrare, rubare segreti, impiantare idee.

“Inception” significa proprio innesto ed è sintesi esemplare dell’opera in pompa magna di Christopher Nolan, regista londinese all’apice di una magnifica carriera. Dieci anni per far germogliare quest’idea nella sua mente, crearla con sudore e inchiostro, proporla forte dei suoi recenti successi (leggi il reboot di Batman) e infine realizzarla, complice anche uno sforzo produttivo ingente e l’intensa interpretazione del magistrale borderline Leonardo DiCaprio, alter ego di Dom Cobb, estrattore per professione, ovvero ladro di idee in sogno, a cui viene chiesto, in cambio del ritorno in patria causa esilio, di innestareun’idea “semplice” nella mente di un uomo. Impresa ardua o pura fantasia? Fantascienza diremmo noi e tutto ciò che questa parola racchiude nei grandi fasti dell’archetipo onirico, la manipolazione morfologica e fisica, realtà mentali e virtuali che implodono e s’innalzano a piacere del creatore.

La mente più suggestiva di tutte, quella dello stesso Nolan, ha sfornato un film da seguire livello dopo livello, cerebrale e complesso, intenso e adrenalinico, passionale ed enigmatico. Attraverso i vari gradi del subconscio, egli sprofonda lo spettatore nei meandri imperscrutabili delle coscienze altrui, un viaggio come Jules Verne insegnava alla scoperta della mente primordiale, a rimorchio di Cobb e della sua squadra.

Una matrioska senza fine

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Arthur il manovratore (Joseph Gordon Levitt), Ariadne l’architetto (Ellen Page), Eames il falsario (Tom Hardy), Saito il turista e origine della proibitiva missione (Ken Watanabe), Yusuf il chimico (Dileep Rao) e il suo livello più oscuro del subconscio, la defunta moglie Mal (magnifica Marion Cotillard).

L’azione si fonde col ralenty, sequenze ad altissimo tasso di spettacolarità e suggestione appaiono e scompaiono in eterni momenti di pathos, un plot ambizioso in cui Hans Zimmer pone una base in “crescendo” adatta allo scopo, volubile e inquietante alla stessa maniera. Poi tutto il talento di Nolan (assecondato dal suo attore) prende il sopravvento, crea un mondo di illusioni, suoni, luci e colori straordinario, una visione labirintica della psiche in cui condurci letteralmente per farci perdere e risalire in superficie, un luogo reale in cui tempo e spazio vengono a contatto e si confondono in un balletto emotivo di ruoli e anime. Sperdute, impaurite e determinate a confonderti senza fermarsi mai, lasciandoti inerme in un limbo di sogni e finzione in cui la gravità non può esistere. Cadi trottola, devi cadere.

Simone Bracci

Trama

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“Inception”, film di fantascienza scritto e diretto da Christopher Nolan, ha ricevuto 4 nominations ai Golden Globe e 8 candidature ai Premi Oscar del 2011, vincendone 4: il Premio per la miglior fotografia, per il miglior sonoro, il miglior montaggio sonoro e i migliori effetti speciali.

“Inception”: una storia impossibile

Dom Cobb è uno dei più abili ladri nell’arte dell’estrazione, ovvero l’arte di rubare i segreti nascosti nel subconscio delle persone durante la fase di sonno REM. Grazie a questa sua capacità, Cobb si trova a collaborare con il mondo dello spionaggio industriale.

Le riprese hanno portato il cast internazionale a viaggiare da Tokyo a Cardington in Inghilterra, poi Parigi, Tangeri, Los Angeles e Calgary in Canada

“Inception” vede coinvolto un cast stellare: alla prima collaborazione con il regista Nolan troviamo Leonardo DiCaprio (“The Departed – Il bene e il male” del 2006 di Martin Scorsese) nei panni di Dom Cobb, Marion Cotillard (“La Vie En Rose” del 2007 di Olivier Dahan) nelle vesti di Mal Cobb, Joseph Gordon-Levitt (“Looper” del 2012 di Rian Johnson) è Arthur, e ancora l’attrice canadese Ellen Page (“Juno” del 2007 di Jason Reitman) nel ruolo di Arianna, Tom Hardy (“Mad Max: Fury Road” del 2015 di George Miller) nel falsario Eames, Tom Berenger (“Platoon” del 1986 di Oliver Stone) e Dileep Rao (“Avatar” del 2009 di James Cameron)

Al loro fianco, dopo la prima collaborazione con Christopher Nolan in “Batman Begins” troviamo Ken Watanabe (“L’ultimo samurai” del 2003 di Edward Zwick) che interpreta Mr. Saito e alla terza collaborazione (dopo “Il cavaliere oscuro” del 2008) Cillian Murphy (“28 giorni dopo” del 2002 di Danny Boyle) nel personaggio di Robert Michael Fischer e Michael Caine (“The Prestige” del 2006 di Christopher Nolan) che veste i panni di  Miles.

Tom Hardy e Joseph Gordon-Levitt saranno anche ne “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” del 2012.

Trailer

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