Eco Del Cinema

Il viaggio della signorina Vila – Recensione

Una spedizione nel passato e nel presente alla scoperta dell’identità di Trieste

Regia: Elisabetta Sgarbi – Cast: Pokaj, Toni Servillo, Vittorio Sgarbi, Susanna Tamaro, Claudio Magris – Genere: Documentario, colore, 60 minuti – Produzione: Italia, 2012.

ilviaggiodellasignorinavilaÈ un ritratto di Trieste il documentario che Elisabetta Sgarbi presenta alla settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma; un ritratto che parte da due testi profetici che nel 2012 compiono 100 anni: “Il mio Carso” di Scipio Slataper e “Irredentismo adriatico” di Angelo Vivante. Un ritratto che vuole lodare la bellezza di Trieste, raccontandone la “malattia”.

“Il viaggio della Signorina Vila” inizia con delle interviste ad ebrei oggi anziani che hanno vissuto sulla propria pelle il regime fascista italiano e ci fa scoprire che molti di loro prima delle leggi razziali erano fascisti attivi perché per loro il governo mussoliniano rappresentava prima di tutto laicità, guerra alla Chiesa. Si passa poi a parlare della forte multietnicità della città, per decenni contesa con la Jugoslavia per la sua posizione geografica: serbi, sloveni, africani vengono intervistati sulla loro esperienza di immigrazione e sulla loro nuova vita in Italia, a Trieste.

Infine il tema dei malati mentali e del periodo che, grazie alla Legge Basaglia, vide la chiusura dei manicomi in Italia.

Il tutto viene intervallato da immagini naturali: gli alberi dei boschi, il mare, il vento. Ogni elemento ha ovviamente una valenza simbolica rispettivamente la ricerca, la serenità e la follia: tutte caratteristiche di una Trieste costruita in secoli di storia.

Il documentario di Elisabetta Sgarbi è un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’identità di Trieste, che con i suoi pregi e i suoi difetti è amata ed odiata dai suoi cittadini, che accettano di raccontarcela. “Il viaggio della signorina Vila” si segue con interesse e piacere grazie ad una buona regia e ad un’ottima fotografia che attrae visivamente lo spettatore e si fonde alla perfezione con le musiche di Franco Battiato, dolci, ma di carattere.

Corinna Spirito

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